In cima al mondo (il ritratto di un campione) è una canzone coinvolgente, un urlo che rompe il silenzio. L’artista cilentano sviscera in questa ballata tutto l’amore per il campione argentino. “ Ci mancherai per il tuo stare con la gente, e l’espressione dolce di un fragile gigante, quel filo che lega il talento alla passione ,e il piede indissolubilmente ad un pallone.” Comincia così la canzone. Nei primi versi c’è tutto Diego Armando Maradona. Il suo stare tra la gente e per la gente. Il suo essere sempre dalla parte di una sola cosa: il pallone. Contro Blatter, contro i potenti della FIFA, contro i potenti del mondo che fanno scempi di soprusi. Diego Armando Maradona era sempre dalla parte del gioco, della povera gente. Qui l’aneddotica si spreca. Il campione argentino contro il diktat del Napoli e del suo Presidente Ferlaino, giocò nel fango del campo sportivo di Acerra, una partita a scopo benefico, per un bambino di pochi mesi nato con una grave malformazione al palato: la labioschisi. I soldi raccolti grazie a quella amichevole con l’Acerrana consentirono a Luca di essere sottoposto ad una serie di delicati interventi chirurgici in Svizzera. Per sollevare il Presidente Ferlaino dal timore di infortuni, Maradona pagò di tasca sua l’assicurazione infortuni da 12 milioni di lire, così tutta la squadra del Napoli partecipò all’evento. La partita fu giocata con un tempo infame e il campo di Acerra trasformato in un pantano. Ma si raccolsero i 70 milioni che servivano per le varie operazioni. Questo era Diego Armando Maradona: “un uomo che dava voce a chi voce non ha” . Per questo: “Diego c’è, negli occhi dei bambini di periferia, in un campetto tra le auto di una via, seduto in cima al podio tra le nuvole, esiste , come esistono le favole.” Diego Armando Maradona era cresciuto in periferia. Con tanti soldini racimolati facendo lavoretti aveva comprato un pallone , la domenica con suo papà Chitoro, va a vedere il Boca alla Bombonera, tempio del calcio argentino. Una domenica come tante, fra il primo e il secondo tempo, vede in mezzo al campo il pallone, quello che non danno ai ragazzini, lui non resiste, va a prenderlo e comincia una serie infinita di palleggi, quelli soliti, spalla, coscia e piede; la palla non tocca mai terra proprio come quei palleggi che per anni vedremo fare nei riscaldamenti con il Napoli. Qui comincia la sua favola che lo porterà In cima al mondo. La canzone di Michele Pecora è traboccante di amore per un campione intramontabile. E’ nella nostalgia quasi sussurrata dalle parole che si esprime la crescita umana, la generosità di un campione verso gli ultimi; l’anima che vagherà per sempre nell’infinito del cielo come si vede nel video. Con due palleggi, Diego abiterà per sempre nel nostro cuore.
ROBERTO SCOLA
Per ascoltare il brano: