La tua esperienza al Parlamento Europeo?
È stata un’esperienza molto stimolante e anche gratificante per le tante battaglie condotte e per i tanti risultati positivi ottenuti. I primi tempi non sono stati sicuramente semplici perché comprendi la responsabilità e il peso di scelte che andranno ad influire sulla vita quotidiana di milioni di cittadini. Però, è stato proprio nei momenti più duri che, grazie allo studio e alla dedizione, unite alla passione per la mia terra e al desiderio di dare delle risposte a chi aveva riposto la sua fiducia in me, sono riuscita a portare avanti tanti progetti.
Cosa ti ha spinto cinque anni fa a candidarti?
Ciò che mi spinge ancora oggi a ripresentarmi: lavorare al servizio della mia gente, difendere e valorizzare territori che per troppi anni sono stati violentati, creare nuove opportunità di formazione e di lavoro per i nostri giovani che non dovranno essere più costretti come tanti ragazzi della mia generazione, compresa me, ad andare via per trovare lavoro. Ovviamente, è stato un percorso condiviso, partendo dai meetup di Salerno fino ad arrivare a Bruxelles, per portare avanti quelli che sono i nostri principi ispiratori.
Il bilancio di questi cinque anni?
Ho fatto, anzi abbiamo, perché è giusto ricordare la massima collaborazione con le amministrazioni locali e gli attivisti presenti nei territori, tantissime cose. Abbiamo interpretato realmente quello che dovrebbe essere per tutti la politica, ossia al servizio della gente. I punti fondamentali sui quali si è concentrata la mia attività sono questi: la tutela del Made in Italy e la valorizzazione del Meridione, la difesa dell’ambiente e della salute, la libertà e la neutralità della rete, la cultura come opportunità di crescita e sviluppo, la democrazia diretta e le piattaforme del futuro e la trasparenza nelle Istituzioni.
Ha fatto molto rumore la riforma sul copyright che ha visto lei impegnata in prima linea?
Era necessario l’aggiornamento della riforma sul copyright, con una direttiva. Quella vigente era vecchia, risalente al 2001, quando non esistevano ancora Facebook e Youtube. Era obsoleta. Andava assolutamente aggiornata con una normativa al passo con tempi. Mi sono impegnata anche per far sì che fossero stabilite specifiche disposizioni in merito all’accessibilità e all’alfabetizzazione mediatica e che fosse attuata una protezione più stringente riguardo ai contenuti potenzialmente pericolosi e nocivi rivolti ai minori. In pratica, ho gettato le basi per una Carta europea dei diritti in Internet che ha tra suoi principi fondamentali l’accesso alla rete e la neutralità del web.
Ambiente, un’altra battaglia?
L’ambiente è una risorsa da difendere e valorizzare. In taluni casi, purtroppo, la mano scellerata dell’uomo ha causato dei veri e propri disastri ambientali. Nella mia attività parlamentare, ho ottenuto un grande risultato per la nostra terra: per la prima volta è stata riconosciuta l’esistenza di zone altamente inquinate, “La Terra dei Fuochi” e “La Terra dei veleni”, (fino a quel momento per l’Europa eravamo invisibili!) e ho richiesto interventi straordinari per le bonifiche non solo a tutela della salute pubblica, ma anche per cercare di garantire uno sviluppo socioeconomico alle aree interessate dai disastri ambientali. Allo stesso tempo, bisognare fare uno sforzo congiunto per favorire un’economia circolare, attraverso il rispetto di pratiche sostenibili. Ognuno di noi può mettere un mattoncino prezioso per un mondo migliore e soprattutto meno malato.
Difendere l’ambiente significa anche valorizzare il Made in Italy?
Abbiamo tantissime eccellenze agroalimentari che però non vengono valorizzate e che spesso, anzi, vengono messe a dura prova dall’immissione sul mercato di prodotti che ne rimarcano tali tipicità ma che in realtà sono stati prodotti altrove e che non hanno nulla a che vedere con l’eccellenza di cui stiamo parlando. Vi faccio un esempio: A voi sembra possibile che esiste il nostro Pomodoro San Marzano sia prodotto anche in altri Paesi europei? Incredibile, ma tristemente vero. Per impedire che simili mostruosità legislative potessero ripetersi, ho messo in campo tutte le mie forze per oppormi ai trattati internazionali TTIP e al TISA e ho preteso che la protezione delle indicazioni geografiche fosse estesa anche ai nostri prodotti non agricoli. Ma ci sono tantissimi altri esempi che potremmo menzionare.
Il suo rapporto con i giovani?
A loro, soprattutto, mi rivolgo. Studiate perché la cultura è sviluppo, la cultura è crescita sociale, civile ed economica di un territorio, di una comunità. Abbiamo bisogno di classi dirigente preparate se vogliamo sperare in un futuro migliore. Per questo motivo, a Bruxelles ho lavorato affinché i programmi per la realizzazione di una politica educativa fossero sempre centrali e su questo canale continuerò a lavorare.
Ora, invece, cosa accadrà?
Ora dobbiamo dare continuità a un percorso di lavoro iniziato cinque anni fa per un’Europa sempre più libera e trasparente, un’Europa sempre più in grado di premiare le competenze, un’Europa dove il nostro Sud abbia un ruolo che conta. Vi posso garantire che da parte mia ci sono lo stesso entusiasmo e lo stesso desiderio di portare a compimento tante altre battaglie per il nostro Sud, la nostra Italia, l’Europa.