“A livello lavorativo nel Vallo nulla si muove”. Così Valentino Di Brizzi, presidente dell’Associazione Imprenditori Vallo di Diano. Lo abbiamo incontrato per saperne di più sullo “stato di salute” delle imprese del territorio e non solo.
In ottica lavoro qual è la situazione nel Vallo di Diano?
Stagnante. Qui, a differenza del nord, dobbiamo arrampicarci sugli specchi anche per cercare nuovi sbocchi di mercato. L’edilizia è crollata e l’agricoltura inesistente, anche perché pensiamo ancora di farla, limitandoci a curare l’orticello. Per il turismo solo chiacchiere mentre l’industria e il commercio sono penalizzati dalla mancanza di infrastrutture e garanzie sulla certezza del credito. In queste condizioni è complicato pensare di migliorare il livello occupazionale.
In cosa devono migliorare le aziende del territorio?
Le aziende hanno dimostrato di saper portare il made in Vallo in tutto il mondo, nonostante il gap infrastrutturale. Abbiamo imprese che non hanno nulla da invidiare a quelle del nord. Margini di miglioramento ci sono. La questione, però, non è migliorare le aziende, ma il territorio. Sono decenni che parliamo di infrastrutture, ma in 30 anni abbiamo perso anche ciò che avevamo. Non abbiamo una rete internet/fibra a copertura, non c’è una rete di trasporti adeguata. E se pure l’autostrada è decente, non ci sono collegamenti che smaltiscano il traffico, né percorsi alternativi. I costi dell’energia per le aziende, poi, sono quasi insostenibili. In alcune aree del territorio manca la rete del metano, per non parlare di depurazione e smaltimento rifiuti.
I curriculum che ricevete, vengono visualizzati e considerati? Che fine fanno?
All’azienda, ma anche all’AIV, di curriculum ne arrivano tanti. Li conserviamo ed analizziamo nel momento in cui c’è bisogno di qualche figura. Io, però, prima di assumere, ritengo importante il periodo di prova. È utile all’imprenditore per comprendere se il collaboratore è adatto al ruolo ed al dipendente per capire se il lavoro piace e soddisfa.
Quali sono le maggiori difficoltà in merito a dipendenti ed assunzioni?
I costi del personale a livello di tasse e contributi. Un imprenditore preferirebbe gratificare il dipendente con uno stipendio più alto, piuttosto che pagare tante tasse.
Ci sono figure professionali che fate più fatica a trovare?
Esperti artigiani. C’è bisogno di una scuola professionale ad alto livello, che insegni il mestiere dal punto di vista pratico e specialistico. Spesso si rimpiange l’ex Istituto Professionale voluto da Don Donato Ippolito a Sala Consilina, che ha formato lavoratori del ferro, del legno, saldatori, idraulici, elettricisti, tornitori e meccanici. Ora il ruolo della formazione grava sulle imprese. Il giovane è preparato a livello teorico, ma tra la teoria e la pratica spesso c’è un abisso.