Quasi un anno e mezzo di amministrazione nel quale non sono mancate le emergenze. Qual è stato il momento più difficile? E quello più gratificante?
«Si tratta del medesimo momento, quello del luglio 2017, quando un vasto incendio ha creato una serie di problemi nell’area compresa tra via Alento e la Collina San Marco. In quel contesto, ho potuto notare, con grande compiacimento, il senso di comunità degli agropolesi in azione: siamo riusciti, privati cittadini e Amministrazione comunale insieme a risolvere la questione. Grazie anche ovviamente ai Vigili del fuoco e le altre forze in campo. Ma senza ricorrere ad alcun supporto esterno»
Negli ultimi tempi vi vedete quasi sempre costretti a risolvere problemi importanti levando tempo prezioso alla programmazione. Quali sono i progetti che attendono momenti più sereni per andare in porto?
«Abbiamo sempre lavorato, riuscendo a portare avanti problemi importanti e programmazione, che sono andati sempre a braccetto. A dimostrazione c’è il fatto che sono davvero numerose le opere pubbliche programmate e che contiamo di realizzare nel prossimo futuro, candidate a fondi regionali, europei e ministeriali. Sono oltre 20 opere per un investimento complessivo di quasi 35 milioni di euro. Si spazia dalle scuole ad opere di miglioramento dei servizi, viabilità e tanto altro ancora»
Ci avviciniamo all’inverno, momento buio per la città, c’è un programma per risollevare le sorti del centro dove molti commercianti rischiano di chiudere le proprie attività?
«Abbiamo ideato un programma di ampio spessore che metteremo in campo in occasione delle festività natalizie. Lo abbiamo condiviso anche con i commercianti l’altro giorno, e loro ne sono rimasti entusiasti. Non mancherà il tradizionale concerto di Capodanno in Piazza Vittorio Veneto e tante altre iniziative collegate. Per il resto siamo in un colloquio continuo e costante con gli esercenti del centro e non solo per cercare insieme soluzioni alla crisi, che comunque attanaglia il settore in tutta Italia. A tal proposito, abbiamo istituito qualche mese fa anche l’Osservatorio per il Commercio, utile a dare uno slancio al settore, con proposte, suggerimenti continui che possano essere di ausilio a ritrovare la luce».
Facendo un passo indietro: l’estate appena andata in porto ha visto grandi numeri ma il turismo della città non può reggersi solo sulle feste patronali. Quando un evento che identifichi Agropoli in un contesto anche nazionale?
«Non ritengo che Agropoli sia solo feste patronali, sebbene alcune di queste, vedi la Madonna di Costantinopoli, che si festeggia il 24 luglio, hanno una rilevanza nazionale. Cerchiamo ogni anno di proporre un calendario che spazi in diverse direzioni per cercare di raccogliere l’interesse di tutte le fasce di età. Certamente lavoreremo anche per creare uno o più eventi identificativi che possano essere di attrazione e di richiamo»
Turismo spesso, per Agropoli, fa rima con sport. Quest’anno il sindaco l’abbiamo visto impegnato nella campagna di rifondazione della nuova società dell’US Agropoli. Un lavoro che non è passato inosservato agli occhi delle persone.
«Da diversi anni ormai, prima con l’amministrazione Alfieri, ora con la mia, abbiamo puntato molto sullo sport, come leva per destagionalizzare il turismo. E questo ci è permesso grazie alle tante strutture sportive che sono state create negli anni. Sulla vicenda U.S. Agropoli ho solo fatto da collante, in modo da riunire diversi imprenditori interessati a sposare il progetto. L’Agropoli calcio è tra le società di calcio più longeve in Campania e non potevamo permetterci di far scomparire una realtà prossima a festeggiare il suo centenario»
Abbiamo parlato dell’inverno che si avvicina, quali sono invece i progetti a lungo termine?
«Si punta sulla tradizione e intanto continuiamo a portare avanti quanto di buono fatto finora. Mi riferisco al Carnevale, che quest’anno giungerà alla 48^ edizione; sugli eventi sportivi che arricchiscono, durante tutto l’anno, il calendario di appuntamenti. E poi daremo spazio alla cultura, all’arte, all’enogastronomia, così come scritto nel programma elettorale, al fine di rendere Agropoli una città viva tutto l’anno»