La proroga dell’emergenza garantirà lo smartworking. Grazie allo smartworking si continuerà specialmente a tutelare disabili e fragili con attività svolgibili fuori sede. Precise indicazioni del CTS per l’avvio del prossimo anno scolastico in una nota operativa trasmessa al mondo scuola da Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione.
Prorogata l’emergenza fino a fine anno. “Il Consiglio dei ministri ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31 dicembre”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio Palazzo Chigi (Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev). Ne consegue, fra le altre cose, lo Smart Working. Viene incentivato ora, verrà favorito in termini di flessibilità anche fuori emergenza. Si rappresenta grande rinnovamento ed evoluzione. Verranno premiati i datori di lavoro in grado di rispondere tempestivamente alle nuove esigenze. Grazie allo smartworking si continuerà specialmente a tutelare disabili e fragili con attività svolgibili fuori sede. Avranno la priorità su tutti. Lo Smart Working rimarrà uno strumento fondamentale per il lavoro pubblico. Ormai non si torna indietro. In verità nessuno mai lo ha pensato, se pure spostandoci in avanti, a mò di gambero, flettendo e arcuando il corpo, balziamo dietreggiando, ma per restare spostati magicamente in avanti, su traiettoria in costante divenire. La convergenza del Pola all’interno del nuovo “Piano integrato di attività e organizzazione” della PA va letta come la volontà di superare la logica dell’adempimento e far leva su una più profonda responsabilizzazione delle singole Amministrazioni. Mentre scoppia il malcontento fra quanti si oppongono alla certificazione verde, la Meloni attacca il Governo. A suo dire: “Ha approvato un lasciapassare che lede la libertà dei cittadini”. Mentre viene introdotto il Green pass e la proroga dell’emergenza non è più una ipotesi, il Ministero dell’Istruzione ha inviato ieri alle istituzioni scolastiche la nota operativa con le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza sanitaria per l’avvio del prossimo anno scolastico, il 2021/2022. In passato, fino a due anni fa, le scuole trascorrevano l’estate orientate a settembre, col proposito della garanzia del corretto avvio dell’anno scolastico. Nell’ultimo biennio le articolazioni centrali e periferiche dell’istituzione scolastica, insieme alla già difficile organizzazione ordinaria, fanno i conti col bisogno di coniugare il tutto col compito straordinario e necessario volto a risolvere le difficoltà generate dall’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2. Si vuole una scuola in presenza. Non più dad, malgrado la minaccia Delta. In vista dell’avvio del prossimo anno scolastico 2021/22, l’obiettivo prioritario è quello di realizzare le condizioni atte ad assicurare la didattica in presenza a scuola, nelle aule, nei laboratori, nelle mense, nelle palestre, negli spazi di servizio, nei cortili e nei giardini all’aperto, in ogni altro ambiente scolastico. Sarà necessario praticare un’azione di costruzione-ricostruzione. Ovviamente andranno tutelati i fragili con attività svolgibili fuori sede. Bisogna ricreare la relazionalità, riedificare le condizioni sociali. Ognuno dovrà riscoprire la bellezza, in sicurezza, dello stare insieme come substrato vitale per l’apprendimento, la crescita e lo sviluppo. Nella piena e diffusa consapevolezza che l’emergenza pandemica non è conclusa la scuola si mostra coraggiosa. Il Covid19 si ripresenta quest’anno nella sua evoluzione mutevole, resta la scuola il riferimento fondamentale per comprendere, condividere e declinare, per ciascun singolo contesto territoriale e scolastico, le indicazioni tecniche che progressivamente pervengono dalle Autorità sanitarie. