Eletto per la prima volta sindaco di Capaccio nel 1995 e rieletto nel ’99, Pasquale Marino è un vero decano della politica. Ha cominciato già nei lontani anni ‘70 e da allora ha rivestito diverse cariche importanti tra cui quella di vice presidente alla Provincia e assessore all’agricoltura, e successivamente alla cultura e al turismo. Nel ’95, esaurita l’esperienza provinciale, ha rivolto nuovamente la sua attenzione al comune di Capaccio, candidandosi alla carica di Sindaco.
Si parla tanto di cambiare definitivamente denominazione di Capaccio in Capaccio-Paestum; ci spieghi le motivazioni di una scelta di questo tipo.
In effetti è da tempo che la denominazione Capaccio, con il riconoscimento del gran sito mondiale di Paestum, è stata integrata in Capaccio – Paestum; il comune, infatti, è registrato con tale denominazione. Lo stesso Capaccio Scalo si chiamerà da qui a poco Capaccio marittima, essendo distante dal mare solo due kilometri. Una decisione che vuole essere un segnale di civiltà non solo per la nostra comunità ma anche per i visitatori. In passato la presenza di uno scalo ferroviario giustificava una tale denominazione, oggi invece non ha più senso.
Sono state sollevate innumerevoli polemiche sulla mancata pulizia delle spiagge lungo il litorale tra Capaccio-Agropoli, ci sono state anche sottoscrizioni da parte dei cittadini, come risponde in merito l’amministrazione?
Effettivamente le diverse mareggiate hanno trasportato sulle spiagge ogni sorta di rifiuto, in realtà non si è verificato nessun lassismo da parte dell’Amministrazione. La macchina burocratica non sempre riesce a dare risposte immediate, comunque sebbene in ritardo abbiamo provveduto alla pulizia completa del territorio. In ogni caso, occorrerebbe anche una maggiore collaborazione e senso civico da parte dei cittadini.
Il depuratore è entrato in funzione?
Sì, funziona però a basso regime su circa la metà della fascia costiera; alcune zone come “Licinella”, dove attualmente sono in fase di realizzazione due impianti di sollevamento, non sono ancora allacciate.
Tempo fa si è parlato di una pista ciclabile, sarà effettivamente realizzata e quali sono i tempi previsti?
Questa è un’iniziativa della Provincia di Salerno e noi aspettiamo con ansia che quanto prima diventi una piacevole realtà.
Esiste un considerevole spazio antistante la stazione ferroviaria. L’amministrazione non potrebbe sfruttarlo come eventuale parcheggio?
Questo è un annoso problema, noi alle Ferrovie dello Stato già nel ’96 abbiamo chiesto la disponibilità dell’area denominata “dell’ex piccola velocità”, per destinarla ad un parcheggio per i pendolari. All’epoca ci offrirono sia l’area che i capannoni adiacenti, che dopo una ristrutturazione potrebbero essere destinati ad attività sociali. Nella fase di trattazione le ferrovie dello stato si sono divise in società per azioni: e adesso aspettiamo di interloquire con i nuovi responsabili.
Quali sono le manifestazioni più importanti per l’estate capaccese?
Abbiamo un nutrito carnet d’iniziative attraverso questo circuito, che inizierà i primi di luglio e terminerà a fine settembre. In programma il rinomato premio Charlot, ormai istituzionalizzato; e varie manifestazioni culturali, musicali e teatrali.
Secondo lei qual è la cosa in assoluto più importante che ha realizzato per il suo paese in tutti questi anni come primo cittadino; e qual è un progetto che ancora non è riuscito a portare a termine?
Nel corso della mia attività la cosa più importante che ho realizzato è stata la riqualificazione ambientale, attraverso il recupero dei vari spazi sul territorio. Il mio sogno è la realizzazione di una Cittadella scolastica, e forse oggi siamo nelle condizioni per affrontarne la realizzazione. Abbiamo individuato l’area e parte dei fondi da destinare al progetto, e inoltre abbiamo chiesto un finanziamento di supporto per il completamento. La Cittadella sarà un centro di riferimento, dove saranno concentrate tutti i plessi scolastici sparsi sul territorio, che arrecherà diversi vantaggi come un risparmio in termini di trasporto e di manutenzione. I vecchi plessi saranno destinati ad attività sociali.
Cosa potrebbe fare Capaccio per il vicino territorio della Valle del Calore e viceversa?
Capaccio dovrebbe diventare il baricentro delle attività turistiche e commerciali. Attraverso un patto di stabilità politica noi potremmo creare quest’osmosi con i paesi adiacenti, realizzando dei circuiti turistici, che vadano da Paestum ai paesi della Val Calore, e viceversa.
Concludendo la nostra intervista cosa direbbe ad un potenziale turista per indurlo a visitare Capaccio-Paestum e le sue meraviglie?
Per la verità posso affermare che il turista che ha visitato questo territorio sei anni fa è rimasto alquanto deluso. Adesso invece un visitatore può valutare con soddisfazione le bellezze, la compostezze e le attività di questo meraviglioso comune. Tant’è che dal ’95 ad oggi il flusso turistico è lievitato di circa il 60%, grazie anche ad un’Amministrazione molto attenta, soprattutto considerato che il turismo è sicuramente il settore trainante del nostro territorio.