Camerota è tra le coste delle leggende. Palinuro, nocchiero di Enea, si innamorò di Kamaraton. La ninfa per non aver ricambiato il suo amore fu trasformata in roccia. Marina di Camerota, per il suo mare cristallino e le sue spiagge paradisiache, è meta balneare privilegiata. Oggi, può anche vantare di essere tra quei comuni che non hanno registrato contagi, complice anche la lungimiranza dei provvedimenti, volti a contrastarne sin da subito la proliferazione. Il sindaco, Mario Salvatore Scarpitta ci ha tratteggiato le azioni messe in campo durante l’emergenza Covid-19, ritenendosi soddisfatto della collaborazione di tutti. Misure, quelle adottate dall’amministrazione, che rendono Camerota pronta a dare inizio alla stagione estiva.
Siete stati tra i comuni capofila ad aver attivato una task force per contenere l’emergenza del Covid-19. Come avete agito?
Non appena la Lombardia è stata dichiarata zona rossa e tanti nostri concittadini stavano per arrivare nel Sud Italia abbiamo avvertito l’enorme pericolo, data l’estensione dell’epidemia. Quindi, ci siamo attivati e abbiamo filtrato tutto ciò che arrivasse nel nostro Comune. Abbiamo allertato il COC e la Protezione Civile; assunto i Vigili Urbani. Non solo, hanno contribuito anche Carabinieri e Guardia di Finanza. Grazie all’aiuto e al buonsenso di tutti i cittadini abbiamo creato un cordone che ci ha consentito di far sì che Camerota, fino ad oggi, restasse un comune Covid Free. È stato un lavoro immane, ma siamo molto soddisfatti della collaborazione di tutti.
Serrati controlli ai varchi d’ingresso, non solo sulle persone ma anche sull’entrata delle merci. Avete registrato comunque flussi sospetti?
Controlli su persone e merci, sorvegliando le zone ad alto rischio. Infatti, la maggior parte della merce ha scalo nel Vallo di Diano – vittima di un grosso focolaio – che viene poi smistata in molti paesi del Cilento. La forte trepidazione ha comportato una stretta sui corrieri, ma anche sui lavoratori che si spostavano per necessità.
Camerota si è adoperata anche per un benessere psicologico ed economico dei cittadini. Può affermare con certezza che si è mossa una vera e propria macchina solidale?
Tanta solidarietà, collaborazione e soddisfazione. I cittadini sono i protagonisti della vicenda. Centinaia di pranzi, raccolta fondi, buoni per acquisto di alimenti da parte dell’Ente con sussidio del Governo. Ma anche collaborazione di tutti gli imprenditori. I villaggi hanno messo a disposizione cucine e chef qualificati a costo zero. Un’autentica macchina della solidarietà che ha visto la partecipazione di molti giovani e associazioni di volontariato.
Marina di Camerota è meta di grande rilievo del turismo estivo. Come vi state preparando all’imminente stagione balneare, ora che per l’Italia (dal 3 giugno in poi) inizierà una nuova fase?
Marina di Camerota si è proiettata alla fase 3 – già dal momento dell’apertura della Regione Campania – con l’arrivo dei tanti turisti affezionati. Quindi, si tenta di tornare alla normalità, tenendo conto delle misure di sicurezza. Ci stiamo organizzando con campagne di sensibilizzazione; interscambio di idee con gli operatori del terzo settore. Così da poter condividere i propositi. Quanto alle spiagge, stiamo lavorando per cedere più spazio a chi ne ha bisogno e ad identificare e attrezzare quelle libere. Il sistema PayTourist – in attesa dell’app – permette un’immediata possibilità di tracciare chi raggiunge il territorio (arrivo, alloggio, partenze) ed inserirlo in un database. Io spero che tutte queste misure diventino solo un brutto sogno perché ritengo che il virus stia perdendo forza anche grazie al nostro microclima.
Non solo cale suggestive e acque limpidissime. Camerota è percorribile anche via terra. Scommessa sulla destagionalizzazione?
Mare, sentieristica, cicloturismo, natura, dieta mediterranea, speleologia, storia, arte, cultura. Abbiamo tutto per poter innescare il processo di destagionalizzazione. Camerota ha un patrimonio inenarrabile, materiale ed immateriale. Oltre il capoluogo, Lentiscosa, Licusati, Marina offrono tante possibilità. Molti i sentieri percorribili (circa 80 km) e il cicloturismo è in forte ascesa. Il processo, in qualche modo, si è avviato: abbiamo avuto prenotazioni dai primi weekend di marzo fino ad ottobre. Ed è un turismo che abbraccia sempre più nicchie di mercato. Ci sarà un altro evento, Speleo Kamaraton 2021, che vedrà la partecipazione di speleologi di tutto il mondo, anche con l’intento di proteggere la bellezza delle nostre grotte. Credo che il territorio del PNCVDA sia tra i più belli in Italia proprio per la sua varietà di offerta.