di Adriana Coralluzzo Incontro Michele Cammarano, portavoce (consigliere) regionale Campania – Movimento 5 Stelle – circoscrizione Salerno e provincia, che ci aiuterà ad entrare nel modo di essere “stellato” e dell’ondata rivoluzionaria. Come siete strutturati? “Non siamo strutturati. Il movimento 5 stelle è molto liquido, ci sono delle aggregazioni di persone che si riconoscono in dei valori e fanno attivismo, segnalano all’amministrazione delle cose che si dovrebbero fare, in maniera propositiva ma anche critica. La struttura arriva solamente nel caso in cui queste persone decidono di candidarsi con il marchio del Movimento 5 stelle, chiedono la certificazione al blog di Grillo. Grillo è un garante dell’utilizzo del marchio, il blog riceve le domande di certificazione e c’è una commissione che valuta che non abbiano carichi pendenti, la fedina penale pulita, non più di due mandati a qualsiasi livello: amministrativo, provinciale o regionale. C’è un’altra regola del Movimento, puoi candidarti solo se sei residente in quel Comune, sempre per il presupposto che se non sei del posto come puoi impegnarti e conoscere le esigenze del territorio. Solo nei capoluoghi di provincia possono candidarsi anche esterni.” Come si potrebbe arrivare alla lista del Movimento 5 stelle nelle prossime amministrative di Capaccio? “Si potrebbe fare un incontro con gli attivisti di Capaccio dove io mi posso limitare a spiegare le regole del Movimento, poi però ci vuole sempre una partecipazione, le lista fatte 3 giorni prima perché si devono fare non vanno bene. Io sono stato eletto perché sono sempre stato un attivista, prima non lo facevo come 5 stelle ma sono coerente, è una cosa che senti dentro. La gente percepisce e vota solo se dietro c’è coerenza. Il gruppo a Capaccio c’è, sono ragazzi che si impegnano, attivisti che sono vicini al Movimento ma si chiamano Cittadini 5 stelle Capaccio-Paestum.” Quindi lo stand situato a Fonte domenica 26 giugno era del Movimento o dei Cittadini 5 stelle? E cosa è stato fatto in quel frangente? “È un banchetto organizzato dal gruppo dei Cittadini 5 stelle che mette la bandiera quando ci sono anch’io, quel giorno abbiamo raccolto le firme per l’abrogazione del referendum costituzionale. Stiamo appoggiando il comitato del NO, finanziandolo. C’era una proposta del Movimento, per quanto riguarda il sistema elettorale, che non è stata accettata: il democratellum fatta dagli iscritti attraverso il portale (Niente premio di maggioranza e sì alle preferenze) era una proposta che dava respiro alle minoranze ma anche alla maggioranza, non come pensa Renzi però.” Arriverà al Governo il Movimento? “Al Governo ci arriverà di sicuro, possono fare quello che vogliono, cambiare la legge elettorale ma è un’ondata e loro non capiscono come facciamo perché sono lontani dalla realtà. Quando abbiamo vinto a Roma e Torino quello che ha saputo dire Renzi è stato: ‹‹dobbiamo fare anche noi il direttorio››. Il direttorio è solo un insieme di ragazzi che si occupano di alcuni temi come ad esempio Di Maio, Di Battista che sono punti di riferimento a cui rivolgersi. È più per organizzarci tra di noi, Renzi non parla di tagli agli stipendi, eliminare il clientelismo. Non hanno attenzione per i cittadini e si domandano perché perdono. Anche in Regione Campania il clientelismo è diffuso, noi abbiamo proposto per le nomine dei dirigenti sanitari il curriculum. L’impegno civile per loro non esiste, l’altra mattina i Cittadini 5 stelle hanno pulito la stazione di Capaccio, l’amministrazione si è risentita ma mettiamoci nei panni dei turisti.” La priorità in assoluto per te? È privilegiare gli ultimi, migliorare le condizioni di vita di chi non ha mai avuto niente da nessuno. Penso ai piccoli paesi del Cilento. I ragazzi non devono andarsene. Non è concepibile che un ragazzo va a fare il cameriere a Milano per 500 euro al mese e ha le terre abbandonate qui, perché nessuno gli spiega come coltivarle e che deve coltivare. Questa è un’altra pecca grossa della Regione Campania, nessuno viene qui a dire: ‹‹coltivate questo perché il trend di mercato è ben pagato››. Basta prendere i dati Istat non è difficile. Per quanto riguarda la Dieta Mediterranea cosa puoi dirci? “Io penso che non esista, oggi i regolamenti europei ci impediscono di avere una reale Dieta Mediterranea, non abbiamo la certificazione dei prodotti. Inoltre va precisato che non è quello che mangi, ma come vivi. Molti ristoranti, poi, non utilizza prodotti locali.” A livello legislativo come vi state muovendo? “Abbiamo depositato un progetto di legge in Regione, premiamo i ristoranti e gli operatori che rendono trasparente l’origine dei loro prodotti. Una recente inchiesta di Coldiretti dice che il 97% degli italiani vorrebbe sapere l’origine dei prodotti.” E cosa viene dato ai ristoratori trasparenti? “Un bollino, un certificato di qualità. Il consumatore entra in un circuito di conoscenza dove vedendo il bollino sa che in quel ristorante c’è più del 70% di trasparenza sui prodotti.” Ci sarà anche un sito dove si potrà visionare questo circuito? “Si vedremo di collegarlo anche con Trip Advisor.” Quello che vuole Michele Cammarano è l’impegno civile da parte di ogni cittadino per cambiare le cose. poi cita Martin Luther King: “Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni”.
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