L’Italia è un Paese che ha smarrito la strada del progresso civile e si è incamminato sulla via dell’arretratezza culturale e sociale, per colpa di un Parlamento miope, ottuso e bigotto. È inutile parlare di un un Paese civile, quando i diritti umani e civili vengono ignorati e violati fin nella essenza più profonda della loro specifica natura, come è successo con la bocciatura del Ddl ZAN. Qui non si tratta solo di un penoso posizionamento politico, ma si tratta anche di riconoscere che nella vita non nasciamo tutti uguali, per cui il rispetto dei diritti di chi è diverso da noi, dovrebbe essere un fatto acclarato e non dovrebbe infastidire e disturbare la mente di quelle persone che si ritengono normali, solo perché hanno avuto la fortuna di nascere in un certo modo rispetto ad altri e non parlo solo dal punto di vista sessuale, ma anche per il diverso colore della pelle. Un Paese che non riconosce i diritti di tutti, è un Paese moralmente indecoroso e civilmente decadente ed è tecnicamente e politicamente già condannato dalla Storia. Questa è la realtà indiscussa e indiscutibile e chi la vuole ignorare per pure ideologie politiche o di appartenenza a partiti politici che hanno fatto della negazione dei diritti civili degli altri il loro totem di riconoscibilità, ha tutta la libertà di farlo, ma non ha nessuna giustificazione né umana, né culturale, né morale e né sociale. Questo è il mio pensiero e di cui ne sono convinto, perché il diritto di vivere come ci ha fatto la nostra natura è un diritto umano inviolabile ed è un diritto civile incontestabile.
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