Lo scorso 20 luglio, sono stato alla “Dispensa di San Salvatore” per l’evento “In bufalo veritas”, cena degustazione con in abbinamento i vini della San Salvatore. La “Dispensa” la troviamo, a Capaccio Paestum, sulla S.S.18, nei pressi dell’uscita in località Cafasso. Proprio un anno fa, su queste pagine, avevo recensito il posto a poco meno di due mesi dall’apertura. Già allora avevo molto apprezzato il concept che punta a valorizzare soprattutto i nostri prodotti e le nostre tradizioni. È passato un anno e le cose sono ampiamente migliorate. Con il tempo è stato trovato il personale giusto, cioè più adatto alle esigenze e alle idee iniziali della proprietà e con l’esperienza si è cercato di offrire quello che alla gente piace di più. Ricordiamo che il titolare del posto, come in tanti sanno, è Peppino Pagano, che tra l’altro, oltre all’Azienda Agricola San Salvatore, è proprietario anche del Savoy Beach Hotel e dell’Hotel Esplanade, entrambi a Paestum. A gestire il posto troviamo il giovane Antonello Ricco, che ha preso questo lavoro a cuore e si impegna molto ad offrire il massimo per soddisfare l’esigente clientela. Per il momento i risultati gli stanno dando ragione. La Dispensa è il luogo ideale per la prima colazione mattutina. Oltre a un buon caffè si possono gustare i dolci fatti in loco con prodotti selezionati. C’è da sottolineare che il reparto pasticceria e gelateria è cresciuto molto da quando è arrivato il bravo pasticciere Michele De Luca. Basta guardare la ricca esposizione di dolci, che troviamo all’entrata sulla destra, per capire che è uno che sa il fatto suo. Inoltre, alla Dispensa si possono acquistare tutti i vini e l’olio extravergine d’oliva della San Salvatore, prodotti segnalati e premiati da tutte le guide del settore. In più troviamo prodotti cilentani come i ceci di Cicerale, il miele, i fagioli di Gorga, confetture e altro. Troviamo la mozzarella di bufala, prodotta a vista con il latte dell’allevamento aziendale a Giungano. Oltre a tutto questo, alla Dispensa si può sostare per pranzo e, da giugno a settembre, anche a cena. Le proposte gastronomiche puntano essenzialmente sulla cucina del Cilento, preparata con tecniche tradizionali. Infatti, in cucina troviamo unicamente signore del posto che conoscono da sempre il nostro modo di cucinare. L’ambiente è molto bello anche dal punto di vista architettonico. Dall’esterno sembra piccola, ma gli spazi sono stati ben studiati sin nei minimi particolari. Tra le cose interessanti all’esterno notiamo: il viale degli odori, l’orto didattico, il viale degli agrumi e dei melograni, il giardino degli ulivi e il pergolato di kiwi, oltre ad ampi spazi dove ci sono anche giochi per bambini. Torniamo a noi e parliamo di “In bufalo veritas”. Questo il menu: Antipasto (bocconcino, ricotta e scamorza di latte di bufala San Salvatore, prosciutto crudo e capicollo artigianale dei monti cilentani, verdure grigliate dell’orto San Salvatore); l’antica pasta e patate cilentana con patate dell’orto San Salvatore; controfiletto di vitello con caciocavallo di bufala (con carne di vitello paesana dei monti cilentani, rucola dell’orto San Salvatore e caciocavallo di bufala San Salvatore); selezione di formaggi stagionati San Salvatore e fantasia del maestro pasticciere Michele De Luca (dove è stata molto apprezzata una polpettina di melanzane al cioccolato). In abbinamento abbiamo bevuto il Pian di Stio 2016, il Vetere 2016, il Jungano 2016, l’Omaggio a Gillo Dorfles 2013 e il Gioì 2014. Niente da dire. Il tutto è stato superlativo. Abbiamo mangiato benissimo (difficile trovare un difetto) e bevuto ancora meglio. Per la cronaca, il servizio ai vini è stato curato dal sommelier Mario Li Santi. Non ci dilunghiamo molto sui vini, anche perché la loro notorietà ha da tempo varcato i confini nazionali e sono apprezzati in tutto il mondo. Questo sicuramente grazie a Riccardo Cotarella, famosissimo enologo della San Salvatore, che è stato presente all’evento “In bufalo Veritas”. Il dott. Cotarella è uno degli enologi più famosi al mondo. Recentissima notizia è che la Francia lo ha insignito dell’importante titolo di “Chevalier de l’Ordre de Mérite Agricole”. È stata veramente una serata superlativa. Il “bufalo” ha colpito ancora. Complimenti.
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