di Francesca Pazzanese «Tutti questi articoli sui fatti che sono accaduti e che sono al vaglio della magistratura e delle forze dell’ordine, danno un’immagine negativa di Roccadaspide che, invece, è fatta di gente pacifica», esordisce Giuseppe Capuano, consigliere d’opposizione, già sindaco di Roccadaspide dal 2001 al 2006. E sull’assistenza alla famiglia rumena che ha avuto la casa incendiata. «Si poteva fare di più sia da parte del Comune che del Piano di zona, continua Capuano. Ma nel frattempo che si attivasse quest’ultimo, il Comune poteva attingere ai fondi destinati alle persone indigenti. A fronte di un elenco di spese che comprende manifestazioni varie, compensi allo staff del sindaco e addetti stampa etc., fino ad ora, l’amministrazione ha aiutato solo una famiglia con 200 euro. Io ho rinunciato al gettone di presenza al consiglio comunale per farlo destinare a tale fondo e credo che ci sia. Il Comune, inoltre, aveva parlato , tempo fa, di un sistema di video sorveglianza e poi non se n’è fatto più nulla». Capuano avrebbe voluto anche «La solidarietà dei cittadini rocchesi nei confronti della famiglia rumena attraverso qualche manifestazione per dare una risposta agli atti di violenza che non si risolvono, una volta via queste persone, anzi è il contrario». E sulla vicenda delle ambulanze incendiate « E’ un atto camorristico. Come successe a Francesco Rega, tanti anni fa, che da consigliere comunale ebbe l’auto incendiata nel parco pubblico, sembra su commissione di un camorrista originario di Albanella. Lo stesso Rega che, di recente, ha avuto un voto come Presidente della Repubblica!Ma l’incendio alla casa dei rumeni è un’altra cosa, poiché c’erano delle persone all’interno». E, poi, elenca le opere, a suo dire, sbandierate ma mai realizzate dalla maggioranza: « La zona Pip, di cui si parlò nel 2006, mai più menzionata; il canile gestito da encomiabili volontarie, ma autorizzato da chi nell’area antistante il convento di S. Maria?; la camera di Conciliazione chiusa e non si sa il perchè; così come l’asilo nido; eppure la maggioranza ha avuto 10 anni di tempo». E poi sui lavori alla Piazza XX Settembre. «Vanno giudicati una volta ultimati. Ma guardando le scale allargate della chiesa, ci si rende conto che si sono ridotti i giardinetti pubblici. Sappiano i cittadini che queste somme erano destinate al recupero del centro storico poi dirottati alla piazza». E sulla frana alla via S. Vincenzo. «La gente si sente presa in giro, il problema idrogeologico esiste, ma visto che ci sarebbe stata questa gara d’appalto, non si spiega immobilismo dell’amministrazione, che avrebbe dovuto essere più incisiva. E poi, sembrava tutto fatto dalle parole di Mario Miano». E sui cedimenti al di sopra della via S. Vincenzo. «Se c’è il contenzioso tra privati e provincia, e ciò finisce tra 10/15 anni, il Comune deve aspettare tanto per togliere le pietre? Nel frattempo poteva farlo già». Il discorso va sulla tassazione « I comuni hanno avuto dei tagli, ma mai come in questi 10 anni la pressione fiscale è stata così alta a Rocca. L’attuale amministrazione, inoltre, è la più costosa di tutte con 109 mila euro l’anno tra spese varie, come accennato prima, che incidono». Poi Capuano è autocritico verso la sua minoranza con Francesco Mauro, ma “bacchetta” quella di Mario Miano con Vito Brenca « Faccio autocritica, siamo stati silenziosi, abbiamo peccato di poca informazione ai cittadini, le cose non le abbiamo portate fuori dal consiglio. Ma mentre noi siamo stati attenti agli interessi dei cittadini, l’altra minoranza è stata collaborante con la maggioranza e, per ammissione dello stesso Miano, ha ottenuto dei fondi». Sul fronte della candidatura alle comunali 2016. «A Rocca si fa tutto all’ultimo momento, ma ora è davvero prematuro. Io spero in un ricambio generazionale, un gruppo di giovani entusiasti e disinteressati. Non i soliti nomi, magari neanche il mio, perché nel tempo si creano delle rotture che dividono invece che unire».
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