L’indisponibilità dei farmaci è in aumento in Europa e ha un grave impatto sui pazienti. Le carenze si verificano in tutti i contesti sanitari e coinvolgono sia farmaci salvavita che farmaci comunemente usati. Le cause alla base del problema sono diverse e complesse, ma le carenze di medicinali sono generalmente il risultato di diverse cause economiche, produttive o normative.
In Italia si è riunito il 2 luglio 2019 il Tavolo carenza farmaci indetto dal Ministero per approfondire la problematica della periodica irreperibilità di alcuni medicinali presso le farmacie. In seno al Tavolo sono state esaminate le principali ragioni che provocano questo fenomeno: le carenze di tipo produttivo e le indisponibilità dovute a distorsioni della catena distributiva dei medicinali. Una soluzione tampone, discussa al tavolo, è quella contenuta nel decreto Calabria, che prevede la facoltà per AIFA di emanare provvedimenti di blocco temporaneo delle esportazioni, emesso per superare il caso del Sinemet, un farmaco anti-Parkinson, scomparso per dei mesi, perché in Italia aveva un costo molto più basso che nel resto d’Europa. In effetti, a scopo precauzionale, l’Aifa, Agenzia Italiana del farmaco, ha disposto recentemente il blocco temporaneo delle esportazioni di tutti i lotti di Famotidina, farmaco antiulcera che è l’ideale sostituto della Ranitidina, che è per il momento indisponibile.
In questo contesto quello del farmacista è un ruolo fondamentale in quanto rappresentiamo il primo contatto tramite il quali il paziente viene a conoscenza del problema. Dobbiamo quindi essere chiari ed esaustivi nel definirne i contorni, informando il paziente del tempo presumibile affinché il farmaco sia di nuovo disponibile, della possibilità di ricorrere, nell’emergenza, ad un analogo generico, se disponibile.