Questa seconda indagine è stata condotta dalla nostra redazione per far conoscere quelle che sono le abitudini, le condizioni di vita, gli hobbies dei giovani del nostro paese, per capire se e come vorrebbero migliorare la società in cui viviamo, per esempio con l’istituzione di strutture utili alla propria formazione. Ringraziamo i 113 giovani (60% ragazze, 40% ragazzi) che si sono prestati gentilmente alla nostra intervista. La maggiore parte dei giovani (55,2%) è nata tra gli anni ’80 – ’78, il 23,7% tra il ’77-’75, il 13,2% tra il ’74-’72 mentre solo il 7,9% è nata tra il ’71-’61. Il 90,4% risulta nubile-celibe, il 6,1% coniugato/a.
Dalla nostra indagine risulta che il 72,9% studia, il 15,8% lavora, il 6,1% studia e lavora, mentre il 5,2% non studia e non lavora, infine non vi è nessun lavoratore che studia.
La maggioranza (51,9%) ha conseguito come titolo di studio la licenza media; il 25,5% la media superiore; il 9,6% la laurea; il 7% ha frequentato una scuola professionale; il 5,2% ha un diploma para-universitario; e solo lo 0,8% ha un diploma post-universitario.
Il 4,6% dei maschi ha già fatto il servizio militare, il 6,9% il servizio civile, mentre prevedono di fare il servizio militare il 54% e quello civile il 2,3%, gli indecisi sono il 6,9%.
Essendo poche le strutture ricreative, di svago, risulta che il 68,5% dei giovani del nostro paese frequenta poco i cinema, il 94,8% non va a teatro, l’83,3% non assiste a concerti, solo il 7,7% visita mostre e partecipa a manifestazioni culturali. Invece, fortemente frequentati dai giovani sono i bar (83,4%), i ristoranti/pizzerie/trattorie (40,3%).
Proseguendo ancora nella nostra indagine, abbiamo rilevato che solo il 6,1% usufruisce della biblioteca pubblica. Di questi il 3,5% la frequenta perché è ben fornita di libri che gli interessano, lo 0,8% perché vi è la possibilità di studiare. Il 7% dei giovani frequenta saltuariamente una biblioteca, il 16,7% poco, mentre la maggioranza, cioè il 70,2% si reca raramente o non si reca in biblioteca, di questi il 51% non la frequenta perché non ne conosce l’esistenza o gli orari, il 6,1% frequenta poco la biblioteca del proprio paese perché trova più comoda quella che frequenta abitualmente, il 6,1% non trova i libri per lo studio, lo 0,8% non vi trova libri da leggere nel tempo libero, il 23,7% ci va saltuariamente, il 6,1% perché non ne conosce l’esistenza.
Pochissimi (8,8%) vanno in libreria per comprare un libro, il 23,7% ci va saltuariamente, il 16,7% ci va raramente, la maggioranza (50,8%) non ci va mai. Risulta che la maggioranza (60,5%) pratica sports, di questi il 14,1% agonisticamente, il 25,5% regolarmente, il 20,9 saltuariamente, mentre il 39,5% non pratica sports. Dei giovani che praticano sports, l’8,8% pratica l’atletica leggera; il 23,9% il calcio; il 3,5% il tennis; il 10,5% il nuoto; il 7% il basket; lo 0,8% pallamano; lo 0,8% sci/alpinismo/escursionismo; il 6,1% il ciclismo; lo 0,8% le bocce, mentre il 37,8% altri sports. I giovani che usufruiscono delle strutture sportive del paese e ne sono soddisfatti sono pochi (7,9%), il 17,6% ne usufruisce ma non ne è soddisfatto, il 15,8% non ne usufruisce perché la società sportiva non ha sede nel proprio paese, il 6,2% perché non ne conoscono l’offerta, lo 0,8% perché è più comoda altrove, il 4,4% non è soddisfatto dell’offerta, mentre l’1,6% perché si richiedono ambienti particolari (sci/alpinismo/ecc.).
Per accrescere la propria cultura i giovani riterrebbero utile un servizio di videoteca (95%); il 70% ne usufruirebbe sicuramente e solo il 2,1% non ne farebbe uso; è favorevole inoltre (99,1%) all’istituzione di una Consulta Giovanile, ossia una commissione composta da giovani e rappresentanti di associazioni giovanili con il compito di rilevare carenze o necessità sul territorio, di proporre e di realizzare attività indirizzate ai giovani.
Infine, la maggioranza (40.5%) anche se saltuariamente è disposta ad offrire parte del proprio tempo libero per attività di volontariato: il 36,1% è disposto con una certa continuità, il 15,8% è insicuro, il 7,6% non è disposto. Per quanto riguarda i vari ambiti, il 27,4% è disposto per attività di volontariato nel settore ecologico/ambientale, il 15,8% per l’informazione, il 9,7% per l’assistenza ai minori, il 13,2% per l’assistenza agli handicappati.
A cura di: Francesca Scandizzo, Giovanna Stellaccio, Loredana Gorrasi, Giuseppe Scandizzo, Sofia Brenca