Carmen Barlotti, con la sua Accademia “Enfant Prodige” è un’esuberante maestro di musica, che ha fatto “scuola” nella città di Capaccio Paestum. La ricordo sempre alle prese con lezioni di musica rivolte a ragazzi grandi che dovevano affrontare esami per il conservatorio o a piccoli allievi a cui trasmettere tutto l’amore possibile per questa lingua universale. Ricordo ancora l’organizzazione dei suoi primi saggi con i piccoli, sempre emozionata e timorosa per la riuscita dell’evento. Ma i risultati erano sempre fantastici!
Da qualche anno non seguo le sue rappresentazioni da vicino ma, ogni qualvolta mi capita di incontrarla e di chiederle come va? Lei mi risponde col sorriso negli occhi: “Bene! Anche se i miei impegni si sono moltiplicati ed io continuo a dividermi sempre combattendo su tutti i fronti”. Ho la sensazione che la sua crescita professionale abbia raggiunto un ottimo livello insieme al suo essere donna, moglie, madre a tempo pieno!
Carmen, come è stato per te questo lungo periodo di pandemia?
Il Coronavirus mi ha sorpreso in un momento particolare della mia vita: il 22 gennaio scorso ho partorito la mia seconda bambina, Maria Francesca. Di conseguenza non ho fatto in tempo a passare un periodo di riposo post parto che mi sono subito ritrovata in quarantena. Non posso dire che sia stato semplice con una bimba appena nata e Domenico, il mio primo figlio di 2 anni appena compiuti … Senza poter contare sull’aiuto esterno di nessuno, baby-sitter o asilo nido. Abbiamo dovuto gestire tutto da soli io e mio marito Antonio e la fatica è stata tanta.
Di positivo però?
Il lato positivo è che ho potuto vivere con la mia piccolina 24 ore su 24 i primi mesi di vita che so essere fondamentali per la sua formazione, altrimenti, per tornare subito al lavoro, avrei dovuto lasciarla alla baby-sitter. Questo ha dato modo alla nostra famiglia di stare molto più tempo insieme e di ricordarci che molto di cui abbiamo realmente bisogno, per stare bene dal punto di vista personale, è qui nelle nostre quattro mura.
E dal punto di vista professionale?
Avevo appena fatto ripartire il corso, tra fine febbraio inizi marzo, che subito ho chiuso per la paura e per la situazione incerta che si respirava. Ma dovendo mandare avanti il progetto didattico, per non far perdere l’anno accademico ai ragazzi, ho pensato di attivarmi con le lezioni on-line. Ovviamente non l’avevo mai fatto, non avevo esperienza in merito e pensavo che questo non potesse essere possibile. Non pensavo che i ragazzi potessero rispondere positivamente. Ho provato per vedere come andava, ovviamente non con tutti gli allievi ma solo con quelli la cui fascia d’età era in grado di gestire in autonomia le lezioni. Con mia grande sorpresa la lezione on-line ha funzionato benissimo e così ho fatto in modo che i ragazzi non perdessero l’allenamento allo strumento e soprattutto non perdessero l’entusiasmo. Abbiamo portato avanti il lavoro musicale che ci eravamo prefissati all’inizio dell’anno e inoltre abbiamo mantenuto il contatto tra di noi. Questo appuntamento fisso settimanale con loro mi dava la possibilità di essere di sostegno, di essere presente come insegnante, di dar loro una sorta di normalità che li allontanava da tutto ciò che stava accadendo fuori e di stare insieme, raccontarci un po’ questo momento e di come lo stavamo vivendo. Le difficoltà affrontate ci hanno reso ancora più uniti perché abbiamo vissuto lo stesso problema, la stessa paura, sia con i ragazzi che con i genitori.
E adesso che tutto sta tornando alla normalità?
Anch’io ho ripreso la mia attività in presenza e lo scorso 3 giugno ho riaperto l’Accademia. Ovviamente con tutte le dovute precauzioni sanitarie perché voglio dare una conclusione positiva a questo anno difficile. Voglio che ci risediamo al pianoforte insieme per costruire bellezza e pensare che ce la stiamo facendo. Mi sono commossa quando ho comunicato ad una mia allieva che a breve ci saremmo visti di persona, le si è aperto sul volto un sorriso enorme. Questo episodio mi ha fatto riflettere perché lei in quel momento ha pensato che la pandemia era finita e si tornava alla normalità e nello stesso tempo mi ha fatto capire, sentire, anzi, proprio vedere quanto hanno sofferto questi ragazzi subendo questa situazione che è stata molto più grande di loro.
Cosa c’è in programma a conclusione di quest’anno?
Ovviamente quest’anno, non potendo creare assembramenti, non era possibile organizzare il consueto concerto di fine anno. Allora ho deciso di creare un evento televisivo per dare loro uno stimolo di studio importante. Questo evento avrà luogo a metà luglio. I ragazzi, grazie a StileTV, registreranno il brano in Accademia e in studio poi i tecnici monteranno le performance in successione costruendo lo spettacolo che il nostro pubblico è abituato a vedere ogni anno. La differenza sarà per noi che ce lo godremo, diciamo, seduti sul divano di casa. Questo ci permetterà di rispettare le linee guida sanitarie ma al contempo di dare il giusto riconoscimento al lavoro che con grande maturità hanno svolto questi ragazzi nonostante la condizione.
Altri progetti?
Nella seconda metà di luglio e la prima decina di agosto ci sarà il SummerPiano che è alla terza edizione. Ogni anno in questo periodo faccio delle lezioni a prezzo ridotto per un numero limitato di iscritti. In questo periodo dell’anno, proprio perché si è liberi da altri impegni scolastici e di altro tipo e ci si può dedicare a questa cosa con maggiore attenzione. Anche i genitori hanno più tempo per testare l’interesse del bambino prima dell’iscrizione a settembre. Mentre i ragazzi del liceo musicale o dei conservatori, che hanno necessità di procedere con i programmi musicali durante l’estate assegnati dai loro docenti, ne possono approfittare con ripetizioni o approfondimenti.
Come pensi che sarà la ripresa a settembre?
A settembre, penso, ripartiremo con l’anno accademico normale. Ma, essendo questo un anno particolare e non sapendo quello che ci aspetta tra l’autunno e l’inverno, ci sarà la doppia opzione tra lezione on-line e in presenza, in maniera tale da riuscire a gestire la situazione sanitaria al meglio. In questo modo i ragazzi, che magari avranno un po’ di febbre o un raffreddore, potranno seguire lo stesso la lezione da casa, alla propria ora, nello stesso momento, senza venire a scuola e senza poter creare problemi agli altri. In questo modo potremo gestire al meglio le stagioni più difficili.
E i tuoi progetti futuri?
In questo periodo ho riflettuto molto sulle nuove opportunità che offre il lavoro a distanza. I professionisti della musica hanno ispirato questo nuovo progetto musicale di cui stiamo mettendo le basi ma ancora non posso rivelare nulla perché siamo all’inizio. Prometto che sarete i primi, col vostro giornale Unico settimanale, a conoscerlo e a presentarlo!
Gina Chiacchiaro