Su invito di Teresa Giuliano Mastrandrea, presidente dell’associazione “Amici di Paestum”, mi reco nell’area archeologica della Città dei Templi per assistere alla Conferenza internazionale THE TOMB OF THE DRIVER a conclusione delle manifestazioni per il cinquantenario del ritrovamento della Tomba del Tuffatore a Paestum. Arrivo al museo archeologico di Paestum quando l’assessore alla cultura del comune di Capaccio Paestum sta già uscendo dopo aver portato il saluto della città dei templi.
Entro nel “tabernacolo” del museo adibito a sala convegni fin dal tempo di Marina Cipriani.
L’ambiente è adatto all’alto livello accademico del convegno in quanto tutti i relatori sono esperti ricercatori e danno vita a confronti su tutti gli argomenti trattati dai relatori che si alterneranno dal 4 al 6 ottobre.
Anche il materiale distribuito ai presenti che racconta in greco antico è in più lingue aneddoti e fonti prese in considerazione dagli studiosi per predisporre le relazioni che porteranno all’attenzione della platea è rilevatore del livello scientifico dell’incontro.
Ognuno parla nella sua lingua e si interloquisce con gli altri comprendendosi e animando il dibattito sulle tesi esposte e presentate con l’ausilio di un video proiettore.
Immergersi in queste “acque” dove nuotano a loro agio tra gli altri Emanuele Greco, Marina Cipriani, Angela Potrandolfo.
Il taglio scientifico della conferenza taglia fuori la classica passerella dei rappresentanti della istituzioni che, oggettivamente,potrebbero avere poco da dire nel merito, ma molto da capire su quale direzione bisognerebbe andare per destagionalizzare, ampliare e qualificare le presenze turistiche nella nostra realtà: la ricerca scientifica è un grande veicolo di promozione ad ogni latitudine.
Entro nell’area biglietteria ed incontro prima Domenico Cavallo e poi Nicola Verrone che, come la solito, sono presi nell’organizzazione dell’evento e nell’assistenza di archeologi e filologi provenienti dalle più prestigiose Università del mondo che si confrontano sulla straordinaria tomba pestana sotto la regia di Angelo Meriani, Presidente di MOISA Society e Professore di Lingua e Letteratura Greca presso l’Università degli Studi di Salerno.
Tra il pubblico anche studenti universitari e qualche curioso che sono affascinati ogni vola che si siedono sulla panca posta nella sala in faccia alla Tomba del Tuffatore che come dichiara Gabriel Zuchtriegel “a 50 anni dopo la scoperta c’è ancora voglia di ricomporre una visione più ampia e complessiva che Mario Napoli ne diede nella sua pubblicazione della tomba. Il convegno è anche un omaggio a lui, con il tentativo di aggiornare la lettura della tomba in base a nuovi dati e approcci che si sono aggiunti negli ultimi decenni.”