L’ Associazione storico-culturale “Progetto Centola” e il Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura” venerdì 10 gennaio 2025 alle ore 17:00 hanno presentato, in modalità on line, il libro “Avvocato di paese. Racconti di quotidiana giustizia”, scritto da Giuseppe Amorelli e pubblicato da Edizioni dell’Ippogrifo.
L’incontro, introdotto da Ezio Martuscelli, Presidente Ass. “Progetto Centola e Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura”, è stato moderato da Antonio Pesca, Dirigente UNEP Tribunale Vallo della Lucania. Con l’ Autore Giuseppe Amorelli hanno dialogato Chiara Carelli, Praticante Avvocato, e Franco Russo, Avvocato.
Avvocato cilentano profondamente legato alla sua terra, Giuseppe Amorelli è autore di “Avvocato di paese. Racconti di quotidiana giustizia”: racconti brevi che racchiudono ricordi ed esperienze di vita professionale di un avvocato che esercita la sua professione in un paese del Cilento.
Come scrive l’autore nella prefazione al libro: “La professione dell’avvocato è ancora oggi, tra tutte le professioni, la più alta e la più ricca di valori. Ora più che mai è necessario ribadire con assoluta determinazione che l’Avvocatura esercita una funzione di carattere pubblico….L’avvocato è innanzitutto “coscienza”, deve di fatto, nell’esercizio della sua professione, infondere quei valori etici nella concreta attuazione delle regole processuali. La sua opera deve essere improntata alla passione per la verità, per il giusto e deve lottare per l’affermazione della giustizia attraverso appunto l’accertamento della verità. Il suo è un lavoro instancabile, e a volte di puro sacrificio perchè sa che “essere” avvocato comporta di dedicare tutta la sua vita, le sue energie per gli altri. Essere avvocato vuol significare ascoltare, confortare, alleviare le preoccupazioni di colui il quale bussa allo studio, prestando orecchio, con pazienza alle sue miserie. essere avvocato vuol significare essere confidente instancabile di tutti coloro che ti raccontano le loro inquietudini, assistendo più delle volte fraternamente senza cupidigia di denaro e sete di gloria, ma spesso per carità umana”.
Nel corso della presentazione, l’avvocato Amorelli ha sviscerato momenti salienti del libro, ha ripercorso alcune delle vicende narrate nel volume, episodi in cui erano coinvolte persone di paese che, a volte semplici e ingenue, altre volte furbe, si rivolgevano all’avvocato perchè li aiutasse a risolvere questioni per loro importanti.
L’avvocato Amorelli ha ricordato alcuni dei volti incontrati durante la lunga carriera. Nel libro sono raccontate le vicende di donne e uomini che si sono affidati all’avvocato. Maria, donna Rosa, Felice, Elena, i Geppì, i Francescone… sono alcune delle persone che popolano i racconti: vita vera narrata da un avvocato di paese. A tratti con ironia, e sempre con acute riflessioni sulla giustizia e sugli uomini, “Avvocato di paese” porta il lettore indietro nei decenni, ripercorrendo la lunga esperienza professionale dell’autore, in un paese del Cilento tra il mare e l’entroterra.
Con questo libro l’autore prova a dare una risposta alla domanda di chi chiede: “Ma avvoca’ perchè la scritta la Legge è uguale per tutti è rivolta verso il pubblico, i testimoni, gli imputati, e non verso il giudice?”. E l’autore trova la risposta: “L’avvocato è un compositore (le leggi sono le note, il pentagramma è il Codice), è un interprete ed una voce e non gli deve mai far difetto l’ascolto, un gesto d’amore, una difesa dei diritti e della democrazia”.
Nel corso del suo intervento l’avvocato Amorelli, che parlando del suo lavoro ha ripercorso anche momenti di vita personale, ha raccontato toccanti e significativi aspetti: un vero avvocato, un vero giurista, deve essere un uomo di cultura, deve aprrezzare e conoscere la letteratura, la musica, il teatro, l’arte… E ha richiamato una frase che gli ripeteva sua madre: una frase che chiude la prefazione del libro e che fa comprendere la responsabilità dell’ impegno che si è assunto e che deve essere proprio di ogni buon avvocato: “Mia madre spesso mi diceva: “Chi viene al tuo studio si fida di te, in te vede una possibilità di uscita dalla sua disperazione, ripone su di te le sue ultime speranze, non deluderlo, non tradirlo, ma concedi il tuo aiuto a chi ne ha bisogno; il tuo deve essere un gesto di Amore e Dio ti ripagherà”.