Il “Restate a casa!” campeggia in ogni dove al tempo del Covid-19
È il perentorio invito rivolto “Urbi et Orbi” (a Roma e nel Mondo) per contenere il diffondersi della pandemia.
La stragrande maggioranza di noi lo può fare grazie al fatto che siamo nell’era digitale. La tecnologia ci garantisce di poter lavorare o di distrarci ingannando il tempo in modo meno noioso possibile. Tutto ciò è possibile grazie alla rete internet sulla quale viaggiano i contenuti sia essi professionali o hobbistici.
Questo grazie a grandi, medi e piccoli operatori che hanno dotato il mondo di reti fisse e mobili che ci connettono con il resto del mondo senza soluzione di continuità.
Una di queste è Convergenze Spa, la multyservice ha sede a Capaccio Paestum e che fornisce internet, voce, energia e gas, fondata nel 2005 da Rosario Pingaro, ingegnere che, dopo un periodo di formazione trascorso a New Jork, decise di investire in un futuro diverso da quello che suo nonno, Rosario come lui, e suo padre Vincenzo, avevano immaginato per lui.
Fin dal primo momento dall’entrata in campo del Covid -19, l’intera struttura di Convergenze Spa è stata messa sotto pressione perché era evidente che si sarebbe andati verso un periodo di forte aumento di richiesta di servizi legati ad internet. “Per la verità – racconta Pingaro – avevamo capacità maggiori di quelle necessarie per i nostri clienti, però debbo anche dire che non tutte le tecnologie che utilizzavamo erano pronte ad un aumento così repentino del traffico. Nel complesso, però, stiamo sicuramente performando bene e le azioni che stiamo mettendo in campo incrementeranno notevolmente le performance dei nostri clienti. Né l’Italia, come sistema, si poteva permettere di ritrovarsi un passo indietro rispetto alle nazioni più avanzate. Poi, guardando avanti, già oltre la crisi, Pingaro afferma che “Questo momento ci farà crescere anche a livello tecnologico e quando saremo fuori dal tunnel saremo ancora più veloci, nella vita come su internet”. Ma già da subito le richieste da parte dei clienti in quarantena e dalle aziende in attività arrivano con un’intensità maggiore e, pertanto, “si registra una maggiore richiesta di banda sullo streaming in download ed upload, nel gaming on-line”, perchè chi “resta a casa” non è solo il “popolo” dello Smart working, ma anche chi ha necessità di impiegare il tempo di forzato riposo ascoltando musica, vedendo un film o confrontandosi con parenti e amici a distanza e ha necessità di attingere ai servizi della rete per rendere attivi e sempre più veloci l’utilizzo degli strumenti tecnologici, i nostri device, che sono diventati indispensabili nella società contemporanea.
Pingaro ci tiene a precisare che, nel pieno rispetto delle direttive, “ tecnici e operatori del frontdesk sono attivi in azienda con le dovute precauzioni, mentre parte del backoffice è in smartworking. Siamo impegnati in prima linea per tutelare la funzionalità della rete e dei servizi offerti”.
Nonostante la grande diffusione dell’utilizzo della rete che ha di fatto annullato il divario infrastrutturale tra aree più avanzate della penisola, l’Italia resta ancora un paese in seconda fascia per il numero di utenti.
Per Pingaro non è pensabile di risolvere il problema con ulteriori abbattimenti delle tariffe ma ritiene che “la soluzione è senza dubbio creare le condizioni per garantire una crescita dell’economia, che possa essere ampia, diffusa e duratura nel Paese, tramite un aumento della produttività: questo darebbe le risorse per trainare le fasce meno abbienti verso un maggiore accesso al digitale”.
Questo aspetto è ancora più urgente visto che sarà impossibile veder rientrare i consumi di banda negli argini rotti in questo periodo. A parte i tempi lunghi che si prospettano per lasciarci definitivamente alla spalle la pandemia, saranno in molti, aziende e dipendenti, a voler implementare ulteriormente il lavoro da remoto sia per esigenze personali dei dipendenti sia per necessità di spazi fisici da risparmiare da parte dei datori di lavoro.
Anche su questo lascio la parola a Pingaro che concorda con questa visione perché “il digitale che sta pervadendo la nostra vita non ci abbandonerà nel dopo Covid-19. Ecco perché per la nostra azienda ci saranno nuove opportunità di business. Sono convinto che questa spinta tecnologica, unita ad una ritrovata capacità della politica di avere una visione, farà bene all’Italia e la proietterà in nuova fase di crescita e prosperità.
LA SCHEDA
Convergenze Innovation Center. Capaccio (Sa)
Rosario Pingaro.
Ingegnere di formazione, con una lunga significativa esperienza di lavoro a New York, fonda Convergenze Spa nel 2005, col sogno di di colmare il digital divide nel Cilento, portando la connettività in zone non ancora servite dalla banda larga. Nel 2003 diventa amministratore della Bcc di Capaccio, per poi diventarne Presidente nel 2013.
Convergenze Spa.
Conta oggi oltre 50 dipendenti e nel 2019 ha ottenuto un Brevetto di Invenzione Industriale per la creazione e la realizzazione di una speciale colonnina di ricarica per auto elettriche EVO, oggi diffusa in diverse località italiane. Lo scorso settembre 2019 l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza e la Repubblica Affari & Finanza hanno riconosciuto Convergenze S.p.A. tra i 300 Campioni di Crescita 2020, sulla base della crescita di fatturato dell’ultimo triennio.
Bartolo Scandizzo