Ci sono giorni che non sai come dividerti. Lo scorso 22 maggio avevo 4 eventi gastronomici sulla mia agenda, tutti interessanti. Naturalmente era impossibile partecipare a tutti. Quindi, obbligato a fare delle scelte, ho tralasciato una cena a quattro mani e la presentazione di un libro ed ho preferito “Vitignoitalia” a Napoli e la “Festa in condotta Slow Food” dell’Agro-Nocerino-Sarnese che si è tenuta a Corbara. Sono due manifestazioni che da qualche anno frequento assiduamente. Le ho preferite perché entrambe non ti condizionano con gli orari, nel senso che ci vai quando vuoi e le lasci quando ne hai voglia. Per semplificarmi la giornata, a Napoli (per Vitignoitalia) ci sono andato in treno, evitando stress di traffico e di parcheggio. Questa kermesse, giunta alla 13a edizione, da qualche anno si svolge al trecentesco Castel dell’Ovo sul lungomare partenopeo. La location, credo che non abbia bisogno di presentazione, è una delle immagini simbolo della Napoli turistica. In pratica è il salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani. Ci sono state oltre 200 aziende vinicole presenti, provenienti da tutta l’Italia ed era possibile degustare circa 1000 vini. Un appuntamento imperdibile per i “winelover”. Quest’anno c’è stato un incremento di presenze del 15% e si sono superati i 17000 ingressi. Un bel successo. I viticoltori della provincia di Salerno, in un certo qual senso, boicottano l’evento. Infatti erano presenti solo 5 aziende: San Salvatore di Giungano, Barone di Rutino, Caprarizzo di Castellabate, Lunarossa di Giffoni Valle Piana e Cobellis di Vallo della Lucania. Ho interpellato qualcuno degli assenti e mi hanno detto chiaramente che partecipare alla manifestazione, con i costi che ha, non ha un riscontro adeguato. Personalmente, avendo visto sul sito l’elenco degli espositori e sapendo di non avere molto tempo, mi sono limitato ad assaggi mirati di vini e aziende che volevo “scoprire”. Personalmente trovo che Vitignoitalia è molto interessante soprattutto per i visitatori, ti permette di degustare un’infinità di vini in una sola volta a un prezzo irrisorio. Quindi, sin da adesso, assicuro la mia presenza l’anno prossimo. Anche per andare al secondo evento, la “Festa in Condotta Slow Food”, mi sono spostato in treno. Sono andato fino ad Angri, dove mi è venuto a prendere un amico espositore che mi ha accompagnato fino a Corbara. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, è qualcosa di unico, superlativa, organizzatissima. Coinvolge, dal punto di vista gastronomico, un intero territorio. Una “Festa” dove tutti partecipano con piacere. L’ingresso è solo su prenotazione fino ad esaurimento posti. Il costo, di solo 35 euro, consente di avere la tessera Slow Food e di assaggiare le specialità che hanno preparato gli 80 espositori presenti tra ristoranti, pizzerie, pasticcerie, birrifici artigianali, cantine, salumifici e produttori d’eccellenze dell’agro-nocerino-sarnese in primis e della Campania tutta. Ad organizzare la manifestazione è Marco Contursi, fiduciario di zona della Slow Food, contornato da validi soci e tantissimi produttori (visto l’importanza della kermesse) che lo spalleggiano e lo sostengono in modo esemplare. C’è un vero lavoro di squadra, dove tutti hanno un obiettivo comune: valorizzare il territorio che non offre molte bellezze naturali e archeologiche, ma una serie di eccellenze gastronomiche e un’ottima cucina. Quest’anno, come dicevo prima, la manifestazione si è tenuta a Corbara (bellissima località che gode di una vista mozzafiato su tutto il territorio) presso il “Centro Civico Polifunzionale”, ribattezzato “Palazzo di vetro”, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Corbara. Una bellissima struttura che sembra essere fatta apposta per eventi del genere. Personalmente ho degustato quello che ho potuto (tutto era impossibile), ricordo con piacere: A bubbetella di San Prisco (Cantina del Vescovo – Nocera Inferiore), pasta e fagioli di Controne e cozze (Cetaria – Baronissi), anello di calamaro cacio e pepe con ricci e sfusato amalfitano (Evù – Vietri sul Mare), finocchio time (Famiglia Principe 1968 – Nocera Superiore), sfogliatella con patate, cipollotto e colatura di alici (Hotel Raito – Vietri sul Mare), baccalà mantecato in cestino croccante con cipolla ramata e polvere di cappero (Il Buio Vineria – Nocera Inferiore), sfilatino e salsiccione (O Ca Bistrò – Nocera Inferiore), tagliatella di seppia e piselli (Osteria Al Paese – Nocera Inferiore) – la tonda e la ramata (Pensando A Te – Baronissi), murzillo con uova al tegamino e cipolla alla Phoenix (Pizzeria Resilienza – Salerno), parmigiana di alici con mozzarella nella mortella (Via Porto, Salumeria e Cucina – Salerno). Inoltre ho molto apprezzato i salumi del Salumificio Ruocco di Corbara. C’erano ancora tantissime cose da degustare ma … mi sono dovuto fermare. Per dovere di cronaca cito le aziende vinicole nostrane presenti: Associazione “Terre dell’Aglianicone” di Castel San Lorenzo, I Vini del Cavaliere di Capaccio Paestum, Casebianche di Torchiara, San Salvatore di Giungano, San Giovanni di Castellabate, Barone di Rutino, De Conciliis di Prignano Cilento, Colle San Biagio di Agropoli, Tenuta Macellaro di Postiglione, Verrone di Agropoli, Casa di Baal di Macchia di Montecorvino Rovella. Tra i 17 birrifici artigianali presenti c’era anche Fiej di Castelnuovo Cilento. Questa “Festa” è diventata un grande appuntamento annuale, dove viene spontaneo pensare che se ci sei stato una volta non puoi più mancare. Complimenti vivissimi all’organizzazione.
Foto: Marco Contursi tra Catia e Giovanni Cuomo dei Vini del Cavaliere