di Rosa Pepe, CRA-ORT Pontecagnano,SA11
La Regione Campania vanta un primato a livello Nazionale, per la sua ricchezza in biodiversità vegetale. In passato e tutt’oggi , poche sono le azioni e le norme messe in atto per preservare e recuperare questa mondo di biodiversità campana, non a caso la Campania è definita “terra FELIX o Campania Felix.
La sua ricchezza in Biodiversità vegetale è dovuta alla sua molteplicità di microclimi e microabitat, favoriti dalle caratteristiche geografiche, orografiche e climatiche che la contraddistinguono dagli altri territori.
In questo contesto rurale, in cui sono presenti 2 Parchi nazionali, 7 parchi regionali e 4 riserve naturali, più riserve marine e altre aree protette, preservare la biodiversità diventa la normalità. Anche se l’assenza di programmi specifici , ma solo a spot, con l’occupazione indiscriminata di suolo agricolo, le monocolture ,le specializzazioni colturali, assenza di rotazioni e successioni colturali, l’ingresso della meccanizzazione spinta in tutto gli areali e uso di prodotti chimici di sintesi, hanno contribuito di molto a ridurre la naturalità dei luoghi e il numero delle specie naturali e coltivate. Proprio per questo in tutti i settori il termine BIODIVERSITA’ e la sua salvaguardia , nel tempo ha preso sempre più piede e l’uomo più consapevole del suo valore
Il CRA-Centro di Ricerca per l’Orticoltura di Pontecagnano,SA (CRA-ORT) da sempre si occupa del recupero della biodiversità Orticola, altri Centri ed Unità del CRA, si occupano del recupero e preservazione delle altre specie vegetali a rischio di estinzione
Grazie al progetto RGV -FAO, il CRA-ORT, ha avviato la sua attività di recupero e caratterizzazione della biodiversità campana, con una attenzione particolare all’areale Cilento. Molti progetti sono stati finanziati da comuni, comunità Montana, Camera di Commercio e Regione, con lo scopo di recuperare, caratterizzazione e valorizzare la biodiversità locale campana. Questo dinamismo ha contribuito ad attivare sinergie tra produttori e mondo della ricerca, con trasferimento di innovazioni tecniche scientifiche per creare e sviluppare filiere corte e maggiore redditività alle aziende agricole.
La biodiversità censita e caratterizzata nell’ambito del progetto ” RGV:FAO”, rientra nel data base “Plantares del MIPAF, nell’elenco delle risorse genetiche del MIPAF e nell’elenco delle risorse genetiche campane.
Nell’ambito del PSR 2007/2014 misura 214 azione f2 (anno 2009/2010) sono stati finanziati due progetti: Agrigenet e Salve, grazie ai quali sono stati caratterizzati più di 200 di ecotipi di ortive, 300 ecotipi di varietà frutticole e 51 accessioni di viti locali. Tutti recuperati nel comprensorio Campano. E grazie sempre alla misura 214 azione f1, gli imprenditori che hanno aderito alla misura e fatto richieste di semi , hanno rimesso in coltivazione gli ecotipi recuperati e caratterizzati, al fine di rimetterli in coltivazione.
Tutte le risorse recuperate dal CRA-ORT sono in conservazione nella sua banca del germoplasma,
Il recupero e la conservazione delle accessioni in corso di estinzione nel territorio campano è un’esigenza molto forte, pertanto preservare questo materiale dall’erosione genetica è uno dei primi benefici raggiunti.
A partire dagli anni 60 e con la politica industriale, sono stati spiantati ha di vecchi frutteti ,vigneti , oliveti, per dare spazio a varietà produttive, più grandi e colorate. Le nuove varietà, da un lato molto produttive, non esprimono identità, non prestano nessuna forma di resistenza e basta un insetto a compromettere interi settori o filiere collegate a quel prodotto. Dobbiamo ritornare a coltivare le vecchie varietà territoriali, che esprimono identità e storia di quel territorio, che la ricerca ha messo in luce valutando e studiando i suoi punti di forza. Dobbiamo introdurre allevamenti di più varietà sugli stessi appezzamenti;creare rete e forza anche fra le piante, sinergie e sviluppo di resistenze verso gli agenti esterni.
