Abbiamo avuto modo d’ascoltare il sindaco, Franco Palumbo, e le ragioni che, secondo lui, hanno innescato la spaccatura all’interno di questa maggioranza. Da un punto di vista politico, cosa si sente di rispondere sia al Sindaco che al consigliere Cirone, il quale ha ricordato il totale assenso della maggioranza (e quindi anche il suo) ai progetti estivi, tra i quali spicca il “Linora Village”?
Rispetto alle parole del sindaco, Franco Palumbo, mi sarei aspettato una replica sulla veridicità degli atti presentati alla conferenza stampa presso il “Laboratorio Politico”. Ovviamente ciò non è accaduto, e attaccare sul lato personale ha fatto scendere il livello politico, soprattutto nei riguardi dei giovani che, come me, credono che tramite la politica qualcosa ancora possa cambiare e possa realizzarsi. Rispetto a quello che dice Giovanni Cirone, credo che sia doveroso ringraziare Alfonsina Montechiaro, poiché ha avuto quella lungimiranza e quella caparbietà d’andare a perlustrare quell’area laggiù e riqualificarla, creando così un’area eventi dove tutti erano d’accordo. Passando in mano a Cirone, la situazione è successivamente cambiata: ci siamo infatti accorti che i costi di quell’area sono poi aumentati insieme ai cliché dei cantanti, gravando sulle spalle dei cittadini. Inoltre è subentrata la mancata approvazione del POC.
Riguardando le dichiarazioni e i comportamenti, sia in Consiglio che con la stampa, non v’è stata alcuna avvisaglia d’una spaccatura così netta che poi ha comportato la nascita di “Laboratorio Politico”. Divisioni del genere, di solito, sono precedute da conflitti e da discussioni che, a poco a poco, e in un tempo relativamente lungo, maturano in una scissione. In questo caso, sembra invece che ad un certo punto sia accaduto qualcosa di particolarmente grave, tanto che ha costretto lei e gli altri cinque consiglieri a dover obbligatoriamente contrastare il Sindaco. Ci può spiegare dunque cos’è accaduto?
Noi nel mese di settembre avevamo scritto un documento dal titolo “Scegliere”. Questo documento evidenziava come alcune scelte venissero prese a titolo personale e senza prendere in considerazione il Consiglio e la maggioranza, che tutti i giorni si sono prodigati nel ricoprire il proprio ruolo, ognuno rispettando la propria delega. Quindi ci sono state più e più volte riunioni di maggioranza nelle quali si sono discusse le modalità di scelta.
Non c’era la possibilità di ricucire lo strappo?
Ci abbiamo provato più e più volte in 3-4 mesi, nei quali nelle riunioni di maggioranza s’è discusso di vari argomenti e si diceva che si sarebbe presto trovata una soluzione, ma puntualmente non s’arrivava mai al punto. A volte, il tanto impegno per raggiungere il 100% che poi sfocia sempre e solo nel risultato d’un 99% ti lascia con l’amaro in bocca.
Se le avessero detto prima delle elezioni, o durante, che nel corso della campagna elettorale lei sarebbe passato all’opposizione con dei consiglieri eletti tra le file di Voza, e che questa amministrazione si sarebbe salvata solo grazie all’appoggio dei consiglieri di “Altra città” e d’un ex voziano come Pasquale Mazza, lei ci avrebbe creduto? E si sarebbe ricandidato con Palumbo? O avrebbe scelto un’altra personalità tra quelle che erano in campo?
Non mi sarei candidato neanche tra le file d’un altro sindaco. Io ho creduto, come i cittadini di questo territorio, in un programma elettorale che venisse sviluppato e portato avanti da una classe dirigente nuova: e non da personaggi già bocciati dai suddetti; e neanche da personalità che, negli anni, hanno appoggiato sindaci e hanno rappresentato l’ago della bilancia della politica locale. E soprattutto, guardando la replica del sindaco su Stile TV, non avrei approvato che, all’interno delle proprie liste, fossero presenti persone che, forse, devono fare qualche ripetizione di “italiano”.
La sua scelta, come quella degli altri consiglieri passati all’opposizione, per certi versi dà ragione agli oppositori che lei stesso ha contrastato duramente durante il suo mandato. Si sente di dare merito a chi è stato più lungimirante di lei? O i suo motivi differiscono da chi già si opponeva più o meno duramente al sindaco Palumbo?
Io do merito sicuramente a chi è stato più lungimirante di me. Però io sono come “San Tommaso”: se non vedo, non credo. E siccome sono una persona che crede in quello che vede, sono andato a informarmi su alcuni atti che sono stati l’espressione di scelte appartenenti a persone selezionate dal sindaco. A quel punto, ho avuto un attimo il timore di prendermi la responsabilità di scelte che non riguardavano me, ma le suddette persone. Non è uno scarica barile, ci mancherebbe altro… Non ricopro un ruolo istituzionale tale da giudicare e da condannare quelle scelte, ma ho espresso dei dubbi e delle perplessità inerenti ad alcuni atti che potevano essere portati avanti in maniera più professionale.
La costituzione di questo gruppo di opposizione può fungere da scia a qualche personaggio politico, vecchio o nuovo, che ambisce a conquistare “Palazzo Città” alle prossime elezioni, e addirittura riportare in auge la vecchia classe dirigente che ha governato Capaccio-Paestum negli ultimi vent’anni. In qualche modo lei si sente di poter favorire quelli che all’inizio ha contrastato così duramente?
Diciamo che la politica è bella perché il suo delinearsi si vede nel tempo. Ovviamente oggi noi abbiamo creato un gruppo politico composto da sei consiglieri che stavano in maggioranza, con l’appoggio di Pia Adinolfi e di Luca Sabatella. Quindi per il momento noi cerchiamo di fare una politica tra la gente.
I cittadini credo che siano ansiosi di capire cosa questo nuovo gruppo politico ha intensione di fare in Consiglio. C’è un progetto o un programma da portare avanti? O valuterete proposta per proposta quello che deciderà la maggioranza?
Ad oggi non c’è nessuno tipo di programma, anche perché non c’è stato neanche il tempo materiale per farlo. Comunque ognuno di noi ha le proprie idee che porterà avanti nelle varie commissioni: e credo che, un po’ alla volta, tireremo fuori un programma definito.
Qualora un componente della maggioranza venisse da voi e vi proponesse d’andare a firmare dal notaio per sfiduciare il Sindaco, come reagirebbe Fernando Mucciolo?
Ovviamente queste sono scelte da prendere insieme agli altri componenti del gruppo, di cui io faccio parte. Quando si fa parte d’un gruppo, non bisogna agire in ordine sparso.
Ci dica se lei ha intenzione di ripetere la sua esperienza da consigliere. Inoltre, chi dei dissidenti immaginerebbe come sindaco ideale, con cui potere lavorare bene come vorrebbe?
Essendo giovane, non mi sento di dire che non mi ricandiderò in futuro, soprattutto dopo tutto il lavoro svolto sia in maggioranza che adesso, con questo gruppo nuovo. Devo dire che questa esperienza m’ha insegnato tanto, soprattutto sul lato personale, avendo dovuto affrontare tutte le accuse che mi sono state mosse. Politicamente ci possiamo battere, ma si è cominciato a parlare male della mia attività; delle mie frequentazioni; di persone oneste, di persone perbene, mie conoscenze; d’imprenditori amici miei; della mia famiglia; e a volte, anche dei miei parenti. Queste cose fanno male. Accuse senza un minimo di fondatezza, solo perché ho sollevato dei dubbi s’alcune carte.