La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha presentato ‘’Scacchiera Impossibile’’ mostra temporanea in esposizione dal 17 gennaio al 17 febbraio a cura di Valerio Falcone e Andrea Viliani. L’esposizione del maestro campano Raffaele Falcone è presente presso Sala delle Colonne al Museo Madre.Dedito alla produzione di opere che testimoniano il sapiente rispetto della tradizione artigianale, Falcone, ricerca l’unicità del singolo manufatto. Le opere ceramiche dell’artista vengono sottratte alla ripetizione seriale, divenendo sempre pezzi unici, come i trentadue elementi che compongono la ‘’Scacchiera Impossibile’’.La realizzazione della mostra ha richiesto una concezione e una produzione articolata nel tempo, assecondando la temporalità estesa e paziente dell’arte ceramica. Nel 2011, in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Falcone ha realizzato il primo elemento della sua scacchiera, presentato presso la mostra collettiva nelle OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino dedicata alle produzioni originali di matrice artigianale e all’eccellenza italiana in questo settore produttivo e creativo. Il primo dei 32 scacchi placa il desiderio dell’artista volto ad indagare l’affascinante intrigo suggerito dalla forma di un oggetto, a cui viene negata la destinazione funzionale proprio per far emergere le peculiarità estetiche e conoscitive intrinseche nel materiale ceramico. Questa e le successive opere in maiolica di Scacchiera Impossibile sono realizzate con la tecnica a “colombino”, lavorazione che necessita precisione e dedizione e ha origine dal trattamento stesso della lastra di argilla. I “colombini” sono i lunghi rotolini che vengono sovrapposti e attaccati uno sull’altro, operando dalla base fino a raggiungere le altezze e le fattezze desiderate, prima della cottura in forno a 970° o, come per alcuni degli elementi che compongono la Scacchiera Impossibile, sono ricoperti con lustri metallici cotti a “terzo fuoco”. Tutte le opere in mostra sono state prodotte presso l’officina inaugurata a Montecorvino Rovella nel 1987 da Raffaele Falcone, erede dell’azienda di famiglia, la Fornace Falcone fondata nel 1923. Negli anni la ditta ha rappresentato una tra le più importanti realtà italiane per il restauro delle terrecotte antiche (fra cui le coperture e pavimentazioni delle domus di Pompei e a Paestum, al Museo e Real Bosco di Capodimonte, alla Reggia di Caserta e al Regio Setificio di San Leucio, alla Certosa di San Lorenzo a Padula, nei Sassi di Matera) e nella produzione di opere ceramiche di artisti quali, fra gli altri, Riccardo Dalisi, Piero Dorazio, Gillo Dorfles, Mimmo Paladino, Achille Perilli e Luigi Ontani. Il critico e curatore Achille Bonito Oliva a riguardo dell’esposizione scrive: “La ceramica è l’aristocrazia della scultura, come afferma Lucio Fontana. L’opera di Raffaele Falcone e l’intera produzione della Fornace Falcone ne sono la felice dimostrazione”. La mostra, come specifica lo stesso artista, nasce dalla “terra-madre”, con i suoi respiri, flussi e campi energetici, ponendosi in uno spazio-tempo fragile e sospeso tra la realtà e il simbolo: anche il ceramista, “come ogni scultore… può dare vita alla materia”, dichiara Falcone e, nel caso della ceramica, ciò avviene attraverso la trasformazione di un materiale particolarmente fragile e delicato. Definendo un operare che si può interpretare quale tentativo di resistenza al tempo, di riformulazione dello spazio e di ricreazione della materia naturale, l’arte della ceramica, rappresenta, perciò una disseminazione di segni affascinanti che rappresentano la possibilità stessa di non limitarsi alla propria sola esperienza, ma di aprirsi e accogliere in essa le molteplici e mutevoli esistenze della materia viva e della conoscenza antropologica che essa restituisce, attraverso il “fatto a mano” dell’artista-ceramista. La ‘’Scacchiera Impossibile’’, non è, dunque, solamente un’esibizione artistica nella quale sono custodite unici capolavori scultorei, ma è un luogo in cui si manifesta concretamente il concetto di pura bellezza, intesa come concezione metafisica del Divino Pensiero, grazie, quindi, a persone come Raffaele e Valerio Falcone l’arte viene valorizzata, rispettata e trasportata con rispetto e gioia al livello del sublime, affinché questa sublime forma di comunicazione, possa veramente portare a termine il suo compito su questa terra: salvare il mondo.
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