Testo di TINO IANNUZZI e TARTAGLIONE. — Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: la recentissima riforma delle banche di credito cooperativo, di cui al decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, convertito con modificazioni, dalla legge 8 aprile 2016, deve essere attentamente seguita e monitorata nel suo complesso processo applicativo per poter correttamente attuare le sue finalità ispiratrici ed i suoi principi di fondo; questa azione è fondamentale per scongiurare ed evitare che applicazioni improprie, sbagliate e forzate della riforma possano condurre a comprimere l’autonomia del credito cooperativo, a determinare costi eccessivi del sistema cooperativo, a provocare la perdita del ruolo e della funzione da sempre esercitati dalle banche di credito cooperativo (BCC) sul territorio, a produrre la perdita di redditività delle singole aziende; in particolare, occorre assicurare e preservare la concreta autonomia per quelle banche di credito cooperativo che sono state ben governate ed amministrate, soprattutto nella governance e negli indici di rischio, che non presentano criticità ed anzi hanno prodotto risultati positivi in termini di redditività e basso rischio creditizio; tali realtà del credito cooperativo debbono essere poste in grado di continuare a coniugare autonomia e responsabilità; inoltre, è necessario investire della guida e del governo della società capogruppo amministratori che provengano dal mondo delle banche di credito cooperativo senza aver mai provocato criticità, valorizzando criteri di meritocrazia; del resto, nell’iter di discussione ed approvazione della riforma, è stata generalmente affermata la volontà di garantire la continuazione della preziosa attività mutualistica svolta dalle banche di credito cooperativo al servizio delle comunità locali; la tutela della funzione del credito cooperativo deve scongiurare che la riforma, nella sua attuazione concreta, porti a trasformare le banche di credito cooperativo da realtà autonome in semplici sportelli al servizio della capogruppo centrale –: quali iniziative di competenza il Ministro intenda con tempestività adottare per seguire e monitorare il complesso ed articolato processo applicativo ed attuativo della riforma delle banche di credito cooperativo, al fine di assicurare l’autonomia delle realtà bancarie che hanno avuto una gestione sana, efficiente e positiva per tutti gli indici essenziali di riferimento, dimostrando di saper tradurre con responsabilità e corretta autonomia il loro ruolo in azione costante e proficua al servizio del territorio e delle comunità locali e che, quindi, non possono essere ridotte ad una funzione meramente marginale e priva di respiro strategico.
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