Fede e ragione, dubbio e fiducia si intrecciano sempre nella vita umana.
Quanto è difficile a volte credere alla Parola di Gesù! Quanto è difficile aderire con piena consapevolezza, con tutta la lucidità possibile della ragione, con la pienezza della volontà!
E’ difficile adesso e lo è stato ai tempi di Gesù.
La lettura dei Vangeli offre numerosi atteggiamenti e comportamenti di Gesù che furono motivo di controversie e molti gesti ritenuti sconvenienti. Il suo progetto di vita, la visione nuova della vita religiosa, i suoi insegnamenti, le sue relazioni umane, il suo legame con Dio, contestavano i canoni di giudizio, apparivano non sempre coerenti, distanti dalle consuetudini. Molti è vero lo ascoltavano, alcuni credevano in quello che diceva e faceva, ma molti di più dubitavano e lo attaccavano. Molti lo consideravano fuori di testa o gli davano dell’indemoniato.
Il passo odierno di Marco registra le opposizioni incontrate da Gesù e ce lo mostra alle prese con la calunnia. Gli scribi diffondono infatti la voce che ha potere sui demoni perché è sottomesso a Beelzebul.
La vita pubblica di Gesù viene presentata sempre come una lotta contro Satana e il male, lotta che incomincia con l’episodio della tentazione, si inasprisce con la liberazione degli indemoniati, e termina con la vittoria sulla morte nella risurrezione.
Gesù, nel passo odierno, cerca di far ragionare gli accusatori. Non ribatte all’accusa ma la smonta mettendo in luce la contraddittorietà della stessa e rovesciando la domanda: “Come può Satana scacciare Satana?” e racconta poi una breve parabola, la casa visitata dal ladro. Parla con autorevolezza ma anche con grande serenità. Tutto poi sarà perdonato agli uomini, ribadisce, eccetto la bestemmia contro lo Spirito Santo. E’ un indurimento di cuore che porta a negare l’evidenza e a chiudersi alla verità invece di accoglierla.
Il passo del Vangelo si conclude con l’arrivo dei parenti da Nazareth. Dovrebbero conoscerLo e invece vedendoLo assediato dalle folle vogliono fermarLo e, preoccupati, riportarLo a casa. Non comprendono la sua spossante attività e incondizionata disponibilità. Non comprendono la sua missione.
Quante volte anche i nostri rapporti familiari sono caratterizzati da incomunicabilità, contrapposizioni, incomprensioni. Siamo spesso pronti a non vedere il bene che spinge l’altro ad agire e definiamo privo di buon senso ciò che non rientra nel nostro concetto di ordine e verità.
Non impediamo perciò ai nostri figli di operare le proprie scelte, ma accompagniamoli ad amare la giustizia, a diventare realmente adulti educandoli all’autonomia e alla responsabilità. Leggendo il passo si fa fatica a non pensare ai sentimenti di Gesù, al dramma lacerante per la scelta tra l’essere se stesso e le esigenze della famiglia. Ma la sua scelta si fondò solo sulla coscienza e sulla verità.
Marco sottolinea che tra i parenti c’è anche Maria. Anche lei ha faticato a comprendere il Figlio, ma la sua grandezza è stata nell’essersi fatta sua discepola, nell’averLo seguito, ascoltato e praticato la sua parola.
L’immagine finale del passo è molto bella. La folla seduta attorno a Gesù è la famiglia che egli indica come sua. I legami familiari sono spostati da una relazione di sangue a una relazione soprannaturale, vincolo nuovo per tutti i credenti. La Chiesa è per Gesù la sua famiglia!
Quanti spunti oggi su cui riflettere! Santa domenica in famiglia.