Nella vita, quando non si possono fare alcune cose, per evidenti difficoltà oggettive, bisogna voltare pagina e cambiare registro. Prendiamo il caso della politica di casa nostra e vediamo che, dopo circa un mese, la grave crisi di governo, determinata da Renzi e dal gruppo dei suoi fedeli apostoli, ieri sera, ha visto la fine del primo tempo, perché, da oggi, comincia il secondo tempo, con molti interrogativi, rimasti in sospeso. Dopo quattro giorni di trattative tra tutti i partiti della vecchia maggioranza, per cercare di trovare una soluzione alla crisi, Renzi ha fatto saltare il tavolo, con una bomba esplosiva, preparata nei minimi particolari. Il “bombarolo” di Rignano, infatti, ha continuato ad alzare sempre la posta, per mettere in difficoltà tutte le altre forze politiche, arrivando, addirittura a voler imporre, oltre al nome del nuovo Presidente del Consiglio, anche i nomi dei ministri degli altri partiti. Da parte di Renzi, si è trattato di un fatto inaudito e mai accaduto nella Storia della nostra Repubblica, perché i ministri vengono proposti dal Presidente del Consglio e nominati dal Presidente della Repubblica. Ciò posto, siccome erano cadute tutte le condizioni per continuare a trattare con Renzi, a causa delle sue continue richieste, sempre diverse e sempre più irricevibili, il Presidente Fico, in tarda serata di ieri, si è recato al Quirinale per riferire, al Presidente Mattarella, che non c’erano le condizioni per poter formare una nuova maggioranza di governo, per cui, la commedia degli equivoci, allestita da Renzi, ha trovato, al Quirinale, la sua definitiva e logica conclusione. Il Presidente Mattarella, dopo aver espresso, in un breve discorso, le motivazioni per cui non sarebbe stato giusto andare subito ad elezioni anticipate, ha convocato per oggi, al Quirinale, il Professor Mario Draghi, ex Presidente della Banca Centrale Europea, per affidargli l’incarico di formare un governo “di alto profilo istituzionale”, per poter far fronte alle gravi esigenze sanitarie, economiche e sociali, in cui versa il nostro Paese. Con Draghi, quindi, comincia ora il secondo tempo della crisi, che dovrebbe vedere un quadro politico completamente diverso, rispetto al governo Conte. Matteo Renzi, ha raggiunto lo scopo di far fuori Conte, ma ha fatto fuori pure se stesso, perché nel prossimo governo Draghi,(se vedra’ la luce), non avrà nessun peso specifico e nessuna possibilità di poter mettere becco nelle decisioni che verranno prese. Renzi in definitiva, per fare un dispetto a Conte, ha rottamato la sua possibilità di poter contare politicamente e rischia di sparire alle future elezioni, ( spero presto), dalle scene della politica nazionale. Come si vede, la stupidità non conosce limiti, né confini e Renzi ne ha dato un’ampia dimostrazione, perché oltre ad essere una persona immatura e irresponsabile, è anche cattivo, fino nella parte più profonda della sua anima.
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