Faccia una breve storia delle Grotte di Pertosa-Auletta dalla loro scoperta ai giorni nostri …
Le Grotte di Pertosa-Auletta non hanno avuto una vera e propria scoperta perché l’ampio ingresso le ha rese sempre visibili e frequentabili sin dalla preistoria. I primi turisti si sono avuti nel 1932 e negli anni si sono aperti nuovi tratti sotterranei, resi visitabili al grande pubblico, ma anche agli amanti della speleologia visto che c’è un tratto non illuminato. Ad oggi, grazie ad un lavoro di valorizzazione e ricerca, le Grotte sono fruibili nella loro totalità. Le Grotte dal 2004 sono gestite dalla Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente che ha intrapreso un percorso di valorizzazione del sito ipogeo anche in ambito archeologico, riprendendo le ricerche iniziate a fine Ottocento dagli studiosi Patroni e Carucci che rinvennero i resti di palafitte, ad oggi uniche in Europa. Le Grotte, infatti, sin dalla preistoria sono state utilizzate dall’uomo sia come luogo di culto, si sovrappongono tracce di diversi culti religiosi passando attraverso il culto di Apollo e terminando con quello dell’Arcangelo Michele. Altro percorso intrapreso dalla Fondazione è stato quello della salvaguardia installando, un impianto illuminotecnico scenografico con fibra ottica e luci a led che ha diminuito non solo il consumo di energia elettrica, ma anche la fotosintesi clorofilliana.
Negli anni le Grotte di Pertosa-Auletta sono diventate una delle mete più richieste per i turisti che arrivano in Campania, così come è un luogo scelto da numerosi istituti scolastici per le loro uscite didattiche.
Quando è iniziata la sua attività di responsabile della gestione delle Grotte di Pertosa-Auletta?
L’impegno e l’attenzione sulle grotte è iniziato nel 1996 come Sindaco del Comune di Auletta, mentre dal 2008 con la nomina a Presidente della Fondazione MIdA, che ha la gestione delle grotte, si è avviata la mia diretta attività nella gestione del sito ipogeo.
Quali sono gli aspetti più difficili della sua attività?
Uno degli aspetti più critici è la mancanza di una strategia di promozione comune sovraterritoriale, pertanto in alcuni casi è limitante basarsi sulle sole nostre capacità. La difficoltà è che, sebbene lo sforzo della Fondazione di mettere in rete un sistema territoriale, non c’è una destinazione unitaria e questo continua a favorire il turismo “mordi e fuggi”, non riuscendo a offrire al mercato itinerari che consentano al visitatore di soggiornare oltre 3 giorni
E quali la appassionano maggiormente?
Ciò che più mi appassiona è la ricerca continua per valorizzare e tutelare il sito ipogeo guardando all’intero territorio come fonte di conoscenza per la migliore promozione e valorizzazione delle risorse locali, non naturalistiche e culturali, ma anche umane.
Ci sono progetti in corso per la promozione delle Grotte di Pertosa-Auletta?
Molti sono i progetti messi in campo dalla Fondazione MIdA per la promozione delle Grotte di Pertosa-Auletta, basati sulle reti di collaborazione con le varie realtà del Parco e della Regione stessa. Le altre attività di promozione sono in ambito digitale: negli ultimi anni è stato implementato e migliorato il sito web, si sono attivati canali di comunicazione attraverso i social network e l’invio di newsletter. Alla base di tutti i progetti di comunicazione, però, c’è la formazione continua del personale sia per gli aspetti più scientifici da comunicare durante le visite guidate che per gli aspetti più strettamente legati all’accoglienza, perché la migliore promozione è quella sul campo che alimenta il passaparola.
Qual è il progetto più importante che è stato realizzato e che ha portato alle Grotte di Pertosa-Auletta maggior guadagno (in termini di notorietà e visite)?
Il progetto più importante che ha dato notorietà ulteriore alle Grotte non è strettamente legato alla cavità, ma è stata la realizzazione del Museo del Suolo, a 300 metri dalle grotte, unico museo in Italia e uno dei pochi in Europa, interamente dedicato a quella che abbiamo definito “la pelle del pianeta” cioè i 3 metri sotto i nostri piedi che vanno conosciuti, divulgati e tutelati. Altra attività che ha consentito di aumentare la “fama” delle Grotte è stato lo speleoteatro: nel 2006 le Grotte di Pertosa-Auletta sono state le prime cavità ad ospitare spettacoli teatrali che hanno riscosso sempre un grande successo di pubblico.
Le grotte sono aperte tutto l’anno o c’è un periodo di chiusura?
Le Grotte di Pertosa-Auletta rispettano un breve periodo di chiusura che va dal 6 gennaio al 12 febbraio, tempo utile per la manutenzione e il fermo biologico.
Avete collaborazioni con istituzioni ed enti italiani e stranieri?
Le collaborazioni che negli anni si sono attivate sono numerose a partire dalle università Salerno, Potenza, Molise, Napoli), da enti di ricerca (Centro Studi Enzo De Medici), Società Speleologica Italiana, Associazione Grotte Turistiche Italiane – AGTI, Associazione Grotte Turistiche Internazionali – ISCA.
Che rapporto c’è con il mondo dell’istruzione e della formazione?
Oltre ad essere un luogo di forte impatto didattico, le Grotte di Pertosa-Auletta, insieme ai Musei MIdA ospitano progetti di alternanza scuola-lavoro e contribuiscono alla buona riuscita di progetti
Organizzate corsi e seminari?
Sì, su varie tematiche.
Quali sono le componenti del bilancio annuale (biglietteria, eventi e spettacoli, contributi pubblici …)?
Il bilancio annuale vede il 5% di contributi pubblici e la restante parte deriva dalla biglietteria di grotte e musei, dagli spettacoli, dai gadget e dalle attività collaterali.
Quante persone sono impiegate nella struttura a pieno regime?
Ci sono 14 operatori di cui 3 a full time.
Come sono i rapporti con la Regione, Provincia, Parco, Comuni …
Buoni
Gli enti pubblici sono sensibili alle vostre attività?
Ci apprezzano come modello di best practice
Ricorrete a sponsor e partecipate a bandi di progetto per finanziarvi?
Si, non utilizziamo molti sponsor, ma ci concentriamo su bandi pubblici e privati coerenti con la mission della Fondazione relativamente alla formazione, alla ricerca, ai musei e alla promozione
Come gestite la comunicazione per arrivare al grande pubblico?
Nonostante le difficoltà che si incontrano, le attività di promozione della Fondazione MIdA sono gestite internamente e attraverso delle consulenze e come già detto vengono svolte sui social network e attraverso gli strumenti digitali messi a disposizione in quest’epoca, ma anche attraverso contatti diretti e la partecipazione a fiere di settore nazionali e internazionali.
Perché vale la pena visitare le Grotte di Pertosa-Auletta?
Perché hanno l’unicità di essere percorse in barca nel cuore della montagna e la presenza del fiume sotterraneo rende completamente palese e visibile la loro speleogenesi, ed inoltre perché le grotte sono custodiscono uno dei santuari preistorici più importanti d’Italia con un sistema palafitticolo risalente al Medio Bronzo.
Vale la pena, inoltre, perché intorno al sito ipogeo c’è un sistema integrato con il Museo del Suolo e il Museo Speleo Archeologico e molte attività di outdoor quali le discese di rafting lungo il fiume Tanagro.