In Italia vi sono 658 Comuni sotto i 5.000 abitanti dove l’unico sportello bancaria presente è la BCC. Sono dati che fanno riflettere. Teniamo anche presente che al Sud il 95% sono piccole imprese ed hanno meno di 10 addetti. c’è tanto bisogno di banche piccole, di BCC, di banche che ancora preferiscono fare 10 mutui da 10.000 euro e non uno da 100.000.
Bisognerebbe dare ad ogni amministrazione comunale dei Comuni sotto i 5.000 abitanti una somma annua da spendere liberamente per combattere lo spopolamento.
Ogni volta che faccio un’intervista ad Antonio Marino, direttore della Bcc di Aquara fin dalla sua fondazione, ripercorro mentalmente la lunga strada che la mia attività di giornalista, dal 1995, ho percorso unitamente a quello della Banca con la quale lui stesso si identifica. Si è trattato di una lunghissima “cavalcata” grazie alla quale abbiamo attraversato “epoche” diverse caratterizzate da profondi cambiamenti politici, economici e sociali sia a livello nazionale sia nella realtà in cui abbiamo agito.
Sono vivissimi i fotogrammi significativi che ci hanno visti a volte protagonisti, altre volte passivi destinatari di quanto accadeva intorno a noi, mai indifferenti!
Ricordo sempre quando con, Luigi Scorziello, Michele Albanese, Mario Miano, Nicola Cavallo … Ci ritrovammo a Felitto in un ristorantino appena aperto da un cuoco di “ritorno” dagli Stati Uniti che aveva aperto un locale piccolo, accogliente e di qualità, che poi chiuse per tornare sui propri passi oltre oceano. In quella occasione decidemmo di tentare il salto di qualità dell’impresa editoriale che era partita in sordina. Nessuno avrebbe immaginato che, partiti con la pubblicazione di “Qui RoccaNotizie” saremmo arrivati così lontani nel tempo ancora a contare gli anni di esistenza in vita di una piccola società editrice che conta 60 soci, edita due settimanali Unico e I Piccoli; un mensile, Unico Patrimonio; e un quotidiano online, www.ipiccoliquotidiano.it. La stessa BCC di Aquara, che allora, oltre alla sede centrale di Aquara, poteva contare sullo sportello di Castel San Lorenzo e di Roccadaspide, oggi ne conta 16 sportelli, una sede di proprietà e un peso specifico nel mondo del credito locale che consente a centinaia di piccole imprese e famiglie di finanziare i propri sogni di futuro.
Il 2021 è stato caratterizzato da due fattori importanti a livello nazionale: gli alti e bassi legati alla pandemia e dalla costante ripresa economica a livello nazionale (+ 6,2%). Come commenti questi due aspetti che sembrerebbero contraddittori?
Per molto tempo il sistema produttivo è stato fermo poi, quando l’orizzonte si è un po’ schiarito, c’è stato un rimbalzo che ha fatto schizzare la ripresa. Non siamo comunque fuori dalla pandemia e non possiamo dire che la crescita sia effettivamente e solidamente ripartita. Mi sembra più che stiamo vivendo un po’ alla giornata. Tra l’altro non tutto dipende da noi… l’abbiamo capito a nostre spese con il recente aumento delle bollette per il rincaro di tutte le materie prime che purtroppo non produciamo e compriamo dall’estero. Abbiamo bisogno di una seria e duratura politica industriale e di un vero mercato del lavoro
La Bcc di Aquara opera in ambito locale anche se l’area di competenza si è molto allargata. I due elementi sopra indicati hanno seguito il flusso nazionale o ci sono delle differenze?
In Italia negli ultimi 9 anni sono stati chiusi 10.000 sportelli bancari. Nessuna BCC ha chiuso sportelli. Quindi sono gli altri che fuggono e fuggono soprattutto dalle zone interne. Oggi in Italia vi sono 658 Comuni sotto i 5.000 abitanti dove l’unico sportello bancaria presente è la BCC. Sono dati che fanno riflettere. Teniamo anche presente che al Sud il 95% sono piccole imprese ed hanno meno di 10 addetti. Questo vuol dire che c’è tanto bisogno di banche piccole, di BCC, di banche che ancora preferiscono fare 10 mutui da 10.000 euro e non uno da 100.000, tanto per semplificare e per intenderci. La BCC è esattamente una di queste… e vive e si muove su questi principi, finora validi e qualificanti.
