di Bartolo Scandizzo Emanuele Sica e Rosanna Beatrice indicati dal PD capaccese ma scelti da Italo Voza come compagni di viaggio dell’ultimo miglio della sua amministrazione sono stati assessori solo “in pectore”. Infatti, dopo la direzione del Pd capaccese di lunedì sera del 5 dicembre nel corso della quale il segretario e 9 su 10 presenti nella sede di via Magna Graecia avevano accettato la proposta di andare ad integrare la giunta di Voza, ecco che avviene l’imprevedibile voltafaccia. Quando il sindaco chiama i consiglieri di maggioranza a ratificare la scelta dell’ennesimo azzeramento della giunta, salvando solo Donatella Pannuto, si è trovato di fronte ad un’opposizione netta e determinata dei presenti. Voza avrebbe mandato a casa anche Maria Vicidomini e FabioSpagnuolo che, dopo l’esonero di Franco Sica ed Enzio Franco, erano rimasti al suo fianco. Con un pugno di mosche in mano si ritrovato anche Nino Pagano, consigliere comunale PD, che aveva condotto la trattativa con il sindaco e cercato di portare sulla posizione di Voza anche gli altri consiglieri di maggioranza. Contrari, ovviamente, Franco Tarallo, anch’egli PD, e Gennaro De Caro. Emiliano Sica, a questo punto, pur se sta tentando di recuperare la “verginità” giustificando le mancate nomine con un mancato accordo in zona cesarini, vede disperdersi il patrimonio di credibilità accumulato negli anni di apposizione sul territorio all’amministrazione Voza. Ora si aprirà una crisi anche all’interno del circolo che, come hanno già fatto i giovani del PD, gli chiederanno ragione di questa fuga in avanti che ha lasciato sul terreno la possibilità di una candidatura di area PD alla carica di sindaco: si faceva proprio il suo nome! Ma anche Voza dovrà fare i conti con gli assessori destinati al sacrificio che, certamente, non potranno far finta di niente. In fondo, il vero vincitore della lotteria “Voza” è stato proprio Pasquale Mazza che pretese di essere nominato prima degli altri e contestualmente alle sue dimissioni da consigliere alla carica assessorile. A meno che, Voza, non decida, ancora una volta, di tagliare l’intera giunta e ricominciare d’accapo dopo una consultazione con la sua maggioranza. A quel punto anche Mazza, che di solito molto avveduto e scaltro, potrebbe ritrovarsi senza carica. Staremo a vedere …
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