Il sindaco del piccolo borgo valdianese fa il punto di questo suo primo anno e mezzo di vita amministrativa, per gran parte scombussolata dall’avvento della pandemia e dalle relative problematiche connesse alla sicurezza. Le parole chiave della sua linea politica sono unità, collaborazione e coinvolgimento diretto dei suoi concittadini, in particolare dei giovani, per lo sviluppo locale del territorio.
Sindaco, dopo un anno e mezzo dal suo insediamento, quali considerazioni vuole condividere con i suoi concittadini?
‹‹Come lei saprà, ricopro per la prima volta l’incarico di sindaco e nei primi mesi del mandato le mie energie sono state assorbite dalla necessità della piena adesione ai meccanismi della macchina amministrativa, e dal bisogno di stabilire un contatto diretto con le problematiche del territorio e soprattutto con i bisogni delle persone.
L’arrivo della pandemia, per noi, come per tutti, è stato dirompente; ha finito per assorbire quasi tutte le energie per cui, da mesi ormai, direi che mandare avanti la normale amministrazione in condizioni di sicurezza e con attenzione costante al rispetto delle norme e alla salvaguardia del benessere dei miei concittadini, è diventato per me un nuovo modo di vivere››.
Il concetto di unità sembra molto importante per Lei e la sua squadra. Ricorre spesso nei suoi discorsi ed è la parola fondante della lista civica “Uniti per Casalbuono” con la quale ha vinto le elezioni del 2019. Come traduce questo valore nelle sue funzioni di primo cittadino?
‹‹Il Presidente Mattarella ha recentemente fatto un richiamo all’unità nazionale quale mezzo necessario per portare il paese fuori dallo sconvolgimento economico ma anche sociale nel quale la pandemia ci sta spingendo. Le piccole realtà locali, come la nostra, sono realtà fragili, da tempo ormai a rischio di impoverimento, dal punto di vista produttivo ma anche sociale. Tanti giovani vanno via per cercare lavoro, giovani, pieni di energie, capacità e voglia di fare. Chi resta non può permettersi il lusso di perderli, impoverendo ancora una volta i nostri territori a vantaggio di altre aree che sono già più ricche. Chi resta a “presidiare” il territorio, deve rappresentare un riferimento a cui tutti possono far ricorso. Non possiamo permetterci il lusso della divisione. È un esercizio che altri forse possono praticare, non noi. Noi dobbiamo costantemente cercare e potenziare quanto ci unisce, per essere più forti. Anche nel quotidiano cerchiamo di coinvolgere tutti i cittadini nell’azione amministrativa poiché dobbiamo arrivare a condividere gli stessi obbiettivi e a comprendere quali sono le difficoltà che dobbiamo superare. Credo che, anche in questo breve periodo di amministrazione, siamo riusciti a far sentire ai nostri cittadini che la casa comunale è la casa di tutti, riuscendo a sanare molte divisioni che ci sono state, sia in passato che nell’ultima campagna elettorale. Sono convinto che nessun cittadino abbia mai avuto la sensazione di non essere stato ascoltato››.
Giovani e territorio. Quali azioni e/o progetti ha intrapreso il Comune per contrastare la fuga dei giovani e il conseguente spopolamento del paese?
‹‹Le politiche di sviluppo economiche non possono prescindere dall’utilizzo e delle risorse già presenti, partendo dalle bellezze naturalistiche, paesaggistiche. Ovviamente una valida politica di sviluppo del territorio non può che coinvolgere tutte le componenti presenti, in primis i giovani che potranno avere importanti opportunità dalla realizzazione dei progetti in corso di attuazione. Come ho già avuto modo di rappresentare, noi siamo una realtà piccola, pertanto il corpo sociale tutto deve essere coinvolto nei processi di sviluppo in modo da creare sinergie significative e durature. L’incentivazione della connessione a banda larga, con la rete in fibra ottica in fase di avanzata installazione, ad esempio, potrà consentire lo smart working al giovane professionista che lavora per l’azienda di Milano o di Francoforte, ma potrà consentire anche alla piccola azienda artigianale di vendere i suoi prodotti online o al pensionato, che sceglie di trasferirsi in un ambiente salubre e socialmente accogliente, di mantenere i contatti con figli e amici che vivono altrove››.
Casalbuono come molti comuni dell’entroterra salernitano e del Vallo di Diano ha i suoi punti di forza nelle bellezze paesaggistiche e naturalistiche e nelle peculiarità territoriali. Cosa si può fare, a suo avviso, per sviluppare e migliorare l’attrattiva turistica di un territorio come quello casalbuonese, ricco di potenzialità naturali e paesaggistiche ma che, ad oggi, sembrano ancora così poco “sfruttate”?
