Luigi Scorziello è presidente della Bcc da quando il suo predecessore, Rocco D’Urso, gli ha ceduto il ruolo.
Quando è successo?
Dal rinnovo delle cariche del 2007/2009.
Poi purtroppo il 2008 il nostro Rocco è deceduto.
Già prima, però, lei è stato vice presidente vicario per due mandati sostituendo in tutto e per tutto nella parte finale della sua presidenza perché ammalato. Quindi lo ha conosciuto a fondo … faccia un ritratto dell’uomo.
Il professore Rocco, così lo chiamavano tutti ad Aquara per i suoi trascorsi da insegnante era una persona buona, di sani principi. La sua integrità morale lo portava ad essere una persona alla meritevole della massima fiducia.
Nella gestione delle sedute del Cda, come interagiva con gli altri consiglieri?
Nelle riunioni delCda, nel rispetto dei ruoli, riconoscendone le qualità professionali, dava molta fiducia al direttore generale Antonio Marino. Con noi del consiglio c’era un rapporto ottimo e coglieva sempre l’occasione per ricordarci i motivi sociali ed economici per cui era nata la nostra banca e che quelli dovevano essere i valori e principi cardine da seguire. Ci ha insegnato a gestire la banca da buon padre di famiglia. Oggi il ruolo della governance è cambiato, ma questa banca cerca di mantenere sempre forti i valori e il ruolo per cui il credito cooperativo è nato.
Rocco fu professore nella scuola media di Aquara. Che giudizio ne davano i suoi ex alunni?
Di un insegnante molto esigente e severo con gli alunni che non si applicavano nello studio.
L’assunzione delle responsabilità di guida della Banca di Aquara è coinciso con il suo allargamento verso la piana e la Valle del Sele. Quali furono le motivazioni che vi indussero ad andare in questa direzione?
Dopo l’apertura degli sportelli di Castel san lorenzo e poi di Roccadaspide, ci rendemmo conto che l’area di competenza era molto limitata e che si sarebbe saturata in pochi anni, visto che per crescere ci sono due modi: fare qualche fusione o aprire nuovi sportelli. La nostra politica di espansione e stata sempre quella di crescere a piccoli passi. Negli ultimi 11 anni siamo passati da 3 sportelli agli attuali 12, aprendo quasi un’agenzia all’anno. Questa politica ci ha dato ragione tanto che oggi siamo fra le tre banche più virtuose della Campania.
La nuova sede che andiamo ad inaugurare cosa porterà in termini di vantaggi per la clientela?
La nuova sede Amministrativa che inauguriamo adesso, già deliberata in Cda e in assemblea cinque anni fa, è nata dalla necessità di dare un servizio sempre più efficiente e immediato ai soci e alla clientela. La centralità degli uffici serve a dare risposte più veloci e a creare anche economie in termini di ore lavorative da reinvestire in nuovi servizi.
Con la conclusione del percorso di riforma della Bcc come cambierà il ruolo del presidente e del CdA?
Il ruolo del CdA delle BCC ovviamente cambia, sarà un consiglio composto sempre più di amministratori tecnici che saranno chiamati a coniugare le regole dell’Unione bancaria europea e ad adottare il modello a rete e sulle “capogruppo”. Ci dobbiamo solo augurare che potremo adottare il principio di gradualità e di proporzionalità delle regole.
La nuova sede situata sulla SS 18 avrà una centralità anche fisica rispetto al territorio in cui opera la banca. Allo stesso tempo, si allontanerà dalla Valle del Calore che l’ha “generata”. Come avete intenzione di mantenere agganciati si soci e i territori storici ai nuovi arrivati e che arriveranno?
La sede legale comunque rimarrà sempre ad Aquara comprese le agenzie esistenti. In particolare per questo territorio sarà indicato un responsabile di area che coordinerà gli uffici. Riguardo ai soci è necessario riprendere gli incontri territoriali per ascoltare le istanze delle comunità della Valle del Calore. Il dialogo e il confronto è il migliore modo per conoscere le problematiche e mantenere un legame stretto con il territorio.
L’inaugurazione è un punto di arrivo ma anche un’occasione per ripartire. Come immagina il futuro della Bcc di Aquara?
L’inaugurazione della sede amministrativa era una tappa obbligatoria per il riassetto organizzativo della nostra banca. Si tratta di un consolidamento che ci consente di dare risposte più veloci e di raddoppiare la mole di lavoro svolta finora. Il futuro della nostra banca lo vedo sicuramente positivo perché ci sono tutte le condizioni per continuare a crescere come aree di competenza. Aspettiamo anche l’entrata in vigore della riforma delle BCC e poi avremo il quadro ancora più chiaro sulla direzione che prenderà il Credito Cooperativo.