Di Alberto Di Muria
L’enuresi consiste nell’emissione involontaria di urina; tale fenomeno diventa anomalo superata l’età in cui il controllo vescicale viene normalmente raggiunto.
I neonati non hanno il controllo della vescica, perché le connessioni cortico-spinali necessarie non sono ancora state stabilite. L’acquisizione della capacità di trattenere l’urina è parte del normale processo di sviluppo. Mediamente, il completo controllo volontario della minzione viene raggiunto intorno ai 5-6 anni di età e, durante l’accrescimento, è comune che i bambini bagnino accidentalmente il letto nel corso della notte (enuresi notturna) o i vestiti durante il giorno (enuresi diurna). L’enuresi rappresenta, quindi, un ritardo nello sviluppo delle competenze minzionali.
La perdita di urina notturna è più comune rispetto all’enuresi diurna.
Molti bambini superano l’enuresi naturalmente, senza trattamento. Per questo motivo, nella maggior parte dei casi, il primo approccio al problema prevede l’attuazione di alcuni semplici interventi comportamentali. Queste misure includono il controllo dell’assunzione di liquidi, lo svuotamento temporizzato della vescica, la correzione di stipsi e, in alcuni casi, la riabilitazione del pavimento pelvico. Evitare le bevande che contengono caffeina, ed incoraggiare il bambino ad andare in bagno regolarmente durante il giorno e prima di andare a letto, può contribuire a superare il problema. L’enuresi richiede tempo per risolversi e potrebbero verificarsi periodi di progresso, seguiti da ricadute, quindi la pazienza e la comprensione è fondamentale.
Esiste anche un trattamento farmacologico dell’enuresi che, però, non è curativo e, dopo la sospensione, la ricaduta è possibile. Tuttavia, quest’opzione terapeutica può essere utile per limitare i sintomi del disturbo durante la rieducazione minzionale.