Per comprendere il testo odierno del Vangelo dobbiamo tornare indietro nel tempo e precisamente nella settimana Santa. Infatti l’Evangelista Giovanni ci conduce nel Cenacolo dove riviviamo e ascoltiamo un momento del discorso, molto lungo, che Gesù fa durante l’ultima cena ai discepoli.
Deve comunicare loro delle verità non ancora rivelate. La separazione tra loro è vicina. Un velo di tristezza regna perciò nel gruppo. Allora Gesù si rivolge ai discepoli con grande tenerezza, li incoraggia a non essere turbati perché non potrà mai abbandonarli e li invita ad avere fiducia in Lui e in Dio, anche quando tutto sembra crollare.
Di fronte a un distacco si prova sempre dolore per la persona che se ne va, ma anche smarrimento e ansia per il futuro, per prendere decisioni. Perciò con le sue parole Gesù vuole spingerli a trasformare la paura del nuovo nel coraggio di andare avanti. Non li sta abbandonando ma sta inaugurando una diversa relazione con loro.
Garantisce che non resteranno esclusi dal suo Regno anche se non possono al momento seguirlo. A suo tempo lo faranno e troveranno il posto preparato per loro. I discepoli sentono che sta per succedere qualcosa di terribile. E’ un momento di turbamento in cui vengono meno le loro certezze non solo della testimonianza di Gesù, ma della stessa realtà di Dio, del suo ruolo nella storia. Per questo pongono molte domande al loro Maestro.
Riflettiamo su come risponde loro Gesù! “Io sono la via, la verità e la vita. Io sono nel Padre e il Padre è in me.”
E’ rassicurante pensare che Gesù è risorto per preparare ad ognuno di noi un posto vicino a Lui da occupare dopo la nostra morte; Lui stesso ci indica la via da percorrere, il cammino da fare sulla terra scegliendolo come compagno di viaggio; Lui che è la Via non può condurci certamente per luoghi sbagliati. Ci invita a seguire poi i suoi insegnamenti, a scegliere ciò che costruisce il bene. Certamente non ci inganna con false apparenze Lui che è la Verità; ci esorta infine ad accogliere la vita vera. Non ci abbandonerà nella morte Lui che è la Vita.
Mettere in pratica ciò che Gesù ci chiede non è poi così complicato. Ci viene chiesto semplicemente di avere fede in Dio, di vivere nel mondo come uomini salvati dall’amore di Dio, di essere “pietre vive” come leggiamo nella seconda lettura della liturgia, “pietre vive”, per costruire “l’edificio spirituale” della Sua Chiesa.
Il Vangelo delle Tre V, così definito da alcuni studiosi, via, verità, vita, delle tre parole da vivere convinti che ciò che evocano è inseparabile, ci invita oggi a meditare sulle domande smarrite di Tommaso e di Filippo.
Loro non avevano ancora capito……. Abbiamo capito noi veramente?