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in prossimità dell’avvio dell’anno scolastico, ha destinato a tutte le Istituzioni scolastiche sul territorio la nota di accompagnamento alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico del 12 luglio 2021 (n. 34/2021). Resta garanzia il Comitato Tecnico Scientifico – CTS, istituito presso la Protezione civile, con compiti di consulenza e supporto alle attività di coordinamento per il superamento dell’emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione del Coronavirus. Nella nota il CTS considera prioritaria la completa ripresa della didattica in presenza, sia per l’essenzialità del valore formativo che per “l’imprescindibile e indispensabile” suo apporto allo sviluppo della personalità e della socialità degli studenti, provati da lunghi periodi di limitazione delle interazioni e dei contatti sociali. La Scuola, in quanto comunità educante, è ben consapevole di tale necessità. É necessario continuare ad adoperarsi a tutti i livelli per consentire, sin dall’inizio dell’anno, lo svolgimento in sicurezza delle lezioni in presenza e per evitare per quanto possibile, nell’auspicio di una prossima uscita dalla fase emergenziale, il ricorso alla didattica a distanza. Sempre a parere del CTS, bisogna agire con tempestività a garanzia del rapido completamento della campagna di vaccinazione del personale della scuola e degli studenti a partire dai 12 anni E’ imprescindibile la vaccinazione per consentire l’ordinario svolgimento in presenza delle attività didattiche. Così il Comitato Nazionale per la Bioetica: “… Relativamente all’importanza delle vaccinazioni a fronte di situazioni che mettono in pericolo il bene salute del Paese, … la vaccinazione (ha) un valore non solo sanitario, ma anche etico intrinseco assai rilevante … Il Comitato ritiene che debbano essere fatti tutti gli sforzi per raggiungere e mantenere una copertura vaccinale ottimale .., attraverso l’adesione consapevole … non escludendo l’obbligatorietà in casi di emergenza, soprattutto per gruppi professionali maggiormente esposti all’infezione e alla trasmissione della stessa…” Il CTS raccomanda, inoltre, il distanziamento e l’uso dei dispositivi di protezione personale: “laddove possibile in termini di condizioni strutturali-logistiche esistenti nei presìdi scolastici, pagando attenzione a evitare di penalizzare la didattica in presenza … di mantenere il distanziamento interpersonale in posizione seduta”. Il distanziamento, quindi, continua a costituire misura prioritaria di sicurezza. Il CTS raccomanda di assicurare l’osservanza dell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie aeree in particolare per le persone non vaccinate e di garantire la tutela degli studenti le cui condizioni patologiche, pur consentendo la frequenza scolastica, li espongano a maggiori rischi associati al contagio da Covid-19. La mascherina sarà necessaria nella somministrazione dei pasti, senza prevedere l’obbligatorio ricorso all’impiego di stoviglie monouso. Restano in vigore le norme di tutela a scuola, quelle già note: lo scrupoloso rispetto delle regole di distanziamento, di pulizia degli ambienti, del lavaggio delle mani; viene richiamato l’ordinato ingresso e l’uscita da scuola, l’astensione dalla frequenza di personale scolastico e degli studenti con sintomi febbrili o in quarantena, la limitazione e il controllo negli accessi di personale estraneo. A scuola non sarà necessario il tracciamento e lo screening. Per l’emergenza Covid i decreti legge “Sostegni” e “Sostegni bis” assicurano un significativo piano di finanziamenti per la sicurezza delle scuole statali e paritarie. Sarà necessario “cucire per ciascuna scuola un abito su misura”. La ripartenza, con svariati tentativi, è stata praticata già da qualche mese, se pure fra cumuli di macerie. L’obiettivo di ripresa dell’attività didattica in presenza, a seguito della complessa situazione di discontinuità, suggerisce di condividere quanto più possibile le fasi propedeutiche all’avvio del nuovo anno. La criticità del momento ancora si dipana nell’incertezza. E’ bene che vi sia intensa collaborazione a tutela dei nostri giovani, sin d’ora, fra Amministrazione e Prefetture, Regioni, Enti locali; fra Amministrazione e Scuole e, nelle Scuole, fra dirigenti scolastici, docenti, personale ATA, famiglie e studenti. Non posso essere sottovalutati gli ultimi dati. Questi i riscontri epidemiologici riferiti alla giornata di giovedì 22 luglio 2021. I contagi, in linea con quanto sta succedendo nel resto d’Europa, continuano a crescere. Sono 5.057 i positivi secondo il Ministero della Salute (+798) su 219.778 i tamponi molecolari effettuati. Insieme ai contagi aumenta il tasso di positività, che è passato dall’1,8% di ieri al 2,3% di oggi. Restano però stabili i numeri delle terapie intensive, con un lieve aumento dei ricoverati con sintomi lievi nei reparti ordinarii (+38 rispetto a ieri). Il numero dei morti è scelto da 21 a 15.
Emilio La Greca Romano