Elegante, riservata, sgargiante e altruista, la trentacinquesima First Lady Jacqueline Kennedy approda sulla costa Campana l’8 agosto del 1962 soggiornando a Ravello nell’elegantissimo regio Palazzo Episcopio. Accolta da orde di curiosi, la principessa di Southampton, non risparmia sorrisi a furor di popolo. Durante la sua permanenza, colpirà molto la sua naturalezza nel vivere da esploratrice una terra che ha avuto modo di apprezzare solo dai racconti dello scrittore, nonché lontano parente, Gore Vidal. I mezzi di locomozione sono all’insegna dell’italianità e, in una specie di full immersion, Jackie girerà in lungo e in largo la costa amalfitana con la mitica Fiat 600 decappottabile.
Il 15 agosto la First Lady giunge a Paestum. La sua presenza in quel luogo da vita ad uno squarcio temporale di storia fra presente e passato generando un collettivo effetto da sindrome di Stendhal. Accompagnata da Marella Agnelli, storica e collezionista d’arte che le funge da Virgilio, Jackie passeggia osservando i resti di una civiltà i cui i valori sono stati la fonte di ispirazione dei padri costituenti statunitensi. George Washington in primis. Fra le tante personalità che accompagnano Jacqueline c’è anche la sorella minore Caroline Lee Radziwill che, nel libro “Grace and Power: the Private World of the Kennedy White House”, racconterà di quella visita al parco archeologico. Possiamo osservare in questa foto la First al centro con la sorella che si frappone, alla sua sinistra, a Marella Agnelli intenta rivolgerle, presumibilmente, nozioni di archeologia.
Dirà la sorella, nel suddetto libro, di una Kennedy spensierata e distante dai tanti rumors che riguardano il suo rapporto conflittuale con John e, soprattutto, lontana oltre oceano da quella stampa statunitense che ha sollevato nuovamente un vespaio dopo la prematura scomparsa di Marilyn Monroe soltanto tre giorni prima del suo arrivo in Campania.
In questa foto, tratta dal medesimo libro, apprezziamo nuovamente da sinistra verso destra Jacqueline e M. Agnelli sedute sulla base del tempio di Nettuno alla fine dell’escursione.