Cinquant’anni fa, nel marzo del 1972 faceva il suo ingresso nelle sale cinematografiche di tutto il mondo “Il Padrino”, il capolavoro di Francis Ford Coppola tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, primo film della trilogia dedicata alle vicende della famiglia Corleone. Notevole la presenza italiana nei tre film: dal regista (originario della provincia di Matera) a Marlon Brando e Al Pacino (di origini siciliane) e Robert De Niro (di origini molisane), senza dimenticare il maestro Nino Rota, autore delle straordinarie colonne sonore dei primi due episodi, e Raf Vallone e Gastone Moschin. Nel “Padrino parte II” c’è anche un pizzico di Vallo di Diano per la presenza di Teresa Tirelli. Non conoscevo la sua storia e ringrazio per la segnalazione l’amico Regaliano Tommasoni, autore lo scorso anno di un interessante volume dedicato all’emigrazione. Ma chi era costei? Teresa Giuseppina Vincenzina Tirelli nasce il 14 luglio 1907 a Polla, figlia di Gaetano e Antonia Stabile. Emigrò a New York cento anni fa, all’età di 15 anni, sulla S.S. Giulio Cesare, giungendo a New York il 24 agosto 1922 con la madre Antonietta, insieme ad altri diciotto cittadini di Polla. Madre e figlia si riunirono al padre Gaetano, emigrato in precedenza.
Cantante classica, iniziò presto ad esibirsi in concerti e produzioni operistiche importanti come Madame Butterfly, Rigoletto e La Traviata. Ha anche cantato in numerosi programmi radiofonici, inclusi assoli con la NBC Orchestra a New York City. Mentre si esibiva nell’opera, conobbe e cantò in duetto con Nicola D’Amico, emigrato negli Stati Uniti da Terrasini, piccolo centro della provincia di Palermo. I due si sposarono il 14 febbraio 1928; lui 34 anni, lei 20 anni. Nel 1943 si trasferirono a Los Angeles dove Teresa iniziò ad esibirsi sul palco del Wilshire Ebell Theatre. Dal 1948 al 1963 condusse insieme al marito un programma radiofonico dal vivo. Teresa e Nicola ebbero quattro figli: Yolanda Margherita, Beatrice M., Elvira T. e Nicola Marcello. Tutti si sono esibiti nel programma radiofonico con i genitori.
Negli anni ’50 Teresa iniziò a recitare e divenne famosa per un episodio di “I Love Lucy”, famosa serie comica di lunga data con Lucille Ball e Dezi Arnaz. In un episodio girato nel 1956 Teresa mostrava a Lucy la tradizione italiana di come premere sull’uva con i piedi per fare il vino. È diventato un episodio memorabile che viene sempre ricordato dai milioni di fan dello show televisivo, uno dei più famosi della storia americana. Oltre a recitare con Francis Ford Coppola ha partecipato al film Una campana per Adano, ed ha avuto diversi ruoli in varie serie TV, quali Il tenente Columbo (con Peter Falk), Baretta, Dr. Kildare (con Richard Chamberlain), Playhouse 90 e General Hospital. Il suo amore, però, è sempre stata la musica e i suoi brani lirici le hanno assicurato grande successo. Si impegnò molto nel sociale ed ottenne importanti riconoscimenti da parte della città di Los Angeles e dal presidente Franklin Delano Roosevelt. La sua carriera radiofonica ha attraversato 50 anni, dai primi anni a New York fino al suo ultimo programma radiofonico è andato in onda per 17 anni su un’importante stazione KTYM di Los Angeles, intitolato “The Original Italian Hour”, durante il quale proponeva canzoni e spettacoli italiani. Tra suoi cavalli di battaglia figurano “Santa Lucia Luntana” e “Napule ca se ne va”, canzoni particolarmente care ai nostri connazionali oltreoceano.
Il suo ultimo programma è andato in onda nel dicembre 1988, onorando la sua dedizione alle radici italiane e la vita da interprete fino alla fine. Si spense a causa di una neoplasia il 16 giugno 1989 a Northridge, in California, una cittadina nella San Fernando Valley a poche miglia a nord di Los Angeles, due mesi dopo la morte dell’amica e collega Lucille Ball. Il marito Nicola era deceduto il 14 luglio 1968. Teresa fu sepolta nel Calvary Cemetery di Los Angeles.
L’auspicio è che Polla si ricordi di lei magari intitolandole una strada.
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