È stato salvato dal reparto di cardiologia dell’ospedale di Polla l’Indiano che era sopraggiunto al pronto soccorso la scorsa settimana in condizioni critiche. Da accertamenti eseguiti sul posto, l’uomo poco più che trentenne era risultato affetto da embolia polmonare e per questo era importante intervenire tempestivamente. “Abbiamo ricoverato qualche giorno fa un paziente indiano che non parla Italiano e che abita a Sassano, è venuto in pronto soccorso per dispnea dovuta a desaturazione arteriosa – dice il direttore Silvio Saponara – ha fatto il tampone molecolare sull’antigene risultato negativo ed è salito su in reparto. Qui è stata eseguita una trombolisi per embolia polmonare cioè un farmaco che scioglie il trombo che si forma nell’arteria polmonare. La partenza, in questo caso, era dovuta a una trombosi femorale e quindi chiudendo l’arteria polmonare poteva portare a morte il paziente. Si trattava di trombosi massiva dell’arteria polmonare. Il paziente è stato subito dopo la trombolisi, siccome presentava un po’ di tosse e un rialzo febbrile dopo due giorni, abbiamo ripetuto il tampone che normalmente mandiamo a Salerno quello che vede tutti e quattro gli antigeni del Covid ed è risultato positivo. Così abbiamo trasferito il paziente nell’area Covid, ma sta bene, è in buone condizioni e la trombolisi ha permesso che il paziente stesse così e probabilmente lo avremmo anche perso. Abbiamo disposto poi la sanificazione dell’Utic per qualche ora, per tutta la giornata di lunedì chiusa e adesso è perfettamente pulita e possiamo ricoverare qualsiasi tipo di paziente”. “All’inizio sembrava una patologia non Covid ma alla luce di tutto, adesso abbiamo chiesto una serie di esami e addirittura poteva essere un Covid iniziale che si è palesato con una trombosi venosa profonda ed embolia polmonare. Si parla tanto di morti di Covid per embolia polmonare e noi abbiamo avuto un caso. È arrivato in embolia polmonare, lo abbiamo trattato ed è andato benissimo. Abbiamo compiuto un intervento, se vogliamo futuristico, si parla oggi di trattare tutti i pazienti con eparina a basso peso per prevenire la trombosi venosa profonda che può portare ad embolia polmonare. Noi abbiamo visto il paziente nell’attimo in cui si è sentito male per embolia polmonare non con chiari sintomi di Covid che clinicamente non lo aveva in quel momento. Tutti i nostri operatori hanno adottato tutti i meccanismi di protezione come doppia mascherina, nei giorni a seguire faranno anche il tampone ma credo non ci siano problemi per nessuno”. Sul fatto che l’ospedale di Polla viene considerato sicuro per essere assistito nelle cure, il dottor Silvio Saponara afferma: “Io credo che il nosocomio pollese sia uno degli ospedali più sicuri. Tutti gli operatori che consociamo e sono positivi al Covid, hanno contratto la malattia fuori l’ospedale. Tutti i pazienti che vengono al pronto soccorso fanno il test, il tampone ragion per cui più seguiti di così… non credo che in altri ospedali i pazienti siano seguiti come accade da noi. L’ospedale di Polla può essere considerato un ospedale tranquillo e sicuro. Il fatto di aver paura di contrarre il Covid in ospedale è relativo in quanto il contagio attualmente avviene più fuori che in ospedale”. E poi conclude: “Non dobbiamo dimenticarci che il pericolo può essere ovunque e quando meno te lo aspetti. Voglio aggiungere che ciò che è accaduto in cardiologia è stato un bel caso e spero che non se ne verifichino altri perché si è trattato di un caso estremo che abbiamo risolto con successo e di questo sono contento”.
Antonella Citro