Il Vallo di Diano ancora in mobilitazione per difendere i propri servizi e per non “soccombere”.
Questa volta ad essere fortemente a rischio è l’Agenzia delle Entrate di Sala Consilina. La direzione provinciale delle Entrate, infatti, ha disposto la soppressione del team controlli dell’Ufficio territoriale del Vallo di Diano, per ragioni organizzative e per la mancanza del numero di dipendenti previsto.
Si profila, dunque, l’ennesima soppressione di un servizio importante per il territorio, con chiare ripercussioni sui cittadini. Gli uffici in questione si occupano di accertamenti per aziende e professionisti. Tutti coloro che quotidianamente o di tanto in tanto fanno riferimento agli uffici di Sala, se il provvedimento dovesse essere confermato, sarebbero costretti a recarsi a Salerno. Un ennesimo impoverimento, quindi, per il Vallo di Diano che, dopo la soppressione di ferrovia, tribunale e carcere e lo spettro che puntualmente aleggia sul’ospedale di Polla, si trova a dover affrontare una nuova battaglia.
Intanto, per affrontare la questione e cercare di scongiurare l’ennesima scomparsa, il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Sala Consilina, Nunzio Ritorto ed il presidente della locale Comunità Montana, Raffaele Accetta si sono attivati per confrontarsi e discutere della questione con amministratori locali, esponenti politici e sindacati.
Al riguardo sono arrivate anche diverse dichiarazioni legate alla presentazione di relative interrogazioni al Ministro dell’Economia e delle Finanze per chiedere il ripristino del ‘team controlli’. Iniziative forse tardive, a tratti strumentali. E’ difficile credere, infatti, che nessuno sapesse nulla o che nessuno avesse fiutato il pericolo.
E, così, ora si assiste al più classico degli scaricabarile ed all’ancora più consueto, in questi casi, sollevamento di indignazione e di azioni apparentemente forti e decise.
Altra questione che sta dividendo e facendo parlare, per quel che riguarda il comprensorio, è la richiesta di realizzazione a Teggiano di un maxi deposito di fuochi d’artificio. La struttura dovrebbe contenere oltre 300 tonnellate di fuochi.
I Comuni confinanti e la Comunità Montana hanno espresso pareri non favorevoli in merito all’insediamento produttivo. E la relativa Conferenza dei Servizi, tenutasi presso il Comune di Teggiano, è risultata alquanto interlocutoria.
Sulla bilancia c’è, innanzitutto, il forte impatto sociale che l’iniziativa produrrebbe.
Dal canto loro gli artefici del progetto evidenziano la qualità dello stesso, definendo il tutto come il deposito pirotecnico più sicuro d’Europa e rimarcando la possibilità di creare posti di lavoro.
Insomma, due situazioni destinate a tenere particolarmente viva ed alta l’attenzione in un territorio che ha sì bisogno di novità e scosse, ma che quando queste si presentano, si rivelano spesso infauste o apparentemente rischiose e poco allettanti.
Due questioni che (soprattutto la prima), al di là di quanto detto, non sembrano vedere, almeno per ora, un grande riscontro, in termini di interesse, da parte della popolazione. Una popolazione forse, in parte, assuefatta ed in parte presa dai propri pensieri e da altre preoccupazioni.