Maria Michela Palladino, 32 anni, origini cilentane di Novi Velia, inizia il suo percorso formativo iscrivendosi alla facoltà di Economia Del Turismo a Milano. Finiti gli studi decide di dedicarsi alla gestione dell’azienda agricola di famiglia in Puglia, dove apre poi un B&B in un antico casolare di proprietà. Da un anno, dedica le sue giornate ad un nuovo progetto collaterale: “Mariàmi Creazioni”, che prevede la realizzazione di scatole rivestite in tessuto, borse e pochette esclusivamente artigianali.
“Mariàmi” è un progetto che miscela arte e artigianato, rendendo unico qualsiasi prodotto, customizzabile a seconda dei gusti richiesti dai tuoi clienti. Come e quando nasce questa tua creatura?
La mia “creatura” nasce un po’ per gioco, un po’ per noia durante lo scorso inverno. Paralizzati dalla situazione scatenata dalla pandemia Covid, le giornate in casa sembravano non passare mai, e per un’indole creativa come la mia, l’ozio non è ammesso. Inizio a pensare a regali Natalizi originali e homemade ed ecco che arriva l’idea: rivestire scatole grezze in stoffa, sia internamente che esternamente e, riempirle di tutto ciò che può essere gradito. La condivisione di questa iniziativa, con gli affetti più cari, diventa spinta cruciale per allargare gli obiettivi e continuare a produrre scatole di qualsiasi forma, dimensione e destinazione d’uso. Le idee sono capaci di auto-rigenerarsi, e man mano ho iniziato ad arricchire con dettagli e novità ogni singolo prodotto. Con l’arrivo della bella stagione poi, l’attenzione si è posata anche su uno degli accessori più amati da noi donne: la borsa. Da quel momento, dalla prima realizzata, mi sono resa conto di aver finalmente trovato la mia strada.
In pratica, cosa tratta il tuo lavoro?
Il mio lavoro si può dire sia un lavoro di continua ricerca, innanzitutto. Sia per quanto riguarda le scatole che le borse, non ci sono step da seguire in un ordine matematico, ma tutto nasce e si sviluppa nella mente. Si hanno come delle visioni, date dall’immaginazione del prodotto finito, e da lì si costruisce quello che sarà poi il risultato reale. Attraverso la scelta dei materiali, dei colori, delle dimensioni, della persona a cui ipotizzo potrà capitare quella o un’altra creazione, ma senza mai tradire le mie inclinazioni e il mio gusto personale. Talvolta questo percorso richiede tempo, studio e riflessione. Altre volte avviene in maniera quasi immediata. La sensazione di una continua sfida con me stessa mi dà l’energia giusta per poter dare sempre il meglio ed anche oltre.
Su cosa si basa la tua ricerca stilistica? Quali sono i tuoi punti di riferimento?
La mia ricerca stilistica e i miei punti di riferimento sono due concetti che congiungono nella stessa direzione: il mio estro. Non vuole essere questa una digressione presuntuosa, ma se guardo a tutto quello che ho realizzato finora posso dire con estrema sincerità (e probabilmente questo è accaduto perché ho voluto rischiare) di aver dato ascolto solo a quelle che sono le mie ispirazioni, i miei gusti. Per poter stabilire quanto valiamo, dobbiamo anche saper osare. Avere il coraggio di provare e farlo con convinzione. Sbagliare per fare meglio, ma sbagliare con le proprie idee, senza scopiazzare quelle degli altri, sembra aver avuto successo. Io ho cercato l’approvazione degli altri ed ho testato con paura un consenso che è arrivato anche prima di ogni aspettativa. Tutto ciò che i miei occhi hanno visto in questi 32 anni di vita, viaggi, culture, città, paesi, fiori, vestiti, quadri, tramonti, giornali, profumi, colori, giardini, e qualsiasi cosa mi circondi in ogni istante, ha contribuito e contribuisce ad alimentare le mie ispirazioni artistiche. Ed è quello di cui continuerò a nutrirmi.
È evidente che il mondo al quale fai riferimento è quello degli accessori, che sono in stretta correlazione alle tendenze. Qual è il tuo rapporto con esse? Quanto del tuo lavoro fa attenzione alle mode?
