Elena Sofia Ricci, la mamma degli italiani ma anche l’attrice sublime in grado di far emozionare profondamente lo spettatore, ha concesso un lungo incontro ai giovani giurati del Giffoni Film Festival, regalando momenti di gioia, commozione e riflessione assai preziosi.
Qual era il suo sogno da bambina?
“Da bambina non sognavo di diventare un’attrice ma di avere una famiglia e tanti figli, fortunatamente ci sono riuscita perché tra il mio pubblico ho tanti giovani ed è come se fossero i miei figli adottivi”.
Cosa consiglia ai giovani?
‘’Consiglio di studiare tanto e continuare a conseguire i propri obbiettivi, nonostante le difficoltà e gli imprevisti, anche se tutti i sogni non verranno realizzati potranno sicuramente essere soddisfatti di aver tentato. ”
Si sentirebbe pronta per intraprendere la carriera di regista?
“Credo di saper interpretare alcuni ruoli, ma come regista non mi sento adeguata anche se ho da 13 anni un soggetto nel cassetto che fino ad ora non è stato molto valutato, ma non mi arrendo”.
Ha interpretato con grande successo il ruolo di Suor Angela, che esperienza è stata dal punto di vista religioso?
‘’Ho scoperto Dio interpretando Suor Angela in ‘’Che Dio ci aiuti’’, in quel ruolo mi sono avvicinata al Signore, capendo che prima di tutto Gesù è amore infinito, quindi, la fede è un dono perché permette di dare e ricevere il vero amore’’
Ci svela qualche esclusiva della nuova serie ‘’Vivi e lascia vivere’’ che la vede protagonista?
Un giorno scopro che Massimo Ghini, mio marito, ha una doppia vita a Tenerife con una giovane donna e il loro bambino, così decido di dire a tutti che è morto. Da qui inizia il lungo processo di cambiamento personale che alla soglia dei 50 anni mi trovo costretta a fare.
Cosa l’affascina di questa serie?
Nella serie interpreto una mamma pragmatica, a tratti dura, questo è un ruolo diverso da quelli recitati fino ad ora e perciò mi affascina molto, trovo accattivante e stimolante potermi immedesimare in personaggi diversi e opposti.
Nei prossimi mesi sarà anche a teatro vero?
A teatro riprenderò con “Vetri Rotti” di Arthur Miller che è un autore straordinariamente contemporaneo. In questa storia, racconta la Brooklyn degli anni ’30 in cui si riverberano gli echi della Notte dei Cristalli. C’è una battuta che dimostra tutta la forza di parlare ai giorni nostri: è della sorella della protagonista Sylvia, ebrea, rimasta paralizzata dopo aver sentito gli orrori della persecuzione nazista agli ebrei, che si domanda ‘Ma perché si preoccupa tanto Sylvia?’ E’ lontano! C’è un Oceano di mezzo. Ecco c’è sempre un mare di mezzo tra noi e l’orrore che capita da qualche altra parte”.
Che cosa ha provato quando l’ha scelta Paolo Sorrentino?
“Quando mi ha chiamato Paolo Sorrentino per il ruolo di Veronica Lario in ‘Loro’ accanto a Tony Servillo, mi sono sentita come una studentessa all’esame di maturità. Nonostante gli anni e l’esperienza, queste chiamate mi fanno ancora un certo effetto”.
Secondo lei qual è il futuro del cinema?
“Il mondo cambia, si rigenera. Sono i ragazzi i veri protagonisti. È bellissimo potersi confrontare con i linguaggi nuovi ma è anche necessario, perché noi adulti ci nutriamo degli stimoli che ci arrivano dai giovani. Non si può rimanere arroccati nel nostro vecchio cinema, bisogna essere attenti a quello che ci chiedono gli adolescenti perché, spesso, hanno ragione.”
Secondo lei oggi il cinema italiano ha dato il giusto spazio alle donne?
“Adesso ci sono tante nuove registe, brave, giovani, penso a Valeria Golino, Alice Rohrwacher, che si sono fatte notare in maniera prepotente. Purtroppo, però, c’è da ancora molto da fare, perché nel cinema, per le donne c’è meno spazio che per gli uomini, spero, spetterà ai giovani garantire finalmente pari opportunità”
Che emozione è stata vincere il David di Donatello?
E’ stata un’emozione fantastica. Dopo il David ricevuto a Marzo ho compreso che finalmente anche l’attrice nazional popolare della televisione, che era un po’ snobbata dal cinema, può meritare un riconoscimento così importante e questo è secondo me un bel traguardo”
Elena Sofia Ricci, nonostante abbia recitato in oltre 80 film, sia stata vincitrice di tre David di Donatello e tre Nastri D’Argento ha conservato la modestia e la semplicità che hanno contraddistinto tutta la sua carriera, fungendo così da vero esempio per ragazzi e adulti perché come diceva Sant’Agostino ‘’È stato l’orgoglio che ha trasformato gli angeli in diavoli; è l’umiltà che rende gli uomini uguali agli angeli. ’’