I traditori in politica si trovano in tutti i partiti e moltissimi di loro non si curano nemmeno troppo di nascondere i loro tradimenti. Per la classe politica italiana, infatti, essere dei traditori, costituisce quasi un titolo di merito, perché i politici di casa nostra spacciano il tradimento per una grande visione politica e per una raffinata strategia machiavellica.
Tutti i tradimenti hanno sempre una matrice comune solo nelle intensioni di voler tradire, ma hanno effetti diversi nei fatti concreti, perché alcuni sono quasi innocui sul piano delle conseguenze pratiche, mentre altri sono devastanti per i risultati negativi che, con le loro azioni, riescono spesso a determinare. I tradimenti più gravi sono di quei politici che si presentano alle elezioni, con un simbolo di un partito e poi cambiano casacca durante la legislatura per interessi personali e si vanno a posizionare in un partito diverso, perché così facendo mettono in piedi insieme ben due tradimenti: prima, tradiscono i sentimenti degli elettori che li hanno votati e poi tradiscono il simbolo del partito col quale sono stati eletti.
In ogni caso il tradimento è sempre una forma di vigliaccheria mascherata, che non potrà mai trovare nessuna giustificazione sul piano etico, perché è un’evidente violazione di un rapporto di fiducia che è un valore morale del patrimonio umano e che dovrebbe essere solo onorato.