Ricollegandomi a quanto espresso poc’anzi, credo che la moda sia un concetto talmente ampio da racchiudere in sé un’altrettanta relatività di pensiero. La moda va, la moda torna. E’ un cerchio in continuo movimento che inevitabilmente ripassa su percorsi già visti, già vissuti, ma che possono essere magicamente rivalorizzati. Personalmente, ci sono stati periodi in cui mi sono ritrovata a seguire una moda del momento per poi rendermi conto di quanto sia così tanto più affascinante riuscire a spiccare dando voce alla propria idea di moda, quella che ci fa esprimere il meglio di noi, quella che parla di noi, perché siamo noi a scegliere cosa realmente ci piace, piuttosto che seguire un filone imposto. Da quando creo borse e pochette mi sono rifiutata di scoprire “cosa si porta” e cosa no. Il mio desiderio è quello di creare prodotti unici, che abbiano una loro precisa identità, che rispecchino la mia persona e che siano riconducibili solo ed esclusivamente a “Mariàmi Creazioni”.
Sei Dott. Ssa in Economia del Turismo, quindi avrai una tua idea in merito alle questioni che interessano il rilancio del Cilento. Come valuti la tua esperienza, vista dal tuo parere sia di esperta che di artista-artigiana?
In merito agli studi conseguiti in tema di turismo e rilancio di un territorio, credo fermamente che il nostro sistema politico sia tendenzialmente scorretto in principio. A discapito ulteriore del turismo in Italia vi è la discrezione di ogni singola Regione a stabilire le proprie regole. Questo crea disordine e confusione. In più, Il turismo cosi come qualsiasi altro settore, necessita di alcuni principi chiave: 1 – la competenza. Senza il riconoscimento delle cosiddette “skills” inevitabili per lo svolgimento di un ruolo specifico, non si possono ottenere risultati vantaggiosi né produttivi per la comunità. 2 – La collaborazione. Nelle piccole cose, come nelle grandi imprese, fare sistema è di un’importanza assoluta, perché è attraverso le sinergie che si creano quei collegamenti che portano allo sviluppo. 3 – Meritocrazia. Questa sconosciuta. Chi merita DEVE essere valorizzato e chi sbaglia, ne DEVE pagare le conseguenze. Senza voler uscire dai binari, il Cilento ha, a mio avviso, subito in passato la mancanza di questi principi. Ma grazie soprattutto alla passione di molti giovani, esempio di dedizione, passione e serietà, il nostro territorio è riuscito ad aggiudicarsi l’appellativo di uno dei posti più belli ed accoglienti del Sud Italia. Certo, c’è sempre da migliorare, ma questo vale un po’ per tutti. La mia esperienza in relazione al mio fresco progetto è stata sorprendevolmente positiva. Ho non solo avuto la fortuna di incontrare persone senza le quali il mio progetto non sarebbe andato avanti, come il mio prezioso artigiano Mario Di Motta, che mi aiuta nella lavorazione delle pelli, o Marta Petrocchi della Merceria “Il mio lavoro”, che mi ha spronato ed insegnato tanto, ma ho avuto anche l’appoggio e il sostegno di tante altre persone che continuano a darmi fiducia e ad apprezzare il mio lavoro.
Il giorno 18 dicembre di questo mese, terrai un’esposizione a Vallo della Lucania. Come e perché hai deciso di organizzare questo evento? Cosa c’è da sapere?
Il 18 dicembre si terrà la mia prima esposizione a Vallo Della Lucania. Ho deciso di organizzare questo piccolo evento per poter dare la possibilità alle persone di conoscermi e di toccare dal vivo le mie creazioni. Purtroppo il contatto umano negli ultimi tempi sembra essere diventato quasi un’eccezione. Amo lo scambio diretto, amo conoscere persone nuove e soprattutto amo dialogarci a voce, di persona. I social dal canto loro hanno l’enorme vantaggio di permettere che una foto venga vista anche dall’altra parte del mondo. E questo di fatto accresce la visibilità. L’evento prevede dunque l’esposizione dei miei prodotti, e la possibilità di ordinare in loco. Ci sarà un piccolo rinfresco, buona musica, e tanta gioia nell’accogliere chiunque passi anche solo per curiosità. Ho titubato prima di decidere se realizzare o meno questa piccola iniziativa, ma mi sento abbastanza pronta per mostrare a tutti, con fierezza, quella che oggi è si è rivelata essere una delle attività che mi rende più felice. E spero che le persone apprezzino e continuino a sostenermi e a farmi fiducia, come è accaduto finora.