Marco Del Sorbo, influencer prima e social media manager oggi per importanti aziende e enti istituzionali del territorio, si confessa a Unico.
Quali sono le sue origini?
Sono originario di Acciaroli, una frazione del comune di Pollica, nota da sempre per il turismo estivo.
Che studi ha frequentato?
Ho passato svariati anni ad approfondire tutto ciò che riguardava il mondo del marketing e della comunicazione digitale orientandomi su nuove ottiche di comunicazione e progetti digitali innovativi. L’essere un social media manager affermato e certificato a livello europeo non è direttamente correlato ai miei studi in economia che ho comunque deciso di intraprendere per comprendere al meglio alcune dinamiche interne alle aziende e che rappresentano sicuramente, un plus ultra. Bisogna però precisare che in questo tipo di lavori la preparazione non basta mai, bisogna essere attivi, sempre aggiornati, pronti a capire i fenomeni dell’attualità e al contempo riuscire ad interpretarli a proprio favore traendone anche insegnamenti. “Il web è un’arma a doppio taglio”.
Dove risiede?
Principalmente tra Acciaroli e Salerno. Nonostante le varie opportunità ricevute da altri luoghi d’Italia, ho deciso di rimanere nel mio territorio e contribuirne in modo attivo alla crescita.
Perché ha deciso di intraprendere la sua carriera?
Il mio percorso ha inizio circa 10 anni fa sulla appena nate piattaforme sul web. La passione per il digital è sempre stata parte integrante della mia vita, ma con l’avvento dei social ha sviluppato ulteriori sfumature, soprattutto legate a tutto ciò che riguarda la comunicazione innovativa applicata ai nuovi canali. Ho così iniziato a dedicare una cospicua parte del mio tempo per approfondire, con tanto studio e continui aggiornamenti, la comprensione dei fenomeni sociali, economici e politici che caratterizzano lo scenario globale moderno, identificando una linea da seguire per concretizzare quello che voleva essere il mio obiettivo principale: farlo diventare un vero lavoro. Col passare del tempo, nascono rapporti con brand di rilevanza sempre maggiore a livello internazionale e collaborazioni a vari progetti innovativi, fondamentali per la crescita della notorietà online.
Quale è stato il momento più bello del suo lavoro?
Non saprei identificare precisamente un momento più bello, pensando agli anni passati non avrei nemmeno immaginato di arrivare fino a questo punto, questo, non deve essere inteso come un punto di arrivo bensì di una nuova e più consapevole partenza. Avvenimenti quali: presentazione del Ministro dell’ambiente Sergio Costa del mio progetto, lettera di congratulazioni dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e altri progetti divenuti noti sul panorama nazionale mi hanno certamente gratificato.
Ci racconta i suoi progetti futuri?
Numerosi i progetti che vorrei portare avanti concretamente, tra questi: la scuola di formazione Digital e altre attività innovative social mirate ad imprese e enti pubblici. Di certo adopererò il massimo impegno per proseguire su questa strada, portando avanti anche le molteplici attività iniziate come la “digitalizzazione del patrimonio culturale” e il “monumentalismo digitale”.
Quanto la pandemia ha influito sul suo settore in positivo e negativo?
In linea di massima il lavoro legato a tutto ciò che riguarda il settore digitale dovrebbe essere aumentato, purtroppo, c’è da dire, che alcune aziende, ancora ignare della potenzialità di strumenti innovativi oppure deluse da esperienze pregresse, hanno rinunciato a questo tipo di servizi, provocandosi in maniera inconsapevole, ulteriori danni e mettendo in grandi difficoltà professionisti (e non solo…) del settore. Sono più che convinto che il digital può e deve svolgere un ruolo essenziale per contrastare questa circostanza, permette di competere sui mercati nazionali e internazionali e di normalizzare l’economia. Le imprese devono sfruttare questo periodo per rilanciarsi, per cambiare veste, iniziare a creare un e-commerce, per poi arrivare a canali e progetti più innovativi.
Che consigli si sente di dare ai giovani che decidono di intraprendere il suo lavoro?
Responsabilità, intelligenza, duttilità, conoscenza delle lingue, socialità e al contempo discrezione. Il dinamismo del settore deve diventare virtuosismo dell’essere. La strada è lunga e stretta, certo non semplice ma non per questo preclusa.
Cosa rappresenta per lei il Cilento?
Il Cilento è casa e opportunità. Un potenziale inesploso che attraverso la giusta promozione punta alla lungimiranza di una terra magica e totalizzante. Ecco, il Cilento rappresenta una realtà completa che è sempre ispirazione per chi lo abita e si lascia abitare.
a cura di Lucrezia Romussi