Vincenzina Prota è il sindaco di Morigerati, borgo di circa 600 abitanti tra la montagna e il mare, rientrante nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Dopo i tre mandati consecutivi, Prota veste i panni di primo cittadino dal 2019. La realtà di Morigerati è piccola, ma ricca di fermento, tanto da essere stata la prima, nel Parco, ad offrire l’ospitalità “diffusa”. Ecco l’intervista.
– Sindaco, l’amministrazione comunale come sta affrontando l’emergenza Covid?
La situazione attuale ci tiene costantemente con il fiato sospeso. E maggiormente in realtà come Morigerati e Sicilì, composte in prevalenza da anziani, occorre fare molta attenzione e sensibilizzare i cittadini al rispetto delle regole.
– A poco più di un anno dalla sua elezione, posso chiederle come si sente, sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico?
Prima di accettare la candidatura ero pronta alle responsabilità, ma certamente speravo in un periodo diverso. Mi resta, comunque, la voglia di fare.
– Che bilancio sente di fare di questo primo anno e mezzo nelle vesti di primo cittadino?
Sono costantemente impegnata. I progetti intrapresi si stanno realizzando e ogni giorno è una nuova sfida. La metanizzazione si sta concludendo e la banda larga partirà a breve.
– Cosa vuol dire essere sindaco dopo 3 mandati consecutivi dell’ex primo cittadino D’Elia?
Cono D’Elia è il vice sindaco. Se ho accettato di fare il sindaco è principalmente perché credevo e credo nella sua attività. Prima ero la sua responsabile riguardo l’area finanziaria, ora continuo nel doppio ruolo. Siamo una squadra unita nel progetto.
– Era, quindi, già abbastanza addentro alle vicende relative all’amministrazione e conosceva molte delle situazioni critiche esistenti. Tuttavia, c’è stata qualcosa che l’ha sorpresa?
Collaboro con il Comune da anni, prima nel settore tributi, poi nell’area finanziaria. Devo dire che non ho avuto alcuna sorpresa. E poi ho dei validi collaboratori.
– Come tanti altri paesi, Morigerati vive una condizione di decremento demografico. Quali azioni sta cercando di mettere in atto per frenare lo svuotamento del patrimonio edilizio del centro storico?
Il 2020 per Morigerati è stato un anno che si chiuderà, si spera, con un trend demografico positivo. Ogni singola azione e ogni piccolo e grande progetto sono improntati ad invertire la tendenza legata allo spopolamento.
– L’ospitalità diffusa e il concetto di “paese albergo” sono alcune delle prerogative di Morigerati. Nel tempo come si sono sviluppate? Si sono ottenute le risposte all’inizio immaginate?
Nel tempo, anche grazie ad un progetto regionale, si realizzerà un albergo diffuso nel centro storico e aumenterà sempre più l’offerta turistica che, si spera, continuerà a premiare queste piccole realtà italiane. L’adesione a Bandiere arancioni, il marchio che certifica le principali caratteristiche di un borgo accogliente, spero si rinnoverà anche nel prossimo triennio 2021/2023.
– C’è un progetto per Morigerati particolarmente rilevante a cui sta lavorando o su cui punta in particolare?
Si, il progetto che porta alla sempre più valorizzazione dell’Oasi del WWF, Isca e Ferriera per rendere sempre più accogliente l’offerta turistica. Il mio personale impegno sarà sempre rivolto all’ambiente, alla raccolta differenziata dei rifiuti ed ai vari progetti ecosostenibili.
– Concluda lei questa intervista con un messaggio di speranza nel futuro per i suoi concittadini:
Questo periodo passerà. Dobbiamo tutti guardare al futuro con tenacia, coraggio e perseveranza, sperando sempre in un mondo migliore.
Cono D’Elia