Quali iniziative avete pensato per la ripartenza dopo un lunghissimo periodo di fermo?
Si riparte, con iniziative rivolte alla tutela dell’individuo, dando particolarmente valore più alle location riservate e tavoli, piuttosto che al dancefloor. Ma certamente non sarà “pronti e via”, dopo 596 giorni di stop forzato (23/02/20 – 11/10/21), tra continui stop e spiragli di ripresa, ora almeno c’è una certezza, si riparte, con limiti e vincoli sì, ma si riparte, ritornando a ritrovarci, ritornando a socializzare, ballare a divertirci in tutta sicurezza.
Quali sono gli artisti importanti che si sono esibiti da voi negli anni?
Dolcevita è da 25 anni tempio del divertimento campano e del Sud-Italia, tante, troppe sono state le guest internazionali che si sono esibite nella consolle main room ed in quella dell’area so much. Abbiamo abbracciato qualsiasi artista e qualsiasi genere musicale anticipando le tendenze e cavalcando le mode, Axweel, Ingrosso, Angello, Erik Morillo, Sven Vath, Marco Carola, Carl Cox, Richie Hawtin, Capriati, Sfera Ebbasta, Capoplaza, Luchè, Baby K, Skin , Prince Royce, Gente de Zona, solo per citarne alcune passando dall’EDM alla Techno, e dalla Pop al mondo latino, senza menzionare le tante Vip ospitate.
Quale sarà il primo artista che inviterete?
Punteremo certamente sulle guest star del momento, volti nuovi live del panorama italiano. Ancora tutto in fermento…
Voi chi vorreste?
Come vi state organizzando per la riapertura e per seguire tutte le direttive che il governo ha imposto?
Nel nostro paese la confusione regna sovrana. A prescindere dall’indiscusso controllo del Green Pass all’accesso, il tracciamento, ad oggi mancano ancora nuove linee guida, ferme alla scorsa estate, soprattutto per sviscerare il tema del tracciamento della clientela.
Per tutto ciò che concerne il tema sicurezza da COVID-19 e non all’interno dei locali eravamo pronti già 1 anno fa, lo siamo altrettanto oggi.
Che cosa pensa della decisione del governo di aprire le discoteche con capienza non superiore al 75% di quella massima autorizzata all’aperto e al 50% al chiuso?
E’ una decisione che certamente accettiamo, ma non condividiamo, perché i costi di un’azienda discoteca sono molto alti e quelle con basse capienze rischiano la non riapertura.
Quello delle discoteche è il settore che più ha sofferto in questi due anni di pandemia, pensa che si possa fare diversamente?
Certamente c’è stata una grande confusione e disinformazione. Non sappiamo se la scelta è stata quella giusta, ma certo il danno è stato incalcolabile.
La presenza di artisti importanti generi indotto su tutto il territorio?
Certamente si, ma l’artista o la guest da sola non basta. Da sempre crediamo che per raggiungere grandi risultati ci voglia applicazione costante.
Grazie a continui aggiornamenti il nostro gruppo, è riuscito in venticinque anni a bruciare le tappe creando una company capace di parlare a un pubblico vastissimo, sia all’interno dei locali, promuovendo iniziative di carattere sociale, dalla campagna contro la droga e l ‘alcool a quella per la sicurezza stradale.
E ancora, un altro punto di forza è l’aver costruito in venticinque anni una famiglia di grandi professionisti, che lavorano in pool, totalmente autonomi da strutture esterne, dal comparto e quello tecnico, tutti parte della stessa azienda, che s’interfacciano con l’area artistica e quella della ricerca.
Dodici mesi di lavoro l’anno, senza pause, per offrire e offrire emozioni e idee alle migliaia e migliaia di giovani che ogni fine settimana frequentano gli attuali locali prodotti.