‹‹Gli interventi in corso e quelli che abbiamo intenzione di incrementare vertono soprattutto sullo sviluppo del territorio, soprattutto nella sua articolazione naturalistica e paesaggistica. Abbiamo quasi completato il recupero del secondo piano del Castello Baronale e ci siamo candidati, con un progetto esecutivo e già cantierabile, al finanziamento del recupero dell’area esterna, attraverso l’ultimo bando del Ministero dei Beni Culturali. Abbiamo già appaltato i lavori di riqualificazione delle principali piazze del centro storico e di via Municipio, con il recupero delle facciate del Municipio e della chiesa Maria S.S. Addolorata; nell’ambito del progetto sono state finanziate anche alcune attività commerciali private nel campo della ricettività; i lavori dovrebbero essere iniziati a breve. Intendiamo agevolare i cittadini che intendono effettuare il recupero dei fabbricati abitativi, soprattutto nel centro storico, sfruttando i benefici del cosiddetto “superbonus”. Crediamo molto nelle possibilità di sviluppo economico legato al nostro centro storico che possiede caratteristiche architettoniche molto valide e una bellissima veduta sul Vallo di Diano. Infine, abbiamo intrapreso un nuovo importante discorso di recupero ambientale che interessa il nostro fiume, il Calore, sia per migliorare l’assetto del territorio, sia per favorire lo sviluppo dell’agricoltura, sia per incentivare il turismo.
Intendiamo dare impulso alle attività che favoriscono l’agricoltura con il potenziamento del sistema di irrigazione, con l’utilizzo delle terre incolte comunali (siamo comune pilota nel progetto SIBATER, portato avanti dalla Comunità Montana Vallo di Diano), con l’idea di istituire un periodico mercato dei prodotti locali (mercato della Terra, e simili). Non vogliamo trascurare la possibilità di potenziare l’offerta turistica naturalistica del bello e interessante parco del Feudo del Monaco con l’annesso parco avventura. Intendiamo, infine, investire anche nella “cultura”, potenziando le risorse presenti, sia umane che materiali; stiamo pensando ad iniziative per far conoscere gli artisti locali, ed un primo passo in tal senso è la mostra permanente di quadri nella casa comunale. Intendiamo, inoltre, istituire un museo demologico; vogliamo potenziare l’utilizzo del bellissimo auditorium comunale; vogliamo investire molto delle potenzialità turistiche del castello baronale. Abbiamo in progetto, con prossimo finanziamento, l’istituzione di un nuovo, efficiente e moderno archivio comunale per la conservazione e l’agevole consultazione sia di rari e antichissimi documenti storici e sia della documentazione amministrativa più recente››.
Emergenza Coronavirus: qual è la situazione attuale? Come la si sta gestendo e come sta rispondendo la comunità?
‹‹L’emergenza Coronavirus non ci ha coinvolto sotto l’aspetto sanitario ma sono state notevoli le difficoltà economiche che hanno coinvolto le attività artigianali e commerciali, sia nel periodo primaverile (soprattutto) che in quello attuale. La comunità ha risposto in maniera encomiabile soprattutto quando le indicazioni erano chiare; abbiamo avuto un atteggiamento meno coerente nel periodo estivo quando i messaggi che arrivavano dai media e dai politici erano contraddittori. Adesso il comportamento è tornato ad essere attento e responsabile e i risultati sono stati ottimi tanto che possiamo dire di essere ancora un paese “covid free”. Un ruolo importantissimo hanno svolto i volontari del Gruppo della Protezione Civile, che vorrei ringraziare pubblicamente, e tutti i privati cittadini che non hanno fatto mancare il loro aiuto››.
Concluda Lei questa intervista con un messaggio per i suoi concittadini…
‹‹Con i miei concittadini, sia io che gli assessori e i consiglieri, abbiamo un rapporto continuo e quindi non servono messaggi particolari; a loro vorrei solo continuare a chiedere collaborazione, soprattutto in questo particolare momento.
Direi loro di aiutarci l’uno con l’altro, come per antica tradizione siamo abituati a fare; direi loro di tener duro, di non scoraggiarci, perché usciremo anche da questa crisi e sapremo trovare strade nuove per rifiorire››.
(Casalbuono, 02.12.2020)
Intervista a cura di Angela Cimino