“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” (art. 32 della Costituzione Italiana).
Ciascun individuo ha diritto alla salute (da intendere non solo come assenza di malattie e/o infermità fisiche/psichiche, ma come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, così come modernamente definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).
In quanto diritto sociale del cittadino a pretendere una serie di interventi a difesa della propria salute, lo Stato è “obbligato” a predisporre, tramite un’organizzazione sanitaria idonea, le giuste prestazioni per realizzare il godimento effettivo di tale diritto.
Sono belle e vere le parole della nostra Costituzione. Peccato, però, che (troppo) spesso non rispecchino la realtà dei fatti.
Pensiamo al nostro territorio: la sanità cilentana sembra essere sempre ad un passo dal collasso, non perché manchino le eccellenze ma perché il personale e le risorse economiche sono sempre più poche. Inoltre i tagli, gli sprechi, la cattiva gestione tesa ad avere sempre un occhio di riguardo per “gli amici degli amici”, tentano quotidianamente di affossare l’assistenza sanitaria (quella meridionale in generale e la cilentana in particolare). Per non parlare dei tempi di attesa per una visita specialistica che possono variare da poche settimane ad alcuni mesi.
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni “vanta” la presenza di cinque presidi ospedalieri. Il San Luca di Vallo della Lucania, fin dagli inizi polo di eccellenza ed orgoglio della sanità regionale, è, senza ombra di dubbio, uno degli ospedali più “frequentati” da cilentani e turisti.
Il San Luca di Vallo, sulla carta, doveva essere un punto di forza dell’Asl, doveva essere un polo di eccellenza e di riferimento. Ci abbiamo creduto tutti e, in alcuni casi i fatti ci hanno dato ragione. In altri casi ci hanno contraddetti.
Carenza di personale, carenza di apparecchiature, carenza strutturale, a causa delle gravi inadempienze dell’Asl Salerno… queste le condizioni in cui versa da qualche anno l’ospedale vallese.
I sindaci dei Comuni collegati al Distretto Sanitario numero 70 di Vallo della Lucania (Ascea, Campora, Cannalonga, Casalvelino, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Cuccaro Vetere, Gioi, Futani, Laurito, Magliano Vetere, Moio della Civitella, Montano Antilia, Novi Velia, Omignano, Orria, Perito, Pollica, Pisciotta, Salento, San Mauro La Bruca, Sessa Cilento, Stella Cilento, Stio e Vallo della Lucania) sono in stato di agitazione permanente per la situazione in cui versa l’ospedale “San Luca”.
“Siamo stanchi della promesse del direttore generale dell’Asl regolarmente non mantenute – afferma il primo cittadino di Gioi, Andrea Salati –. L’ospedale San Luca è oggetto di un lento depauperamento nei servizi e nelle apparecchiature che mette a repentaglio la sopravvivenza del presidio e la salute dei cittadini del vasto e variegato territorio a sud della Provincia di Salerno che vi afferiscono. Chiediamo che venga rispettato quanto è stato disposto nell’atto aziendale, approvato dalla Regione Campania, senza che vengano mantenute in vita strutture necessarie solo a chi le occupa”.
Il comitato dei sindaci del Distretto Sanitario di Vallo della Lucania ha incontrato il consigliere politico alla sanità Enrico Coscioni, in rappresentanza del governatore De Luca, a cui è stato consegnato il documento sottoscritto dai primi cittadini in merito alle criticità dell’ospedale “San Luca” di Vallo. All’incontro di martedì 21 novembre in Regione hanno partecipato in rappresentanza del Comitato il sindaco di Gioi e presidente del Comitato di Distretto Sanitario, Andrea Salati; il sindaco di Vallo della Lucania, Antonio Aloia, il sindaco di Moio Civitella, Enrico Gnarra; il sindaco di Cannalonga e presidente della Comunità Montana – Gelbison – Cervati, Carmine Laurito e il sindaco di Cuccaro Vetere, Aldo Luongo.
Nel corso dell’incontro Coscioni ha condiviso e preso atto delle preoccupazioni espresse dai sindaci sulla grave situazione in cui versa il nosocomio vallese. Il comitato ha espresso piena soddisfazione “per l’impegno assunto da Coscioni affinché vengano risolte in tempi brevi le gravi e drammatiche carenze dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Solo con un’azione tempestiva e coerente potrà essere assicurato il diritto alla salute ai cittadini del Sud della provincia di Salerno. I sindaci ribadiscono il loro impegno vigile a tutela delle popolazioni amministrate”.
I cilentani sono grati ai sindaci che combattono in prima linea per l’ospedale di Vallo della Lucania, speranzosi che il “San Luca” possa avere ancora vita lunga e, soprattutto, quel prestigioso e fondamentale ruolo che ha sempre avuto nella sanità a sud della Provincia.