Quanti anni hai e da quanto tempo pratichi questo sport?
Innanzitutto mi presento! Mi chiamo Rosalba Casalnuovo, vivo a Buonabitacolo e ho 32 anni. Mi sono laureata in Economia del turismo a Roma nel 2012. Dopo la laurea grazie al progetto Leonardo ho avuto la possibilità di fare un’esperienza lavorativa all’estero, in particolare ho lavorato 4 mesi presso il Centro Escursionistico di Valencia (Spagna). Lo stesso anno ho deciso di rientrare definitivamente nel mio piccolo paese con l’intenzione di scoprire ogni angolo di questo meraviglioso territorio. Il trekking è la mia passione più grande. Infatti nel dicembre del 2015, insieme ad altri ragazzi della zona e in particolare a Manuela Cotignola, abbiamo fondato Outdoor Cilento, associazione che si occupa di escursionismo e di promozione del territorio nel PNCVDA. Il trekking non può essere definito un vero e proprio sport perché non è una disciplina agonistica, ma un’attività motoria che si svolge all’aria aperta e che permette di vivere la natura a 360° attraverso il cammino su sentieri e percorsi di grande valore naturalistico e paesaggistico. Oltre ad essere una grande appassionata di trekking da circa 6 anni, sono anche una guida escursionistica.
Come ti sei avvicinata al trekking? Qualcuno ti ha consigliato?
Ho sempre amato la natura fin da piccola, ma ho iniziato a praticare quest’attività nei mie viaggi all’estero (Spagna, Portogallo, Francia, Marocco, ecc..). L’esperienza fuori, poi, mi ha aperto gli occhi sul nostro meraviglioso territorio, che dal punto di vista naturalistico ha un potenziale altissimo e ben si presta alle attività escursionistiche. Ho iniziato quindi a praticarlo da sola nei viaggi, per poi farlo in gruppo sistematicamente tutte le domeniche con la mia associazione di trekking.
Fai delle gare? Esiste una gara internazionale di trekking? E una nazionale italiana?
Io non faccio gare, anche perché concepisco il trekking non come una disciplina agonistica ma come un modo ricreativo e rigenerativo di passare il mio tempo libero immersa nella natura. Spesso si organizzano i cosiddetti “Trail Running”, una specialità della corsa a piedi che si svolge in ambiente naturale, generalmente su sentieri, non importa se in montagna, deserto, bosco, pianura o collina, con tratti pavimentati o di asfalto limitati. Ma, dal mio punto di vista, non ha niente a che fare con il trekking.
Quanto si presta il territorio del PNCVDA a questa disciplina?
È la sua vocazione! Il PNCVDA è un territorio ricco di storia, tradizioni e natura. Ciò che però lo rende unico è soprattutto l’aspetto naturalistico. Sono alla continua ricerca di sentieri e percorsi escursionistici, e vi posso assicurare che ce ne sono tantissimi, di varie difficoltà e per tutti i gusti. Il territorio del PNCVDA è unico nel suo genere: alte montagne come il Cervati (1898 m), il Panormo (1742 m), il Gelbison (1705 m) e il Motola (1700 m); Oasi Naturalistiche come quella del Bussento, del Capello e del Calore; Aree Marine Protette come quella di Castellabate e delle Masseta e Infreschi. Infatti è stato definito il parco del faggio e del corallo perché abbraccia tutti gli ecosistemi, da quello montano a quello marino.
Qual è la difficoltà maggiore che incontri quando lo pratichi?
Le difficoltà che incontro facendo trekking sono principalmente legate allo stato dei sentieri. Durante i sopralluoghi ci troviamo spesso dinanzi ad una cattiva manutenzione dei percorsi: rovi, cancelli con filo spinato, mancanza di segnaletica, cani randagi, e così via. Infatti spesso i sentieri, non essendo molto battuti e soprattutto non puliti, esistono su carta ma non sono ormai più percorribili. Bisognerebbe fare un gran lavoro di sistemazione e manutenzione dei tracciati esistenti, e non farne di nuovi.
Cosa consigli a chi vuole iniziare?
Innanzitutto raccomando l’acquisto di una buona scarpa da trekking. In più consiglio a coloro che non l’hanno mai fatto di iniziare con percorsi di facile difficoltà guidati da esperti del settore. Non esiste un allenamento particolare, ma bisogna tener presente una serie di informazioni prima di partire: la lunghezza del percorso, il dislivello in salita e in discesa, le condizioni metereologiche, il livello di difficoltà e il tipo di sentiero. Considerate che tutti noi siamo in grado di camminare dalla tenera età e, inoltre, farlo immersi nella natura è davvero rigenerante, sia a livello fisico che mentale. Si tratta di un’attività adatta a tutti e a tutte le età, dai 3 ai 90 anni.
Ci sono delle misure di sicurezza da dover rispettare?
Certo! Lo scarponcino da trekking è molto importante, soprattutto per motivi di sicurezza, infatti deve essere alto fino alla caviglia per evitare slogature. Una semplice slogatura in montagna può diventare un problema serio. Poi, bisogna seguire un’adeguata alimentazione, possibilmente ipercalorica e ipolipidica. In caso di affaticamento non fermarsi, ma rallentare la marcia per non raffreddare i muscoli. Infine avere sempre con se una buona scorta di acqua.
Il posto più bello nel quale hai fatto trekking?
È la domanda più difficile a cui rispondere! Ve ne elencherò un paio: il sentiero di Cala Bianca, Iscolelli e Baia Infreschi (Marina di Camerota); i fenomeni carsici del Monte Cervati e in particolare l’Inghiottitoio di Vallivona (Sanza); il sentiero del Monte Panormo (Ottati); le Gole del Calore a Felitto; la Valle delle Orchidee (Sassano). L’elenco potrebbe essere molto più lungo, ma mi fermo qua!!!
Vi aspetto nelle nostre passeggiate con Outdoor Cilento!!!!
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