Lucio Consolmagno è stato uno dei primi amici che ho avuto a Roccadaspide dopo il mio rientro da Varese. Lo incontrai perché quando, nel 1995, decisi di dare vita all’avventura editoriale, che tuttora è in corso, era uno dei pochi che s’intendeva di computer e di programmi di composizione editoriale.
Penso che il primo numero di “Qui Rocca Notizie” fu impaginato proprio da lui.
Ci ha lasciati all’età di 63 anni, ma tanti come me, più avanti di lui nella vita vissuta, lo chiamavamo “zio” Lucio: così a lui piaceva presentarsi anche ai nuovi arrivati nella sua orbita.
Non c’era richiesta che non lo metteva subito in movimento per cercare di non lasciare senza risposta chi lo chiamava.
Lucio era anche un uomo legato alla famiglia e, soprattutto, alle sue figlie. Ricordo con piacere l’ultima volta che siamo stati molto tempo insieme … fu in occasione dell’organizzazione di un corso di giornalismo ambientale a Piaggine. Lui si offrì di fare le riprese video e animò la vita dell’intero gruppo di corsisti provenienti da varie parti della regione Campania ed anche oltre.
Aveva già un grave problema agli occhi sul quale scherzava con intelligente ironia che denotava gioia di vivere con gli altri nonostante tutto.
Muore in un momento in cui, come accade per molti altri “morti regolari”, non c’è neanche la possibilità di accompagnare il feretro in chiesa e al cimitero; non è consentito stringere la mano alle figlie, ed ai suoi cari; non possiamo poggiare la mano sulla bara per un’ultima carezza; gli amici non possono ritrovarsi per raccontare e ascoltare di lui …
Sono certo che, se nel mondo del poi è possibile affacciarsi su quello lasciato e leggere queste poche righe, riderebbe della situazione che stiamo vivendo dove le morti “regolari” passano sotto silenzio rispetto ai numeri snocciolati dai media locali e nazionali per l’influenza arrivata dalla Cina.
Ecco perché, insieme a “zio” Lucio, con queste poche righe vogliamo ricordare proprio coloro che ci lasciano in questa valle dominata dalla pandemia provocata dal COVID19 senza poter ricevere l’abbraccio di quanti li hanno avuti a cuore in vita.
A loro che sono andati e andranno via in sordina chiediamo scusa se la necessità di difendere la vita che resta ci ha resi “indifferenti” alla dipartita di chi, come Lucio, ha occupato parte della nostra esistenza contribuendo a renderla più umana e perfino gioiosa.