Emmanuel Conte, cilentano illustre che attraverso capacità, passione e competenza elargisce importanti sviluppi e nozioni al mondo dell’economia, Emmanuel Conte, consigliere comunale di Milano per vocazione civile, ispirato dai principi politici dell’altrettanto illustre padre Carmelo Conte già sottosegretario al governo, Emmanuel Conte laureto in una tra le università di economia migliori al mondo con una votazione di 110 e lode, Emmanuel Conte portatore onorevole delle proprie origini, ci concede il suo tempo.
Riguardo le tue origini?
Sono nato e cresciuto ad Eboli, in provincia di Salerno, mio padre è originario di Piaggine, quindi, proviene dalla parte dell’alto Cilento, mentre mia padre è ebolitana. Ho, così, una doppia anima.
Che scuole hai frequentato?
Ho frequentato il liceo classico ‘’Perito’’ a Eboli. Lì avevano studiato anche mio padre e tutta la mia famiglia. A 18 mi sono trasferito a Milano per studiare economia, quindi, la seconda parte della mia vita l’ho vissuta nel capoluogo lombardo. Dove ho iniziato anche a lavorare subito dopo l’università. La scelta di venire al nord proprio perché sono appassionato di economia. Mi ha portato ad affrontare un percorso diverso rispetto alla mia famiglia, dato che provengo da generazioni di avvocati. Avevo conoscenza della Bocconi come università migliore d’Italia, ho fatto i test d’ammissione dopo l’esame di maturità e ho iniziato il mio percorso di studi scegliendo l’indirizzo di economia politica con una particolare attenzione alla politica economica e all’economia monetaria internazionale. E’ stato un cammino interessante che propone aspetti di macroeconomica piuttosto che di tipo aziendalistico. Sempre nella stessa università in prossimità della laurea ho collaborato con la mia professoressa come assistente nella ricerca, quindi, la mia tesi è stata, di fatto, una parte di un lavoro che la mia insegnate ha condiviso. Dopo la laurea, sono stato chiamato per uno stage in Deutsche Bank, da quel momento ho incominciato la mia carriera presso il settore bancario. Dopo Deutsche Bank è arrivata l’assunzione da parte di quella che era la vecchia Caboto, cioè la Banca d’Affari di Intesa prima della fusione tra Intesa e San Paolo.
Oggi di cosa di occupi?
Oggi mi occupo all’interno di Banca Imi, la Banca d’Affari e la Banca d’Investimento del gruppo d’Intesa San Paolo, di materie prime, un settore abbastanza particolare. Nella mia carriera mi sono impegnato sia in tassi d’interesse che di valute. Cinque anni fa un mio giovane collega iniziò un’attività sulle materie prime che era nuova rispetto alla cultura di Intesa, e insieme ci siamo cimentati a fare questo lavoro come imprenditori all’interno della banca per fornire i nostri servizi di gestione del rischio inizialmente alle società italiane poi anche estere. La gestione del rischio deriva dall’andamento del prezzo delle materie prime. Ultimamente abbiamo intrapreso un progetto ancora più peculiare riguardo la gestione del gas fisico.
Di cosa ti occupi nel comune di Milano?
Dopo un percorso interamente dedicato all’economia, in occasione delle ultime elezioni comunali, spinto dalla passione politica di ovvia derivazione familiare, focalizzata più dall’impegno civico che dall’impegno politico, mi sono dedicato a supportare Sala come sindaco di Milano. Fortunatamente con successo perché sono stato eletto nella sua lista, e quindi, attualmente oltre al mio lavoro gran parte della giornata mi dedico alla macchina comunale di Milano. Mi piace molto questa nuova avventura perché è decisamente interessante ed è una bella esperienza. La politica è po’ come un viaggio, pur restando fermi, perché dona la possibilità di vedere tantissime situazioni, problematiche e inoltre, offre l’occasione di conoscere persone di vario tipo e livello ma soprattutto attraverso la politica si riesce a comprendere con più esattezza quelle che sono le problematiche delle persone o in questo caso della città. Quindi, sicuramente l’esperienza da consigliere al comune di Milano è molto formativa e spero di poter dare un contributo positivo.
Che rapporti mantieni con il Cilento?
Con il Cilento mantengo un rapporto di primo amore. Da bambino trascorrevo le mie vacanze tra Paestum dove andavo in villeggiatura con nonna, che accudiva me e i miei fratelli poiché i miei genitori erano spesso a Roma, dati gli impegni politici di papà e Piaggine presso i parenti di mio padre che sono ancora lì.
Ritorni spesso in Cilento?
Sì torno spesso in Cilento e in Campania. A Piaggine provo a rincasare una volta all’anno. In questo periodo, però, non sono riuscito a soggiornare lì a lungo. Solo un breve saluto ad agosto, nel periodo della sosta estiva quando viene tenuta una manifestazione nominata ‘’Chiainari nel mondo’’ dove per un’edizione è stato premiato anche mio padre, ho accompagno lui solamente per una passeggiata giornaliera. Quando ritorno spesso mi fermo ad Eboli dove c’è la mia famiglia, i miei fratelli e miei nipoti. Infine, la parte di mare del Cilento, quindi, Acciaroli, in cui spesso ho villeggiato da bambino e Paestum sono mete abbastanza solite soprattutto durante l’estate. Nonostante questo, dato che vivo a Milano raggiungo il Cilento meno di quanto in realtà vorrei.
Ringraziamo infinitamente Emmanuel Conte per averci concesso questa piacevole ed interessante chiacchierata, confidando di risentirlo presto per potervi raccontare il suo interessante prosieguo lavorativo.