In provincia di Salerno e non solo, il lavoro di recupero sulla biodiversità orticola, viticola e non solo è semplificato, perchè molti agricoltori illuminati hanno prima dei legislatori, messo in atto le buone pratiche agricole per preservarli, loro sono i custodi e le sentinelle del territorio, in quanto preservando il territorio e le specie che lo popolano, preservano la loro vita e quelle dei loro figli.
Hanno capito l’importanza della valorizzazione della biodiversità e come la sua messa in coltivazione creava reddito e fonte di occupazione e lavoro, e come dietro ad un prodotto si potevano creare sinergie con altri settori, in particolare la ristorazione,l’enogastronomia e quindi il turismo enogastronomico.
Il recupero e la caratterizzazione della biodiversità locale è continuo, in quanto in ogni luogo e azienda dei nostri territori è possibile ritrovare un ecotipo locale conservato e preservato dai nostri agricoltori, che noi chiamiamo custodi” custodi dei nostri semi, delle nostre varietà di frutta.
Loro prima di noi ne hanno capito l’importanza, non hanno seguito le strade del bello e subito. Hanno continuato a coltivare e curare le piante, fino ad ottenere i prodotti maturi, per produrre il loro seme. L’hanno preservato e custodito, nelle pezze di cotone, o nei vasetti di crete, per utilizzarlo nelle semine successive.
E quando noi ci interfacciamo con loro, sono ben felici di offrire i loro tesori e finalmente le viene riconosciuto il loro sapere e i loro tesori.
Esempi di agricoltori illuminati e lungimiranti, tanto che la loro persona si identifica con i loro prodotti di eccellenza, come: Michele Ferrante, Controne: fagiolo di Controne, Franco Vastola, Capaccio, Pomodoro Giallo lungo di Capaccio, Azienda agricola San Felice, Cicerale: cece di Cicerale, La cantina Chiara Morra:il Lambiccato di Castel San Lorenzo, Sofia Mazzeo, Rofrano, per gli asparagi selvatici e il ristorante il Centauro, Rofrano, per la melanzana Paccia, Associazione di Casalbuono, per i fagioli di Casalbuono, azienda Gaia, Nicola Barbato per la cipolla di Montoro, Associazione Acarbio di tramonti, per il pomodoro Fiascone di Tramonti, questi solo alcuni esempi, un grazie di cuore a tutti loro. Precursori di un cammino vecchio quando il mondo, ma nuovo per le generazioni con poca memoria.
Il trasferimento alle aziende di questo mondo di conoscenza è lungo e tortuoso,le aziende hanno bisogno di strumenti snelli e funzionali e senza scadenza, affinchè la biodiversità possa diventare una vera opportunità per le imprese del territorio.
L’animazione per la costituzione del comitato promotore, che ha portato all’approvazione della legge sui distretti rurali da parte della regione Campania, (agosto 2014) scaturisce dall’ esigenza e la necessità di cercare strumenti, come i distretti rurali e la creazione delle filiere, che partono dal basso e dal lavoro che il CRA nella sua interezza mette a disposizione del mondo agricolo. Solo così possiamo riappropriarci della nostra storia, fatta di identità locale, fatta di uomini agricoltori storia e tradizione che caratterizzano luoghi e persone, facendoci diventare unici.
L’esposizione di pannelli e semi, nell’ambito della manifestazione “un mondo di Biodiversità” a Vallo della Lucania, vuole essere una piccola testimonianza che il mondo della ricerca, CRA, Università, CNR hanno realizzato e messa a disposizione della comunità scientifica ed agricola, nel tempo, per quanto riguarda la valorizzazione e caratterizzazione morfofenologica, nutrizionale, chimica e sensoriale della biodiversità vegetale.