Ho raggiunto telefonicamente il Sindaco di Stio Cilento Dott. Natalino Barbato al quale ho fatto alcune domande in merito alla situazione attuale sul contagio da Covid-19 nel territorio comunale.
Sulla scia dell’Ordinanza Regionale con la quale vengono sospese le lezioni in presenza si è convenuto, nel Comune di Stio, di chiudere le scuole per una settimana. Decisione presa al seguito di una diffusione maggiore del contagio da Covid-19, dopo la comparsa dei focolai recenti in paese. È pressoché probabile che questo dato, sia stato il frutto della maggiore frequenza delle riunioni familiari del periodo natalizio e, da come si evince dal rapporto nazionale, per la presenza della contagiosissima variante “Omicron”. Proprio su questo Sindaco, è stata sequenziata anche a Stio?
La sequenza ovviamente non la fa il Comune, ma il laboratorio. Il laboratorio di Agropoli al momento ha dei macchinari specifici per verificare questa cosa, ma sono guasti. Vista però la così grande diffusibilità e soprattutto le manifestazioni cliniche del contagio, che sono per fortuna molto lievi (raffreddore, tosse e mal di gola), si potrebbe dire quasi con certezza che si tratti della variante “Omicron” che ribadisco, a differenza del primo ceppo di Wuhan, è molto più contagiosa, ma si presenta con una sintomatologia meno grave.
Da inizio anno, nel paese, si sono registrati degli aumenti significativi, come mai prima nel corso della pandemia. Quali misure precauzionali sono state prese per scongiurare il formarsi di focolai più ampi?
La prima misura è stata quella di fare in modo che ci sia più distanziamento possibile. Ho fatto un’Ordinanza che va al di là di quella regionale, nella quale si proibisce la sosta nei bar, ma non il consumo. In pratica entro, prendo il caffè ed esco. Nei nostri paesi i bar sono gli unici luoghi dove ci si aggrega di più e si sta maggiormente a contatto e devo dire, mi è dispiaciuto da un punto di vista commerciale per le attività, ma sono tenuto a tutelare la salute della popolazione. D’altronde dopo aver constatato da Magliano, un paese con moltissimi contagi che con Stio ha una promiscuità sociale molto forte, ho ritenuto da subito, senza aspettare l’Asl, fare uno screening collettivo con i tamponi antigenici. Una prima scrematura con la quale abbiamo scoperto 6 positivi asintomatici e messi repentinamente in isolamento. Parliamo di persone che non sapevano di essere state contagiate ed è il motivo per il quale il virus si diffonde così rapidamente. Anche sul tracciamento, sempre rispettando quelle che sono le norme attuali, ho messo in quarantena diverse persone entrate in contatto stretto con i positivi attuali. In questa circostanza, mi sono mosso senza aspettare l’Asl perché la situazione dell’ente sul merito è fuori controllo. Un’opera di prevenzione senza la quale avremmo avuto tantissimi altri contagi. Successivamente alla prima trancia di 6 positivi, adesso al 9 gennaio, rileviamo un totale di 18 positivi tra i quali alcuni bambini. Sulla decisione di tenere chiuse le scuole vi è poi la situazione di Magliano che sta vivendo una fase delicata. Il 30% dei bambini che frequentano le scuole a Stio sono di Magliano, quindi a prescindere dalla Regione, ho deciso di chiudere le scuole per una settimana, monitorando intanto il corso degli eventi e sollecitando le Forze dell’Ordine e la Polizia Municipale di vigilare con maggiore attenzione.
Cosa suggerisce ai cittadini in questa fase delicata?
Come abbiamo detto da sempre, le mascherine. Adesso vengono introdotte le mascherine “ffp2” al chiuso, che sono protettrici sia per chi le porta, sia per chi ci si trova di fronte. La mascherina chirurgica, che definisco mascherina altruista, ha un filtraggio efficace in uscita, ma in entrata hanno una scarsa resa. Per intenderci, chi la porta blocca la trasmissione, ma non gode di protezione. Quindi la mascherina “ffp2” come prima cosa, poi il distanziamento, areare i luoghi chiusi evitando anche gli assembramenti in essi e l’igiene delle mani. Pertanto, essere più tolleranti con i comportamenti nei confronti di una persona che si conosce anziché con estranei, in questo periodo è sbagliatissimo. Occorre pensare di essere potenziali diffusori del virus e prestare molta attenzione anche con chi si conosce bene. Teniamo presente che il contagio avviene attraverso due meccanismi: quello diretto, attraverso l’emissione di goccioline di saliva (droplets), solitamente mentre si parla o si fa un colpo di tosse o si starnutisce e quello indiretto ovvero, se un positivo parla in prossimità di un tavolo di plastica emettendo delle droplets, rimangono su di esso per ben 72 ore. Ecco, se un’altra persona dovesse toccare quel tavolo entro le 72 ore, si troverebbe in contatto con il virus. In questo caso è molto importante lavare o igienizzare le mani prima di toccarsi gli occhi, la bocca o il naso.
Il Comune di Stio ha organizzato per il giorno 19 gennaio dalle ore 14:30 alle ore 18:00, una vaccinazione di massa per la somministrazione della terza dose.
Si, è prevista per il 19 gennaio. Se non dovessimo farcela con tutti i prenotati, ci sarà a disposizione anche il giorno 21. La scelta di mettere preventivamente anche un secondo giorno è dovuta dal fatto di evitare gli assembramenti inopportuni, viste le adesioni anche di altri comuni.
Infine, domanda per lei che è medico. Fare delle previsioni azzardate, da come si è potuto apprendere anche dalla comunicazione dei media, è stato fin troppo sinonimo di confusione. Come affrontare i prossimi mesi?
Questo virus ha fatto fare le più grandi brutte figure ai soloni televisivi. Come le incongruenze avvenute all’inizio per il vaccino AstraZeneca che ha creato molta confusione al cittadino. Cosa succederà nessuno lo sa, ci vorrebbe la sfera di cristallo. Prima della comparsa sul territorio nazionale della variante Omicron, stavamo in una fase tranquilla, il problema adesso è che le varianti sono come le sorprese nell’uovo di Pasqua, Omicron nessuno se l’aspettava. Immaginiamo se oltre alla sua sproporzionata diffusibilità fosse stata anche più aggressiva, sarebbe stata una strage. Tuttavia sui grandi numeri, l’emergenza fa comunque pressione sugli ospedali come mi confermano alcuni colleghi del Cotugno di Napoli e del Da Procida di Salerno e la cosiddetta immunità di gregge è un vero punto interrogativo, anche con il 90% dei vaccinati non c’è, questo perché? Perché l’immunità è valida se dall’altra parte c’è sempre la stessa persona, o meglio il nostro organismo che riconosce gli anticorpi necessari. Omicron buca un po’ i vaccini, ma per fortuna attraverso i vaccini attuali, viene respinta la gravità della malattia. In pratica se il virus fosse sempre lo stesso, gli anticorpi sono tali da poterci trovare in una condizione di immunità di gregge. Ecco perché è importantissimo riuscire a vaccinare tutti, soprattutto quelle zone del mondo dove la vaccinazione al momento è inesistente.