Di Alberto Di Muria
I geloni rappresentano l’esito di una reazione anomala del corpo al freddo seguito da un riscaldamento repentino. Le basse temperature provocano la costrizione vascolare, mentre quelle calde inducono vasodilatazione. Se il passaggio dal freddo al caldo è brusco, si può verificare una dilatazione dei capillari più rapida rispetto a quella dei grandi vasi sanguigni; ciò può comportare la fuoriuscita di componenti ematiche nei tessuti circostanti. Il fenomeno determina l’insorgenza dell’infiammazione cutanea nella zona interessata, che a sua volta si associa ai sintomi tipici dei geloni.
Prima di tutto insorge una sensazione di bruciore e di prurito, di solito, nelle estremità del corpo: lobi delle orecchie, naso, talloni, dita dei piedi e delle mani. Successivamente, i sintomi peggiorano se l’individuo entra in un ambiente caldo. Segni e sintomi di geloni possono includere: arrossamento, gonfiore e prurito localizzati sulla pelle, spesso ai piedi o alle mani; sensazione di bruciore; cambiamenti nel colore della pelle, dal rosso al blu scuro, accompagnati da dolore; possibile formazione di vesciche ed ulcere.
Le lesioni possono essere singole o multiple, cioè più geloni possono rimanere circoscritti od unirsi per formare un’estesa zona eritematosa. Se il paziente evita l’ulteriore esposizione al freddo, i geloni, di solito, scompaiono entro 1-3 settimane.
Per il trattamento dei geloni si usano creme a base di corticosteroidi. Per trattare i casi più gravi o ricorrenti può essere prescritta la nifedipina, un potente calcioantagonista antipertensivo. Questo farmaco abbassa la pressione del sangue e provoca vasodilatazione riducendo il dolore, agevolando la guarigione e prevenendo le recidive. Gli effetti collaterali possono includere vampate di calore e mal di testa.