L’indagine è stata voluta dalla redazione del giornale per capire e fare conoscere uno spaccato della società del nostro paese. Altre indagini seguiranno, giovani donne, uomini occupati e non, piccolissimi, svantaggi, eccetera. Ci è sembrato importante cominciare dagli anziani per dare un segnale di attenzione e di riconoscenza verso che tanta parte ha avuto nella costruzione del nostro benessere postbellico. Cogliamo l’occasione per ringraziare per primi gli alunni delle scuole elementari, medie e di tutti gli altri che hanno collaborato come intervistatori di 263 anziani contattati, maschi 42,7% e femmine 57,3%. Quasi tutti percepiscono la pensione (89,9%). Dai dati risulta che la grande maggioranza degli anziani di Roccadaspide è nata e vissuta nel comune (86,7%). Pochi sono quelli che si sono trasferiti da altri paesi della provincia o delle regione (12,5%). Pochissimi da fuori regione (1,1%), e uno solo dall’esterno. L’8,5% non si è sposato, il 62,8% è coniugato/a, il 24,3% è vedovo/a, nessun divorzio, il 3,2% convive. Il 96,6% ha figli coi quali molto spesso (37,3%) convive, il 90,8% percepisce una pensione, solo il 9,2% è ancora pensionato. Il lavoro svolto è stato prevalentemente nell’ambito agricolo (59,6%), segue il commercio (11,2%) ed infine l’artigianato (5,6%). Pochi hanno lavorato nell’industria (2,4%). Molti continuano, anche saltuariamente (20,9%) a svolgere qualche attività, indice di buona salute e voglia di rendersi utili e attivi. Questo consente una vita normale, escono abitualmente di casa (58,4%) più gli uomini che le donne. Il 9,5% frequenta abitualmente i bar, gli altri variano (39%): la maggior parte non frequenta nessun luogo di ritrovo (51,5%). Un’elevata percentuale (35,8%) si considera in buona salute, il 49,1% così e così solo lo 0,8% dice di stare malissimo. Dal medico vanno mediamente una volta al mese (32,1%), ma soprattutto quando hanno bisogno. Quasi tutti (69,5%) prendono medicine. 56,7% meno di tre, 43,3% più di tre: i motivi sono: andare di corpo, 10,2%; circolazione, 12,5%; cuore, 28,8%; diabete, 7,3%; dolori, 20,1%; dormire, 2,4%; memoria, 1,5%; respirazione, 6%; vista, 11,2%. Pochi sono quelli che leggono (23,6%): libri, 11,8%; giornali, 3,8%; riviste, 8%. Guardano le TV con preferenza per: quiz, 9,5%; film, 16,7%; telenovelas, 13%; telegiornale, 30,5%. Il 10,6% preferisce i programmi FININVEST, e il 19,7% quelli RAI. Dall’indagine si può facilmente capire che le persone anziane intervistate vivono la loro vita in modo sereno e circondati, per la maggiore parte, dall’affetto dei familiari. Sono ancora attivi e si sentono utili. Risiedono ancora nel loro paese nativo e quindi non sono dovuti andare in case di riposo per quanto ospitali ma lontane. Certo se si analizza più a fondo il dato relativo al tempo libero ci si accorge che pochi sono i posti attrezzati a accoglierli, soprattutto per le donne; e poche sono le occasioni d’incontro (gite, ginnastica per anziani, ed altro), ma questo è un qualcosa in più che sicuramente l’amministrazione o le associazioni presenti sul territorio dovranno dare o, in qualche caso, ma solo in qualche, continuare a dare.
Brenca Sofia.
Gorrasi Loredana.
Scandizzo Francesca.