L’arte di Donato Stabile è attenta e continua ricerca incentrata su cardini definiti, quali il Mito e la Natura, declinati in numerose e affascinanti sfaccettature. Colto conoscitore della civiltà arcaica, classica e dello splendido patrimonio archeologico della magnifica Poseidonia e della celeberrima Elea, l’artista ne interpreta la cultura attraverso un linguaggio contemporaneo memore d’iconografie e simboli riscontrabili nei raffinati reperti che ne testimoniano la squisita bellezza dei costumi, dei manufatti, delle decorazioni. Sovente, le stilizzate ed eleganti silhouette dell’artista danzano con l’ebbrezza dionisiaca del tirso che abbatteva le barriere tra umano e divino, con i loro colori d’ebano omaggiano la grazia della pittura vascolare a figure nere, protese come ombre misteriose, fluttuanti come fiamme vive d’antichi guerrieri e licenziose menadi. La narrazione dell’ancestralità e del rito si sviluppa, come sineddoche visiva, nelle opere pittoriche dedicate alle metope dell’Heraion nelle quali Eracle, Giasone, Aiace rappresentano il coraggio, la pietà, l’amore, la tenacia che fa del Mito elemento fondante e sempre valido per la comprensione anche della nostra contemporaneità.
L’estrema sintesi del paesaggio, nel quale spiccano le gradazioni di giallo dei campi di grano cari a Cerere; le trasparenze argentine dell’acqua di sorgente, universo delle Naiadi; la terra bruna e feconda, trono della turrita Gea, divengono viaggio narrante di coste, rive e litorali; lidi, regioni e paesi, ma anche di simboli, senso e valore della vita dell’uomo. La Natura, nell’accezione ampia del rispetto ad essa dovuto in qualità di Madre primigenia e di prezioso scrigno nel quale viviamo, è promossa e proposta altresì nei materiali di supporto utilizzati dall’artista: le figurazioni prendono vita emergendo dall’ordito, grezzo e brunito, della juta; o ancora, si materializzano attraverso frammenti di carta colorata, papiers collés dai contorni suggeriti e sospesi che compongono elementi dal sapore onirico; altri, audaci e innovativi, affiorano dalle trame ondulate del cartone, celebrando un’atemporalità sognante accarezzata da profili taglienti dalle cromie che, dal sabbia all’ècru, dal mogano al rame, suggeriscono una dimensione sposa dell’ambiente naturale ma alternativa al reale.
La complessità dell’espressione artistica di Donato Stabile si esplicita attraverso il gesto, forte, energico, netto, quand’egli graffia la superficie che accoglie la composizione pittorica, incidendo il colore e facendo emergere strati sottostanti che danno vita a magici contrasti chiaroscurali di profondo impatto visivo ed emozionale. Sottili squarci di un universo pulsante, nel quale la luce nasce dall’ombra e dalla materia ove l’artista libera la sua creatività ricca di suggestioni spontanee e personalissime evocazioni che, dal cuore alla tela, portano l’osservatore negli spazi dell’oltre e dell’infinito.
Antonella Nigro
Critico d’Arte