Anche la Bcc di Aquara ha ampliato la sua zona di competenza, il numero degli sportelli e quello dei dipendenti … possiamo fare il punto ad oggi?
Oggi purtroppo ogni banca ha bisogno di elevare le dimensioni minime perché sono aumentati i costi generali e c’è bisogno di raggiungere un certo livello dei ricavi. Noi oggi con 16 sportelli, 53 Comuni di competenza e 80 dipendenti effettivi siamo economicamente autosufficienti.
È evidente che l’abbassamento dei tassi ha ridotto i ricavi per le banche come è evidente che la recente riforma delle BCC ci ha inondato di nuovi costi infruttiferi. Allo stesso modo dobbiamo dire che le promesse economie di scala sui servizi, da parte della Capogruppo, si sono rivelate delle chimere.
Nonostante ciò nel corso del 2021 la Raccolta (depositi) della Banca è cresciuta del 15% mentre gli impieghi (prestiti) sono cresciuti del 7%. La situazione generale ci impone di essere più formiche che cicale, lo sappiamo benissimo e speriamo che l’andazzo cambi significativamente. Chiudiamo il bilancio 2021 in crescita e la Banca si consolida sempre più. Ma la cosa che più ci conforta è la crescita costante della stima della gente verso la nostra Banca. Il nostro personale di sportello mostra in ogni occasione una capacità di relazione che tutti ci invidiano. L’utenza è felice di venire in banca e di dialogare con i nostri operatori: c’è un reciproco clima di amicizia e fiducia.
La Salernitana, la società di calcio con la quale la Bcc di Aquara vanta un sodalizio da tempo e che le ha consentito di entrare dalla porta principale nel mercato “salernitano” dove è stato anche aperto un secondo sportello, oggi naviga a vista. Quali sono stati gli errori commessi dalla dirigenza e come se ne esce?
In ogni partita c’è chi vince e chi perde, non possono certo vincere tutti. La Salernitana avrebbe voluto vincere qualche partita in più. Nulla è compromesso. La nuova proprietà può e deve fare di più per fare in modo che la squadra resti in Serie A. La nostra banca ha tratto grande giovamento dall’aver sponsorizzato la squadra in Serie B e, quest’anno, anche in Serie A per sole due partite. Sicuramente il prossimo campionato – in qualunque serie – saremo comunque al fianco della squadra. La Salernitanità della nostra Banca è fuori discussione.
Da sindaco, direttore di banca e uomo del suo tempo … cosa pensa si dovrebbe fare per garantire un futuro prossimo e remoto alle aree interne?
Bisognerebbe, a mio modesto avviso, liberare le energie locali, la creatività che comunque esiste in ognuno dei nostri borghi. Bisognerebbe dare ad ogni amministrazione comunale dei Comuni sotto i 5.000 abitanti una somma annua da spendere liberamente per combattere lo spopolamento. Assegnare ad ogni Comune almeno euro 200.000 annui per realizzare progetti immaginati liberamente dal Consiglio Comunale e validati da una commissione tecnica (non politica né nominata dalla politica) che ne riconoscesse l’utilità e la distanza dal populismo.
Le sorti di Aquara non possono certo essere decise a Roma o a Napoli. Nessuno conosce i bisogni di Aquara più degli aquaresi. Ogni paese ha una via di fuga dallo spopolamento, una possibilità da giocarsi liberamente, un qualcosa che se realizzato potrebbe cambiare le sorti della Comunità. Ma non lo si può realizzare rispondendo ai bandi… La politica dei bandi è fallita. Abbiamo distribuito tantissimi soldi per opere pubbliche nei Comuni ma lo spopolamento è continuato. È sotto gli occhi di tutti. Bisogna perciò cambiare strategia. Il petrolio di Aquara è la viticoltura eppure il Comune non ha un centesimo da spendere per aiutare la coltivazione della vite invece stiamo realizzando 5 milioni di opere pubbliche che non incideranno minimamente sullo spopolamento. È possibile che nessuno se ne rende conto nei Palazzi della Politica?