Antonietta Di Stasi amministratore della bevande Vitantonio, risponde ad alcune nostre domande.
La “Bevande Vitantonio Srl” è lo sviluppo di oltre mezzo secolo di attività nel campo della distribuzione.
Professionalità, Innovazione e Ricerca sono le nostre parole d’ordine!
Cerchiamo di offrire sempre il meglio, sia in termini di assortimento che di servizi per il cliente.
1.Bevande Vitantonio Beverage & Food. Come ha reagito la sua azienda di fronte la totale chiusura delle vostre forniture?
I primi giorni sono stati di grande sgomento e incertezza. Poi abbiamo sentito la necessità di fare il punto della situazione e di capire cosa fare di diverso, per affrontare il cambiamento. Abbiamo avuto continui confronti con il direttore del consorzio CDA a cui aderiamo,con l’industria, con alcuni colleghi, con gli agenti e i clienti. Inoltre tutti in azienda, abbiamo partecipato a varie
call-conference di formazione. Tutto questo non ci ha fatto sentire la negatività del momento e ci ha proiettati in vari progetti, alcuni dei quali stanno già dando bei risultati.
2.Avete annullato ordini? In media quanto è stata la perdita nel settore delle bevande?
Si, è capitato di annullare qualche ordine, nel periodo di fermo. Questo perché tutta la filiera “Horeca” era completamente inattiva. Il fatturato è precipitato quasi totalmente. La nostra unica risorsa è stata la vendita online che pratichiamo già da anni, in modo strutturato.
Il delivery non lo abbiamo considerato, perché non puo’ essere implementato con leggerezza e comunque parliamo di numeri irrisori nelle nostre zone.
3.Di quanto è ripresa la fornitura tra bar e ristoranti negli ultimi giorni?
Tenendo conto che la riapertura non è totale, stiamo fornendo circa il 40% dei clienti e abbiamo acquisito anche qualche cliente nuovo.
4.Avete preso nuove iniziative per i vostri clienti?
Siamo sempre al lavoro su progetti che ci portano ad affiancare i nostri clienti.
5.Come pensate sia la ripresa in questo settore?
La ripresa è lenta in tutto il paese, questo perché non c’è chiarezza e le direttive cambiano con troppa leggerezza. Inoltre essendo i consumi troppo penalizzati i costi vanno valutati con oculatezza.